Chapter 2- Andrew

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Andrew Snow, salve.

Di nobile casa di maghi purosangue, generazioni e genezioni di magia.

Totalmente inutile.

Me intendo, non la magia, quella è forte.

Sono la cosiddetta "pecora nera" della famiglia, tutte le famiglie ne hanno una no? In questa, sono io.

Circondato dall'amore due fratelli più grandi di me, son cresciuto in una villa.

Non quelle ville di Miami con la casa sulla spiaggia e tutto il resto. Magari. È alquanto spettrale, ma bisogns abituarvisi.

Ma bando alle ciance. Veniamo al motivo per cui sono considerato la pecca della famiglia.

Intanto, tutti i miei parenti hanno tratti scuri, capelli bruni e occhi color legno di ciliegio, beh ecco io sono il contrario, biondo e occhi azzurri, alquanto comune e per questo mi sono beccato il carinissimo soprannome "raggio di sole".

Ma il motivo principale è che quattro anni fa quando, alla cerimonia dello Smistamento nelle quattro Case, posarono il Cappello Parlante sulla mia danatissima nuca e questo disse:

"Per la tua strada camminerai,
Solo non andrai,
Qualcuno al tuo fianco apparirà
E un giuramento manter di dovrà,
Biondo ma non moro
Ragazzo mio, Grifondoro!"

Con il seguito di applausi, esclamazioni generali.

Ebbene sì, generazioni di Serpeverde e io Grifondoro. Chi se lo immaginava. Ma è inutile stare a crogiolarsi, meglio scendere a fare colazione.

Percorro le scale fino ad arrivare cucina, prendo un muffin dal vassoio argentato con un lupo, stemma della famiglia. In casa qualsiasi cosa è marchiata di quel coso inquietante.

Faccio per tornare in camera quando la mia attenzione cade sulla cassetta della posta.

Il solito vecchio gufo per la consegna delle lettere d'ammissione ad Hogwarts.

Oh, è il gufo per le lettere!

-Fantastico, un altro anno di Quidditch!-

Dico fremente, mentre mi catapulto infondo alla collina per prendere la mia lettera d'ammissione.

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