Da due ore sono seduto su questa poltrona di velluto rosso. Due settimane fa mi chiesero se mi andasse di fare il giudice in una competizione a teatro ed accettai. Ho 33 anni e quelli della mia età di solito hanno già in programma figli e matrimonio, io no. La danza e la mia famiglia sono le uniche priorità della mia vita. Convivo e basta. Da due anni sto insieme a Maria Elena. Era la mia ragazza già un po' di tempo fa ma non la amavo, come non la amo tutt'ora e per questa cosa mi sento particolarmente in colpa. Non mi piace prendere in giro le persone e con lei è la seconda volta che lo faccio. A 20 anni l'ho tradita e mi ha perdonato. Uno stronzo: questo sono stato e questo sono.
10 anni fa avevo una terza priorità che non vedo da tempo ormai non sapendo neanche il perché. Cosa è successo dopo quel giorno? Perché abbiamo fatto finta di non aver mai vissuto nulla insieme? Forse perché se avessimo avuto il coraggio di urlarci in faccia tutto ciò che abbiamo affrontato non sarebbe mai finita fra noi due. Lo so io e lo sai tu, lo sappiamo entrambi. Il tempo sull'orologio scorre e io dovrei giudicare i ragazzi che si esibiscono ma non ce la faccio. Penso, penso troppo. È bastato solo un nome per riportarmi alla realtà: - Olivia Prolli - annuncia il presentatore. Lei entra, mi guarda e sorride. 10 anni fa ero seduto con lei in casa tua, nostra, a cantare le canzoni della Disney. Ora ha 18 anni e balla qua davanti a me. È uguale a te, lo è sempre stata in tutto ciò che faceva e io amavo questa cosa, io vi amavo entrambe. Cammina come te, balla come te, parla come te, ma non sei tu. Se solo le nostre vite non fossero state così distanti... quegli anni di differenza che ci fecero innamorare follemente, quel volerci ma non potere, quei tuoi occhi grandi che mi guardavano e vedevano un ragazzino e questo ragazzino che per quegli occhi andava matto. Tua figlia è bravissima! Lo era già ad 8 anni e ora è strepitosa. Ha vinto il concorso. Non so se sapessi che c'ero io in giuria ma suppongo di sì. Sono le 20 ed è tutto finito. Mi alzo dalla mia poltrona per andare a fumare una sigaretta fuori. Ho bisogno d'aria. Avevo promesso a me stesso di smettere ma non ce la faccio, è più forte di me. L'unica a riuscire a farmi smettere eri tu e da quando ci siamo lasciati, 6 anni fa, ho ricominciato. Faccio tre tiri e mi blocco. Ti ho sentita, riconoscerei la tua voce fra mille. Mi giro per cercarti e ti vedo, sei seduta su una panchina con Olivia. Ti volti e mi vedi, mi sorridi e poi vai via. Hai 58 anni e continui ad essere bellissima. Bionda, truccata perfettamente, con un fisico da 30enne. Semplicemente Veronica, la mia Veronica.
Ti vorrei raggiungere per dire che dopo 10 anni io continuo ad amarti, che sei tu la mia metà della mela, sei tu quella persona che è legata alla mia da un filo rosso. Sei tu quella che mi ha fatto diventare come sono ora. Sei tu l'unica donna che ho mai amato e sei tu quella che amerò per sempre. E se è vero che nella vita ognuno di noi ha un'anima gemella io la mia l'ho trovata anni fa in un programma televisivo. E forse con l'anima gemella non trascorrerai tutta la vita ma sicuramente te la cambia e tu l'hai fatto.
Sono in macchina e sto tornando a casa da Maria Elena. Quando ci siamo lasciati sono tornato a Fabriano dalla mia famiglia; un paesino piccolo dove si conoscono tutti. Io e lei ci siamo riavvicinati... tutto qua. Tutto qua. Me lo continuo a ripetere ogni giorno ma è una grandissima stronzata. Il mio tutto non è qua ma a Roma. Il mio tutto era casa nostra, i tuoi figli, Muso e te. Piango. Grosse lacrime mi scendono dagli occhi e mi sento soffocare. Il mio telefono suona. Una notifica di whatsapp. Penso sia la mia ragazza ma quando guardo lo schermo mi sento svenire. Una V. seguita da un cuore rosa lampeggia sullo schermo del mio telefono. Come il tatuaggio che feci per te e che non ho rimosso inventando che fosse una V per la vittoria ad amici. -Avrò cura di tutto quello che mi hai dato, siamo nella stessa lacrima -. Luce. E dopo questo io torno a respirare.