Dopo aver lascito Maria Elena mi sono trasferito nella mia vecchia casa a Roma. La comprai per essere più vicino agli studi di amici, dove lavoravo come professionista. Mi mancava questa città! Qui ho un sacco di bellissimi ricordi e in cima alla lista ci sei tu, le nostre passeggiate in Via del Corso, i giri in bici, te che mi trascini in ogni negozio per comprare vestiti, il gelato che ti portavo sotto casa, le foto al Colosseo... .
Esco dalla doccia. Mi guardo allo specchio e la vedo. Quella V. che feci per te. Non eri con me quando andai dal tatuatore, eri impegnata con il tour di Baglioni. Non ti dissi nulla. Misi una storia su instangram con il tatuaggio in vista e dopo 2 minuti mi chiamasti.
: - Te sei pazzo - mentre lo dicevi ridevi, ti immaginavo.
:- Forse - risposi. Ero pazzo di te. Lo sono sempre stato. Anche ora.Al messaggio che mi mandasti dopo lo stage risposi con un semplice "sempre". Una parola che racchiudeva tante cose. La conversazione però finì lì. Tu non mi risposi più e io non insistetti.
Mi asciugo i capelli e mi vesto. Esco di casa per raggiungere Leonardo in Piazza Navona. Ora che sono in città ho la possibilità di vederlo maggiormente. Giro l'angolo e ti vedo.
: - Vero -
:- Andre -
Entrambi sorridiamo come due imbecilli .
:- che ci fai qui? -
Ti avvicini. Quanto vorrei abbracciarti forte... .
: - Mi sono trasferito nella mia vecchia casa -. A quelle parole hai respirato profondamente. Lo so a cosa stai pensando. È il posto dove abbiamo fatto l'amore per la prima volta , il luogo dove tu venivi quando volevi stare lontano da tutti e da Fabrizio, perché sapevi di essere la benvenuta. A dire il vero eri l'unica persona che aspettavo.
:- stai li insieme alla tua ragazza? - l'hai detto con una faccia buffa; come se mi stessi prendendo in giro.
:- no ci siamo lasciati due settimane fa. L'ho lasciata... -
: - ah mi dispiace non volevo... -
: - non importa - rispondo senza farti finire la frase. Sono serio sul fatto che importa poco e voglio che tu lo capisca.
: - ma hai da fare ora? -
:- no oggi non ho lezioni perché?-
:- io sto andando in centro con Leonardo Carioti, vuoi venire? -
:- si va bene, certo! -
Sorridi e sei bellissima.
In macchina parliamo di Dani ed Olli. Di ciò che fanno, di cosa studiano, dei loro sogni. Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
Fortunatamente trovo subito parcheggio. In questo periodo Roma è davvero caotica e mi era mancato anche il traffico all'ora di punta. Ci incamminiamo per raggiungere Leonardo e non appena ti vede si illumina. Ti corre incontro e ti abbraccia sollevandoti da terra.
: - Ma sei davvero tu oppure ho una visione? -
:- No credo sia vero-
Ridete entrambi.
Stiamo fuori tutto il pomeriggio. Parliamo del più e del meno, anche di cavolate che combinammo quando ancora stavamo insieme. Sembra che non sia cambiato nulla, ma in realtà sono trascorsi 10 anni.
Si sono fatte le 18 ed è l'ora di rientrare. Salutiamo Leonardo e ti accompagno a casa. Ci salutiamo e mi dici che ti ha fatto piacere rivedermi. Mi abbracci. Hai lo stesso profumo di una volta. Non lo sentivo da tempo e non hai idea di quanto mi abbia fatto stare bene. Salgo in casa e mi butto sul letto felice come una Pasqua. Decido di fare un po' di palestra e farmi un'ulteriore doccia. Quando ho finito sono le 19:30 e mi ricordo che la gelateria sotto casa chiude alle 20. Mi viene un'idea. Compro una vaschetta e mi incammino verso casa tua. Sei sul balcone seduta nel tuo "angolo colorato". La prima volta che venni a casa tua mi dissi: - qui entra solo chi dico io -. Rimasi esterrefatto. Risi e ti chiesi se io potessi entrare.
:- se mi porti il gelato si-.
Non ci pensai due volte e andai a comprarlo. Limone e fragola; i tuoi gusti preferiti.
Ora sono nuovamente sotto casa tua.
: - Sandra, ti ho portato il gelato mi fai salire? -
Ti volti verso di me, sorridi.
: - Sali Raimondo, il piano lo sai - .