1. L'inizio

1.2K 46 2
                                    

Che cos'è la felicità?

Se due anni fa mi facevano questa domanda, sapevo ben risponderla.

La felicità era quella che avevo due anni fa.

Non so definire cosa sia in realtà la felicità, non si trova più nel mio vocabolario da un po' di tempo.

La sofferenza?

Facile, quella che provo ogni giorno nel mio cuore,dentro di me, ma non la confesso a nessuno.

Preferisco nasconderla per fare contenti le persone attorno a me, quelle che davvero mi vogliono bene e così fingo un sorriso e vado avanti.

La sofferenza è quella che da due anni mi invade e tormenta la mente con mille domande, fra cui quella che ritorna sempre frequentemente, come mai tutto è cambiato, sono stata io a far cambiare tutto?

-"Mamma, guardami!" Mi riporta alla realtà mia figlia, che sta per scivolare dallo scivolo.

-"Amore, sei bravissima." Dissi per poi alzarmi dalla panchina del parco ed avvicinarmi a lei, con un sorriso.

-"Dov'è Melissa?" Domandai alla piccola Mariana.

-"Eccola sta scivolando all'altro scivolo." Disse quella piccoletta tanto carina, ma tanto vivace.

-"Melissa!" La richiamai per farla avvicinare a me.

-"Mamma!" Disse correndo verso me e la sua gemella.

Sono tanto diverse solo per i colori,ma si somigliano tanto.

Melissa è scura di pelle ed è mora con i capelli ricci ed ha gli occhi verdi, mentre Mariana ha la pelle olivastra, capelli biondi e gli occhi verdi.

Ora hanno già tre anni, stanno crescendo,sembrava ieri che mi trovavo a casa di Zayn e mi aiutarono a partorire Trisha e Doniya.

Hanno un carattere molto vivace, e sono molto furbe ed intelligente, ma allo stesso tempo danno affetto a tutti, hanno un cuore gigante.

Entrambe hanno delle caratteristiche mie e del padre.

Quel padre che è stato un'egoista, nei miei confronti, quell'uomo che era, anzi che credevo mio, che l'ho amato tanto e non mi ha rispettata.

È grazie alle mie piccole, se ogni giorno mi alzo dal letto e vivo e continuo la mia vita sorridendo anche quando ci sono solo pochi motivi per farlo, perché questa sono io, rido anche quando motivi non ne ho, porto allegria nei cuori degli altri ed amo aiutare le persone in difficoltà.

10:30. Cazzo!

-"Piccole, dovete andare da nonna, fra mezz'ora devo essere a lavoro e già ieri ho fatto tardi." Dissi per poi prendere le loro mani e correndo verso la macchina.

-"Mamma, ma ci avevi promesso che dopo esserci divertite al parco, andavamo a mare." Si lamentò Mariana.

Le bambine di oggi, mi sorprendono sempre di più, sono molto intelligenti e capiscono tanto.

-"Infatti mamma." Commentò Melissa.

-"Ora, devo andare a lavoro, vi porterò un altro giorno, ve lo prometto." Annunciai.

Da quando lavoro, non ho più tempo libero come una volta per le mie bimbe, o per i miei amici.

Non trascorro da tanto tempo una serata con loro.

La sofferenza in realtà oltre ad essere tutto quello che sento dentro è anche tutto quello che ogni giorno vedo nei confronti della gente.

Tutti i giorni le vedo combattere per la vita.

Sono sette mesi che lavoro in una clinica oncologica, dove assisto dei bambini malati di vari tumori e che hanno pochissimi mesi di sopravvivenza.

Apprezzo la loro capacità di sorridere, quando loro davvero non hanno nemmeno un minimo di motivo per farlo.

Si sono subito tutti affezionati a me, io li devo far sorridere, li devo far giocare e sapete che ho sempre amato questo lavoro, anche se ho tanta paura di farlo, perché racconto sempre delle bugie tipo: -"Starai altri pochissimi giorni qui e poi potrai tornare a casa e starai bene."

Ci vogliono solo dei miracoli, per far si che succeda questo.

-"Eccole mamma." Dissi dando le mie bambine a mia madre, che si è trasferita  qui a Londra per sempre con mio padre da quando ho partorito.

Mi ha sempre aiutata, è anche grazie a lei, se oggi cammino ancora con la testa in alto, senza pensare ai pregiudizi della gente.

È grazie a lei, che ho quasi dimenticato Zayn e quello che mi ha fatto.

Arrivo in ospedale e vado nella stanza dove ci sono tutti i bambini.

Ci sono circa venti bambini e siamo cinque ragazze che li assistono.

-"Hannah." Urlarono contenti e correndo verso di me due bambini, Sheryl e Alex.

Questi sono i primi bambini che ho conosciuto e con i quali ho instaurato un rapporto migliore fra gli altri.

Sono dei bambini adorabili, di sette anni.

-"Tesori." Dissi abbracciandoli.

Ogni volta che si immergono nelle mie braccia, mi scappa sempre una lacrimuccia.

-"Sei andata al parco con le tue figlie?" Disse triste Sheryl.

-"Ma perché qualche volta non porti anche a noi?" Commentò con un po' di speranza Alex.

-"Vi prometto che vi porterò." Annunciai sorridendo, facendo loro del solletico, causando delle risate molto forti da parte loro ed in quel momento mi scappa una risata anche a me, che non riesco a frenare.

-"Domani porterò le mie bimbe a mare con mia madre e delle mie amiche, chiederò un permesso ai vostri genitori per portare anche voi." Annunciai sorridendo

-"Si." Urlarono i due dalla gioia.

-"Ecco le vostre mamme insieme." Dissi ai bambini, facendo segno di fare i bravi e mi avvicinai alle loro madri.

-"Buongiorno signora Collins, buongiorno signora Scott." Dissi sorridente alle due signore, rispettivamente la madre di Sheryl e di Alex.

-"Buongiorno Hannah, come vanno i bambini?" Mi domandò la madre di Alex.

-"Signora tutto bene, volevo chiedervi se domani li potrei portare a mare con me e le mie figlie e magari potreste venire anche voi, che ne dite?" Chiesi sicura di me.

-"Certo, andremo tutti al mare." Confermò la signora Collins. -"I bambini saranno entusiasti." Continuò.

Tornai a casa, erano le 19.

E come al solito c'era Robert e no Zayn, che preparava da mangiare.

In questi due anni, lui c'è sempre stato, cosa che il padre delle mie figlie non ha fatto.

Non so se vi ricordate di Robert, il mio amico inglese d'infanzia.

Mangiammo il pollo e l'insalata cotti da Robert e restammo per un po' in cucina a guardare un po' di TV ed annunciai a tutti che la mattina seguente saremmo andati a mare.

Feci un colpo di telefono ad Ashley ed Hilary, per vedere se volevano venire a mare anche loro con i loro rispettivi figli, avremmo passato una giornata diversa, divertente ed in compagnia.

You and I /ZAYN MALIK (sequel of Innamorata del mio idolo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora