Capitolo quattordici

172 15 1
                                    

Dopo aver camminato in posti desolati, dove numerosi greggi di candide pecore pascolavano sui prati verdi come gli occhi di Luke, arrivammo davanti ad un recinto che racchiudeva una stupenda casa in pietra grigia. -eccoci qui- disse aprendo il cancelletto di ferro nero, il giardino aveva qualche albero posizionato non ordinatamente, e un sentiero di pietre bianche e nere conduceva fino all'entrata dell'abitazione. -Luke!- urlò una ragazza che uscì di corsa dalla porta venendoci in contro. Aveva dei lunghi capelli biondi, più scuri del fratello, raccolti in una treccia laterale. I suoi occhi erano azzurri e incorniciati da folte ciglia, la bellezza era proprio di famiglia neh!. -oh Luke, finalmente sei venuto, è da quasi un secolo che non ci vediamo, letteralmente- disse appena lo strinse tra le sue braccia sottili. -già- rispose il ragazzo probabilmente non sapendo cosa dire. -Ciao, io sono Alyssa, tu sei?- mi chiese quando finì di abbracciare Luke. -sono Jessica Parton- dissi stringendole la mano che mi aveva allungato. Dalla porta di casa uscì un uomo sui venticinque anni massimo trenta, era alto circa 1.75, aveva i capelli marroni lunghi e lisci fino alle spalle con gli occhi neri. Appena si avvicinò a noi Luke lo salutò stringendogli una mano, poi si voltò verso di me,- Io sono Jaques- disse porgendomi una sua grande mano -sono Jessica piacere- dissi stringendogliela. -dai su entriamo in casa- ci invitò Alyssa dopo pochi secondi di silenzio. All'interno la casa era in stile abbastanza rustico, le pareti, come all'esterno, erano in pietra, mentre il pavimento era in legno scuro. Ci fece accomodare in sala da pranzo, dove il fuoco della stufa scoppiettava. -volete qualcosa da bere?- chiese gentilmente la ragazza che ci aveva appena fatto sedere intorno al tavolo ricoperto di stoffa arancione. -si grazie- rispondemmo tutti e tre all'unisono. -come vanno qui le cose?- chiese Luke a Jaques per rompere il ghiaccio. - beh, penso che tra qualche anno dovremo trasferirci, non abbiamo vicini, siamo in mezzo al nulla, ma il postino è sempre lo stesso.-. Nel momento in cui finì il discorso Alyssa entrò nella stanza con quattro calici riempiti fino all'orlo dal liquido rosso. Appena lo assaggiai capì che non era sangue umano ma animale. -Luke, ti conosco, a cosa devo questa tua visita?- chiese la sorella che era seduta al suo fianco. -Jessica è in missione- spiegò vago facendo un cenno con la testa verso la mia direzione. -missione?- chiese lei in cerca di spiegazioni, così raccontai a lei e a suo marito tutta la storia e rimasero sbalorditi. - Cacciatori di vampiri?- chiese Jaques incredulo,-già- affermai per poi prendere un altro sorso del liquido contenuto dal mio bicchiere. - Mmh, mi preoccupa un pò la cosa, sai in che zona sono?- chiese Alyssa mentre si picchiettatava il piccolo mento con il dito indice. -Durness, o nei dintorni- spiegò Luke. -oh santo cielo! Ma allora sono proprio vicini- disse lei stringendo la spalla del suo compagno.

Alyssa aveva insistito nel farci passare la notte a casa sua, e noi accettammo anche se non volevamo disturbarli. Già da qualche ora ci eravamo chiusi nelle camere da letto. Fortunatamente avevano una stanza per gli ospiti, ed era sicuramente meglio di qualsiasi hotel. Anche qui le pareti erano in pietra, con la differenza che anche il pavimento era fatto del medesimo materiale. Due tappeti di pelle di pecora bianca erano posizionati ai piedi del letto. Uno specchio dalla cornice dorata era posizionato accanto alla finestra coperta da spesse tende arancioni, che si abbinavano al piumone del letto matrimoniale al centro della stanza. Furono così gentili da fornirci dei vestiti puliti, dato che i nostri erano impastati di sale e sabbia. -domani ci dobbiamo dare da fare- disse Luke gettandosi a peso morto sul letto, che emetté uno strano rumore. -già, e loro ci vogliono aiutare... Si vede che è tua sorella vi assomigliate.- dissi ridacchiando,-guarda che l'ho capita- disse facendo il broncio -smettila di parlare mi sto concentrando- dissi dandogli una gomitata, - ah okay allora miss Concentrata, buon strozzamento di cervello- disse schiocchiandomi un veloce bacio sulla guancia. Che scemo.

La cacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora