il ritorno

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-dai Jimin che Jungkook sta per atterrare dobbiamo andare in aereoporto-disse Jin urlandolo per le scale
-arrivo Hyung-rispose jimin prendendo velocemente le sue scarpe e precipitandosi al piano di sotto. Qui c'era Jin che lo stava aspettando sulla soia della porta pronto ad uscire.
-un attimo che metto le scarpe-disse jimin sedendosi sul divano un attimo a mettere le sue scarpe.
-ok ma sbrigati-rispose il più grande. In pochi minuti jimin riuscí a mettere le sue scarpe ed i due si unirono agli altri pronti per andare in aeroporto. Li avrebbero aspettato jk, il quale stava tornando dal suo viaggio in America. Era partito due mesi prima, in quanto voleva affinare le sue tecniche nella danza ed ora stava facendo ritorno. Il suo aereo sarebbe atterrato a momenti e i bang tan stavano andando a prenderlo, in quanto vivevano insieme ormai da anni. Era il nuovo gruppo della big hit ed avrebbero debuttato tra qualche mese. Ormai erano come un famiglia, anche se non avevano alcun legame di sangue si consideravano come fratelli che si prendevano cura l'uno dell'altro.
L'aereo di jk era atterrato. I bts stavano aspettando jk agli arrivi. Erano impazzienti di rivederlo, dopo mesi che non potevano farlo. In fondo jk era il più piccolo tra loro e veniva considerato dagli altri come un po' il loro bambino. I passeggieri del volo stavano iniziando a comparire, in maniera fitta, ma di jk ancora nessuna traccia.
-ma dov'è?-chiese Nam impazziente
-non lo so...dovrebbe arrivare-rispose Hobi
-eccolo ragazzi-disse v, vedendo jk arrivare con la sua valigia. Quest'ultimo iniziò a correre verso i ragazzi per abbracciarli uno ad uno. Erano stati due lunghi mesi ed a lui erano mancati molto. Iniziò abbracciando jin,il quale lo strinse forte quasi per strangolarlo
-jk hai mangiato bene? Ti vedo molto più magro-disse subito jin preoccupato per la sua salute, ruotandolo a destra e sinistra per controllare il suo fisico
-si hyung ho mangiato molto, ma mi è mancata la tua cucina-rispose jk, sorridendo
-per stasera ti ho preparato il tuo piatto preferito-disse jin sorridendo
-ti adoro hyung-rispose jk, abbracciandolo ancora. Lui iniziò a farlo con tutti uno ad uno e tutti lo strinsero a loro forte. Jimin soltanto reagí leggermente in maniera strana, infatti quando jk andò ad abbracciarlo lui lo ricambiò in maniera un po' fredda e subito dopo quasi imbarazzata. Jk aggrottò subito la fronte non capendone il perché. Jimin si stava comportando in modo strano. Decise quindi di chiederglielo direttamente, ma venne interrotto da Nam che li invitò ad andare verso la macchina così da poter tornare a casa. Per tutto il tragitto jk ripensò al suo atteggiamento strano. Non capiva quale fosse il problema e cosa gli avesse fatto di così terribile da comportarsi cosi. *Perché ha reagito così? Mi odia? Cosa ho fatto di male? Non ci vediamo da due mesi e lui mi saluta così? Deve essere stato qualcosa prima di partire sicuramente o magari ho detto qualcosa di sbagliato durante una videochiamata...*
-hey jk allora come era l'America?-chiese Hobi, svegliandolo dai suoi pensieri
-ehm..molto bella anche se molto confusionaria-rispose jk
-beh ci credo, spero soltanto che ne sia valsa la pena per quanto riguarda il ballo-disse Hobi ridendo
-si hyung sono migliorato tantissimo, potrei persino batterti ora-disse jk
-davvero? Voglio proprio vedere i tuoi miglioramenti poi-rispose Hobi sorridendo. Nel frattempo v era fisso su jimin, il quale stava guardando fuori dal finestrino da quando erano partiti dall'aereoporto. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse lì con il corpo ma non con la mente
-hey amico tutto bene?-chiese v a Jimin toccandogli una spalla
-si ...sto bene-rispose Jimin,guardandolo per un attimo
-sei sicuro?-chiese ancora v per conferma
-si sì sono sicuro...non preoccuparti-rispose ancora Jimin, per poi tornare a guardare fuori. Dopo 10 minuti furono a casa e subito jk si precipitò dentro ad ammirare la dimora che gli era mancata tanto. Corse subito in camera sua e si lanciò sul letto, quel comodo letto che era stato un sogno in confronto a quello che aveva in America
-ah niente è cambiato-disse ad alta voce, con tono felice. Dopo pochi minuti si alzò con slancio ed iniziò a disfare la valigia, non accorgendosi di non essere più solo. Infatti davanti alla sua porta passò Jimin, che vedendolo felice e contento si era messo a ridere. Jk appena si rese conto di chi fosse si precipitò fuori dalla sua stanza e si diresse in quella di Jimin. Era deciso ad indagare sul suo comportamento strano. Voleva saperne di più, soprattutto voleva sapere cosa era cambiato al punto da farlo reagire in quel modo
-hyung-chiese jk,sulla soia della porta
-si-rispose jimin, girandosi verso di lui
-posso parlarti?-chiese jk, alzando lo sguardo cosi da guardarlo negli occhi

Lo dicono i tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora