✨Peter e Tony //Marvel//

38 6 77
                                    

Dedicata a Findelle_fangirl

Peter's pov
Osservo da lontano la finestra della mia camera ancora aperta, restando appeso al palazzo proprio difronte e aspettando che l'ombra di mia zia si allontani dalla mia stanza, avvicinandomi a poco a poco e cercando di non farmi vedere.

Non sa che sono uscito, ovviamente, e preferirei che la cosa restasse segreta. Insomma, già si preoccupa molto quando indosso le vesti di Spider-Man, figuriamoci se venisse a sapere che ora ho ripreso ad uscire di nascosto per andare a casa della famiglia Stark... Si preoccuperebbe troppo, questo è certo.

Il problema è che non riesco neppure a fare a meno di passare di lì, nonostante ci sia molta strada da fare e ogni volta rischio di cacciarmi nei guai!
Ho bisogno di vedere Morgan e Pepper, sapere come stanno e controllare che vada tutto bene. Devo proteggerle, essere un ombra nascosta che si assicura di mantenere il male lontano da loro, di aiutarle in silenzio senza ricevere nulla in cambio, se non la soddisfazione di aver fatto del bene e il ricordo del signor Stark che mi accompagna giorno dopo giorno, guidando i miei passi e le mie scelte.

Glielo ho promesso, ho promesso a Tony di essere come un fratello maggiore per Morgan, una figura di riferimento, così come lui fece con me, anche se è ancora presto.
La bambina è piccola ancora, e la mancanza del padre si sente molto... Non so se sia il caso di entrare di colpo nella sua vita in questo modo, sconvolgendole ancora di più l'esistenza.
Certo, le sono vicino se ha bisogno e più di una volta l'ho accompagnata io a scuola e nel mentre ascoltavo i suoi sfoghi, quello che avrebbe voluto dire al suo papà e ogni momento passato con lui che sente il bisogno di ricordare, anche se a me fa malissimo. Ma non importa: questo è il suo modo per affrontare la situazione, a me sta bene. Se lei sente il bisogno di parlare di lui io non posso e non voglio impedirglielo, e non importa se ciò mi fa stare male.

Ah, se solo il Signor Stark...

Un rumore proveniente dalla porta d'ingresso di casa mia mi risveglia dai miei pensieri, così mi affretto a tornare nella mia camera e buttarmi sul letto, prendendo in mano il primo libro che mi capita e fingendo di starmene tranquillo a leggere. Fortuna che non indossavo il costume, o chissà quanto ci avrei messo a toglierlo!

«Peter...» mi chiama zia May, bussando alla mia porta ed entrando un secondo dopo «Ci sono visite per te, meglio che vieni»

Senza fare domande annuisco in silenzio e la seguo in salotto, camminando con un passo particolarmente felpato e guardandomi bene attorno, in modo da non venire sorpreso alle spalle da qualcuno o prendere qualche infarto.

Appena arrivati trovo ad aspettarmi Nick Fury in persona, mentre al suo fianco vi è un ragazzo di circa venti o venticinque anni, dai capelli neri e gli occhi di un verde intenso, anche se la mia attenzione è riposta solo e unicamente alla sua mano destra, che continua a picchiettare due dita contro la gambe a ritmo di "We Will Rock You"

«Ciao, Parker,» mi chiama Fury, riportandomi alla realtà «Spero che ti sia riposato in questo periodo di vacanza senza missioni... Perché abbiamo bisogno di te»

«Eh?»

«È stata rilevata un'intensa attività di-»

«In pratica qualcuno ha fatto un casino giù a sud» taglia corto il corvino, beccandosi un'occhiataccia dal direttore ma fregandosene altamente e iniziando a masticare una chewing-gum

«Grazie del riassunto, Agente 21»

«Prego. Ah, e chiamami Ambrès, grazie. I numeri non mi piacciono»

LE ONE-SHOT DI JASON LOKISONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora