Statement

118 1 0
                                    

La mattina quando mi svegliai Evan non c'era, meglio, pensai, sarebbe stato abbastanza imbarazzante per me, per lui non so, non penso si fosse accorto che mi ero reso conto di chi si fosse portato a letto, ed ora a mente lucida era ancora più chiaro, era proprio Zayn, da lui non me lo sarei mai aspettato, Evan poteva andar bene da gay, ma Zayn proprio no, era il disegno stilizzato della perfezione, nessuno difetto, troppo bello, troppo uno spreco direi per il povero sesso femminile. Zayn lo avevo visto si e no quattro volte ma saprei descriverlo come se lo conoscessi da sempre, carnagione olivastra, occhi nocciola quasi cangianti alla luce, ciglia lunghissime che mettono quella che è la più bella forma d'occhi al mondo, farebbe invidia ad un cerbiatto, naso perfetto, mascella pronunciata, bocca carnosa, da mordere insomma, un sorriso sincero, avrei potuto trovare altri aggettivi a descriverlo meglio ma credo che sincero sia perfetto, Zayn non sa nascondere se ti odia, te lo fa capire con un sorriso, identica cosa se fosse l'opposto, era bello, di quella bellezza sconvolgente, che prima di incontrarlo pensi che non possa esistere un essere con cotanta bellezza. Giuro che sto prendendo davvero in considerazione il fatto che lui possa essere un alieno, non sto esagerando, non sto dicendo questo perché ho gli ormoni in subbuglio e mi starebbe bene quasi chiunque, per soddisfare la mia sete di sesso. Si era troppo, davvero troppo che non lo facevo, con il sesso opposto, ma con il mio stesso sesso, non l'avevo mai fatto, quindi parlando da gay quale sono, si sono ancora vergine e quasi me ne vergogno. Decisi di alzarmi e andarmi a fare una doccia, il ricordare Zayn aveva suscitato in me voglie che erano state rinchiuse per un po di tempo, Londra è grande e non è difficile trovare uno disposto ad accontentarmi. 'Basta pensare a questo Harren, ti fai del male da solo' sussurró il grillo di ste palle nella mia testa. Mi spogliai misi musica ad alto volume e mi fiondai nella doccia. Dopo poco sentii aprire la porta e urlare parole che non riuscivo a sentire, molto probabilmente rivolte proprio a me, così decisi di uscire, ma dimenticai l'asciugamano, avevo vergogna di farmi vedere completamente nudo quindi urlai il nome di Evan per cercare di farmi sentire e farmi passare un asciugamano dalla porta ma non mi sentii a causa della musica ad alto volume. Allora decisi di combattere la timidezza una volta e per tutte almeno sarei stato anche più libero, quindi presi ed uscii. C'era Evan steso sul letto che giocava con un Nintendo, penso, non si rese conto subito che gli stavo passando nudo davanti e ne fui più che felice ma proprio quando mi girai per prendere l'asciugamano, sentii uno di quei fischiettii che si fanno alle belle ragazze per strada, giuro che sarei voluto sprofondare in inferno se possibile in quel momento, afferrai subito l'asciugamano e la misi attorno alla vita "Non ti facevo così timido Harren, paragonarti ad un pomodoro sarebbe inutile, è pallido confrontato a te" e scoppio a ridere, non so se in quel momento fossi più incazzato o imbarazzato "Non sono timido, ma non sono abituato a far vedere le mie gioie a tutti, soprattutto a chi conosco poco, l'ho fatto solo perché avevo dimenticato l'asciugamano e tu non mi sentivi" dissi con nonchalance, anche se stavo morendo "Ehi sono il tuo coinquilino, certo che mi conosci" in quel momento gli avrei voluto sbattere in faccia il fatto della sera precedente, ma non potetti visto che non era l'unico a nascondere qualcosa, la stessa cosa. "No non penso che ci conosciamo, o almeno non bene da pretendere di non aver vergogna facendomi vedere nudo". Allora presi i vestiti e andai a vestirmi in bagno. Quando uscii lui era intento a cucinare qualcosa per il mezzogiorno, così lo aiutai, quando ad un certo punto lui si girò "È vero non ci conosciamo o almeno tu non mi conosci, non sono quello che pensi, posso sembrare un ragazzo timido, ma è solo una maschera per nascondere ciò che realmente sono, mi piace la bella vita, bere, fumare, gli uomini" a quel punto mi bloccai, non pensai che dopo una settimana che ci conoscevamo mi avesse rivelato la sua omosessualità, ora che avrei dovuto fare? Confessagli anche la mia? No, proprio no, non l'avrei fatto solo perché lui aveva avuto il coraggio e fiducia in me, lui era pronto a dirlo a chiunque, visto che forse ero solo l'unico a conoscerlo e non saperlo quindi me lo aveva detto per non farmelo venire a sapere da altri, ma io non ero Evan, nessuno sapeva di me se non il mio psicologo, solo lui. No non più solo lui, ora lo sapevano anche i 'miei genitori'. Quasi ebbi un mancamento ma non diedi a vederlo, poteva credere che fosse per la notizia che mi aveva appena dato, mi avrebbe preso per un omofobo magari, allora decisi di non fargli pesare questa cosa e dirgli quello che già avevo capito "Lo avevo capito ieri quando ho visto Zayn uscire dalla porta del bagno e andarsene, per me sarà sempre la solita cosa, non cambierà nulla e poi adoro i gay ho sempre desiderato avere un amico così" e gli lanciai un sorrisone di consolazione, lui ricambiò e inaspettatamente mi abbraccio come per ringraziarmi. Non mi aveva fatto domande su Zayn perché sapeva o almeno aveva intuito il fatto che ci conoscessimo sul lavoro. La domanda mi sorse spontanea 'se tutti sapevano della sua omosessualità perché Zayn lo vedeva di nascosto? Perché non lo faceva uscire con lui? Eppure Zayn non mi sembra il tipo da farsi scrupoli nel mostrare la sua omosessualità' ma gliel'avrei fatte in un altro momento queste domande, ora mi limitavo a capire come fare col mio di problema, prima o poi avrei dovuto dire a qualcuno della mia omosessualità, se no col cazzo che sarei riuscito a farmi soddisfare ste benedette voglie e magari a non essere più vergine.
Dopo mangiato decidemmo di metterci a riposare ma io avevo quelle domande che rimbombavano nella testa, dovevo sapere, dopotutto la curiosità non ha mai fatto male a nessuno allora in un momento di silenzio decisi di parlare
"Perché tu e Zayn vi vedete lontano da tutto, insomma di nascosto?"
Non rispose subito, tiro un sospiro quasi dispiaciuto perché avevo messo quest'argomento in mezzo, stupido Harren.
"La situazione non è semplice come pensi"
"I tuoi amici non sanno della tua omosessualità?"
"Certo che lo sanno, non potrei mai nascondergli una cosa così grande, non ne sarei capace, invidio quasi chi riesce a nasconderlo"

Mi sentii chiamato in causa.

"Allora qual è il problema? Zayn non piace ai tuoi amici?"
Prese un'altra pausa, sembrava stesse per scoppiare, era al limite, ero stato sciocco, non avevo capito quanto a lui potesse far male questa a cosa, era così smanioso mentre ne parlava
"Zayn è fidanzato, siamo amanti."
Cristo era davvero complicato allora, ma perché nascondere la propria omosessualità stando con una donna che magari neanche amavi.
"Quindi lei non sospetta nulla? Ma perché Zayn nasconde la sua omosessualità, di cosa ha paura?"
"Zayn non nasconde un bel niente, Zayn è fidanzato con un maschio, sono in crisi, io e lui ci siamo conosciuti per caso in un club gay, lui era lì per una sbronza, quelle per cercare di dimenticare i problemi, io ero li per la mia solita ubriacata del sabato sera, lui era quasi a collasso e io lo portai con me dopo che mi aveva raccontato tutta la sua storia. Non volevo che andasse così, io volevo aiutarlo con i suoi problemi, invece ora sono diventato la sua valvola di sfogo e lui la mia, niente amore ma comunque se Liam sapesse non ci penserebbe due volte ad uccidermi, chiunque ucciderebbe per Zayn"
Parlò quasi senza respirare, tutto ad un fiato, ad occhi bassi, io non sapevo cosa rispondergli, era sbagliato tutto questo, non puoi usare una persona come valvola di sfogo, ma stiamo parlando di Zayn Malik anche io avrei accettato senza farmelo ripetere due volte, ma era sbagliato nonostante non sapessi i motivi per cui Zayn era in crisi con il suo ragazzo.
"Secondo me dovresti aiutarlo a chiarire con il suo ragazzo se non ne sei innamorato, così complicate solo la situazione e tu rischieresti la vita"
Lui fece un cenno di accordo con la testa poi cambiò discorso, si vedeva che non gli piaceva di parlare di questa cosa
"E tu dimmi un po' Harren perché non ti va giù la piccola di casa Tomlinson?"
"Già te l'ho spiegato e l'hai appena detto tu, è piccola, a me serve una donna"
"Scherzi vero? Quella te la potresti fare dalla mattina alla sera, ovunque, basterebbe uno schiocco di dita, è pazza di te, se vuoi ti faccio leggere cosa mi dice, ma promettimi che non ti sconvolgerai, è una diciassettenne molto sveglia, molto"
Prese il telefono armeggiò per un po di secondi e me lo diede, iniziai a leggere

Lottie: Evan ti prego convincilo farei qualunque cosa per lui, cioè me lo scoperei ovunque, madre che cosa non è quel ragazzo
Evan: Ehi piccola tieni a bada gli ormoni, Harry non è come pensi è un tipo dolce
Lottie: Non penso proprio, ha una scintilla negli occhi che riconoscerei tra mille secondo me quello a letto è insaziabile, e io sarei l'unica a poterlo soddisfare
Evan: Non ti sembra di esagerare un po, hai diciassette anni Honey dopo cosa racconterò al tuo fratellino quando mi domanderà come si comporta la sua dolce sorellina?
Lottie: Tommo non deve sapere nulla di questo, io lo voglio, voglio tutto di lui, ogni lembo di pelle, voglio leccarlo voglio baciarlo, voglio farmelo fino a consumarlo

Smisi di leggere le cose andavano a degenerare e a me stava venendo un leggero giramento di stomaco, un ragazzo etero a quest'ora sarebbe corso da lei con un'erezione scalpitante nei pantaloni, ma io no, non ero mica etero. E ora come avrei spiegato la mia reazione che non era poi così normale per un ragazzo che lui sapeva essere etero?
"Sinceramente mi fa solo che vomitare sta cosa, come può una ragazzina di diciassette anni già avere questi pensieri, nei confronti di un ventunenne poi" dissi con faccia nauseata
"Ehi amico sono gay e va bene ma cazzo se un diciassettenne mi scrivesse queste cose me ne fotterei della moralità e correrei da lui"
"Io ho avuto un'educazione rigorosa sotto questo punto di cose"
'Cazzo Harry ne sai dire di palle eh? Tua sorella è andata via di casa a diciassette anni col suo ragazzo di ventitré a vivere a Barcellona' sussurró quello che stava diventando un tormento invece di un grillo parlante
"Ah va be allora se fa parte di educazione proprio non se ne può fare nulla?"
"Penso proprio di no" sospirai, se solo sapesse che non era quello il motivo, ma che magari se solo Lottie fosse stato maschio sarei corso a gambe levate pur di soddisfare le mie voglie, basta voglie.... No altro che basta voglie, dovevo dirlo ad Evan e magari farmi trovare qualcuno, ma non ora, come minimo avrei dovuto prendere una sbornia per confessargli della mia omosessualità.

NOTHING IS LOST_ LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora