Capitolo 22

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Nathan's pov

«Sei proprio un'idiota.» Mi sta dicendo Morgan, con enfasi nella voce. «È ovvio che ti ha lasciato per un motivo ben preciso, perché diavolo non hai insistito?» È da un'ora che siamo al bar del college e continua ad insistere. Oramai sono passati giorni, eppure mia sorella non ha capito che vorrei solo dimenticare e non pensare ogni santo momento ad Autumn. Già ci metto del mio, ci mancava solo lei.

«Perché se è quello che vuole non mi opporrò. Non mi pare che quando Omar ti ha praticamente detto che non voleva mettersi di nuovo con te tu ti sei opposta più di tanto, o sbaglio?» Colpisco, sapendo che citando il suo ex ragazzo probabilmente si zittirà. Morgan mi guarda male, così male che temo che mi stia per lanciare il suo cappuccino in testa, ma di fatto ho ragione. Non parla più di lei. Mi sento in colpa per aver toccato un tasto dolente, perché so che anche se sta con Kyle ed è felice con lui un ex ragazzo è pur sempre un ex ragazzo, ma deve capire che per me adesso parlare di Summer è tabù.

O almeno, ho avuto ragione per due minuti buoni. «So cosa stai cercando di fare, Nate, ma sono preoccupata per entrambi. Tu sei mio fratello e ci sei sempre stato per me, vorrei esserci anche io allo stesso modo. Comunque, se può farti sentire meglio, ha lasciato anche Thomas. Almeno non ci dobbiamo preoccupare di lui, per il momento.» Il pensiero che lei abbia lasciato me come ha lasciato lui mi distrugge da un lato, ma mi rende anche felice dall'altro. Non dovrò preoccuparmi sul serio di lui. Certo, quel pazzo potrebbe fare di tutto anche adesso, ma almeno non è obbligata a passare quotidianamente del tempo con lui. E lì mi ricordo. Obbligata. Come avrà reagito suo padre? Infondo è lui la minaccia più grande. È lui la principale causa del dolore di Autumn. Vorrei così tanto andare a casa sua ed assicurarmi con i miei occhi che sta bene, dentro e fuori, e poi baciarla e dirle che andrà tutto bene e che non lascerò da sola. Ma non posso, perché rispetto la sua scelta, qualunque sia il motivo. Quindi chiedo a mia sorella se le sembrava che fosse tutto apposto e lei risponde positivamente. «Sì. L'ha lasciato qualche giorno fa e da quel che mi ha detto non l'ha visto, mentre non mi ha detto nulla sul direttore. Però non aveva lividi o cicatrici sulle braccia o sul viso.»

Annuisco, un po' più sollevato. Magari quel pazzo si è concentrato su qualcos'altro e adesso lascerà stare Autumn. Già è abbastanza difficile per lei, adesso che sua madre è morta. Vedo ancora quanto male fa parlarne e quanto la stiamo consumando i sensi di colpa. La conversazione finisce lì, anche perché arrivano Kyle e Luis. Jasper ha un esame in questo momento, quindi stiamo aspettando tutti qui che finisce. Hilary, invece, è tornata per un po' dai suoi ad Ottawa. Eravamo tutti dispiaciuti, ieri, quando è partita; ma forse è meglio così. Il mio migliore amico lascia un bacio tra i capelli a mia sorella, poi la fa alzare e si siede al suo posto. Morgan ride e si siede su di lui. Io e Luis ci guardiamo, inarco quindi un sopracciglio in direzione di Kyle. «Hey bello, distanza di sicurezza da mia sorella, grazie.»

Lui mi ignora, alzando gli occhi al cielo. «Questo non è niente. Voglio proprio vedere se la bacio appassionatamente qui che cosa dici.»

Apro la bocca per ribattere che non direi niente, ma gli darei un bel pugno sul naso, quando Luis mi interrompe. Mi stringe il braccio e fa finta di svenire. «Cavolo Nate, qua ce la mette incinta prima del previsto.»
Morgan gli lancia un'occhiataccia, quindi scoppio a ridere.

«Non scherzate neanche.» Ci riprende. «E poi voglio ricordarvi che io e Kyle abbiamo già un figlio. A quattro zampe e peloso, ma è pur sempre un figlio.» Sta ovviamente parlando del loro gatto, Ade. Non ho idea del perché l'hanno chiamato così, forse uno dei due ama la mitologia e io non lo sapevo. Comunque, non sono in vena per giudicare. Non che lo sia anche durante gli altri giorni, sia chiaro. So solo che è Kyle che ha proposto il nome, perché ogni tanto ne parlano e lui la prende in giro per questo. Le dice qualcosa tipo tanto criticavi il nome, però adesso lo ami. Morgan lo guarda sempre male, e poi alla fine si danno un bacio a stampo. E lì io e Luis ci guardiamo disgustati.
Il mio gemello ride e fa finta di acconsentire sulla definizione che Morgan ha di figlio. Io ignoro mia sorella e il suo ragazzo che si scambiano sorrisi dolci e stanno abbracciati, perché penso a quanto sia stato bello sorridere in questo modo ad Autumn. So che dovrei non pensarci, ma è più forte di me.

Non ci sono neanche stato insieme, ma non cambia quello che provo e che ho provato per lei. Forse essermi fidanzato con lei avrebbe portato ancora più dolore, o forse no, perché almeno adesso avrei dei ricordi in più su cui aggrapparmi. So che Summer non intendeva quello che ha detto. Non mi odia, ho visto come mi sorride e come mi guarda. È impossibile che quello sia odio. Luis mi dà una leggera gomitata al fianco, per attirare la mia attenzione. «Stai bene?» Vorrei tanto mentire e dire di sì, dirgli che so che tra qualche giorno sarò il solito Nate. Ma non è così, e anche se mentissi lui se ne accorgerebbe. È di mio fratello, gemello tra l'altro, di cui stiamo parlando. Mi conosce meglio di se stesso, meglio di come mi conosco io.

«Non proprio.» Non aggiungo altro, sapendo già che lui capirà. In realtà dovrei dirlo anche a Morgan e Kyle, ma so che lo sanno, solo che non si rendono conto che vederli così innamorati mi fa male. Non è di certo colpa loro, e non possono smettere. Devo solo cercare un modo per far passare il dolore, anche se questo richiede tempo.

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