Capitolo 29

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-1 per l'epilogo ❤️

Autumn's pov

«Piantatela.» Alzo gli occhi al cielo e riprendo Gideon e Nathan, che mi stanno prendendo in giro. Ho proprio sbagliato a dire ad entrambi di cenare a casa mia per stare tutti insieme. Si sono alleati contro di me, è da mezz'ora che si raccontano cose che ho detto o fatto e ci ridono sopra.

Nate sorride e mi lascia un bacio sulla testa. È passata una settimana da quando mi ha dato un passaggio e credo che stiamo ufficialmente insieme. Ci baciamo spesso, anche in pubblico. Quando Morgan l'ha saputo ha fatto letteralmente i salti di gioia e poi mi ha abbracciato. Ho anche presentato Gideon agli amici di Nate, ma stasera ho finito di lavorare tardi e volevo stare solo con loro due. Sono troppo stanca per pulire tutta casa, dopo.
Gideon ha preso delle pizze, abbiamo spostato i mobili del mio soggiorno e stiamo mangiando a terra. Mi piace così, come se ci conoscessimo tutti da una vita, dove siamo spensierati e liberi. Non credo che mi sia mai successo prima di adesso. «Scusa, amore.» Ecco, appunto. Sorrido come una scema ogni volta che mi chiama così.

Mi schiarisco la voce. In realtà in questa cena c'è più della mia voglia di stare con loro due. Oggi io e Nathan attuiamo il piano "ricambio il favore al nostro amico". Mi schiarisco la voce e sorrido a Gideon. «Puoi andarmi a prendere un'altra birra? Sono in cucina.» Lui annuisce e si alza, poi faccio segno a Nate di seguirlo. «Vai e distrailo, almeno cinque minuti. Ieri ho visto il suo codice, ma non ho idea di come ha segnato sul cellulare Candice.» Gli sussurro, in modo che mi senta solo lui. Alza un pollice in su e va anche lui; mi mordo il labbro per non ridere.

Gideon ha lasciato il suo telefono sul tavolino alla mia destra, quindi mi allungo per prenderlo. Ieri mentre parlavamo ho causalmente visto il suo codice. Mi confondo una volta con la sequenza dei numeri, poi riesco a bloccare il cellulare. Sento Nathan che ride qualcosa in cucina, ma mi affretto comunque ad entrare nei contatti per trovare il numero. C'è solo una Candice nei suoi contatti, e faccio la foto al numero con il mio cellulare in modo da scriverle domani mattina. Spengo di nuovo il telefono di Gideon e lo rimetto dove l'ho trovato.

Quello che ormai posso considerare il mio migliore amico torna in soggiorno, porgendomi la birra. Nate fa un occhiolino dietro di lui e di nuovo mi trattengo dal ridere. «Io inizio ad a andare a casa, ragazzi, è abbastanza tardi.» Gideon ha già detto ai suoi genitori che non ha intenzione di stare insieme a me, e che siamo solo amici, ed i suoi l'hanno presa abbastanza bene da quel che mi ha detto. Mio padre, invece, è diventato furioso, ma Nate ha già avvisato i suoi genitori sulle minacce di mio padre e abbiamo deciso di denunciarlo, tutto insieme. La polizia sta indagando e ho portato una registrazione di lui che mi minaccia se non mi metto con Gideon come prova. Dovrebbe bastare.

«Sei sicuro?» Gli dico, alzandomi e abbracciandolo. Lui annuisce e saluta anche Nate, prende il telefono e si avvia alla porta.
Aspettiamo due minuti prima di parlare dell'argomento Candice. Nathan mi chiede se ho preso il numero e gli faccio segno di sì.

«C'era solo un numero con quel nome, ho fatto la foto con il mio cellulare. Domani mattina la chiamo o le mando un messaggio.» Faccio spallucce e Nate sorride, prima di lasciarmi un bacio a stampo. Fa per allontanarsi, ma lo bacio di nuovo, questa volta io, avvicinandolo a me. Il nostro rapporto si è rafforzato, lo sento vicino a me molto più di prima. Qualche settimana fa ci fingevamo amici, ma nessuno dei due aveva mai ammesso comunque di voler stare con l'altro. Adesso è successo, e mi sento felice.

«Sono innamorato di te.» Sussurra lui, appena smettiamo di baciarci. Sento il cuore fare capriole nel mio petto e credo di non aver mai sorriso così tanto. «Ti amo, Summer.» Si arrotola una ciocca dei miei capelli intorno al dito e la tira, per poi lasciarmi un bacio sulla fronte.

«Ti amo anche io.» È la prima volta che ce lo diciamo, per cui sono abbastanza emozionata. Non ho mai detto ti amo a qualcuno, però sono felice che sia lui il primo. In realtà spero che sia anche l'ultimo. Mi bacia di nuovo, ma poi mi viene qualcosa in mente, quindi mi scosto. «Ti ho mai detto alla fine cosa significa quella parola giapponese?»

«No, Summer. È quella che hai detto la prima volta che ci siamo visti al bar del college, vero?»

Annuisco. «Me la diceva sempre mia madre, diceva che la dovevo dire ad una persona importante. Koi no yokan. È il senso interiore di quando vedi qualcuno per la prima volta e sai che te ne innamorerai.» Sono un po' imbarazzata di starglielo dicendo, perché questo cambierà il ricordo che ha di noi di quel giorno. Ogni volta che ci penserà saprà che io provavo già qualcosa per lui. «Quando mi hai iniziato a chiamare Summer e mi hai fatto ridere mi è tornata in mente quella parola, ed eri l'unico che cercava di starmi vicino perché avevi capito che qualcosa non andava. Mi piacevi già, però non sapevo che fare, quindi ti ho detto la prima cosa che mi passava per la testa.»

Nathan è felice, glielo leggo negli occhi. In realtà anno sta sorridendo, ha un'espressione seria e concentrata mentre mi ascolta, però è felice negli occhi. «Autumn, cosa fai al Ringraziamento?»

Teoricamente il Ringraziamento si festeggia con i parenti, ma io sono sempre stata da sola. Io e mamma, quando era ancora viva, andavamo in qualche pub e mangiavamo lì, parlando di tutto e niente al tempo stesso. Era così anche a Natale, solo che la sera eravamo costretta a tornare a casa da mio padre, che aveva organizzato qualche festa e servivamo noi come copertura per la famiglia perfetta. «Niente. Mi ingozzerò di cibo e serie tv, perché?»

Appoggia la fronte sulla mia. Non ho voglia di andare a dormire, né di dirgli di andarsene. Vorrei passare così ogni giorno della mia vita e mi sentirei al settimo cielo. «Vieni a casa con me. Ti presento ai miei, staremo anche con Morgan e Luis. Tra l'altro il Ringraziamento lo passiamo anche con Kyle e la sua famiglia.»
È una cosa tenera che mi stia chiedendo di andare con lui. So che forse mi sentirò fuori posto in alcuni momenti, ma non ho voglia di pensarci. Amo lui, amo i suoi fratelli e amerò i suoi genitori. Non mi interessa nient'altro.

«Va bene.» Ci baciamo di nuovo. Una settimana fa mi sembrava impossibile risolvere le cose con lui, mi ero rassegnata al fatto che semplicemente non eravamo fatti per stare insieme. Invece stiamo qui, insieme, e mi sento una stupida per aver creduto a quelle cose. Siamo qui, esattamente dove dovremmo essere.

~ Angolo autrice ~
Ultima considerazione sul capitolo? Ancora non sono pronta, ma domani pubblicherò l'epilogo e i ringraziamenti 💔

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