Capitolo 1

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Gli Hunger Games si avvicinano ed io sono emozionatissima. Mi sveglio nella mia camera e appena sveglia segno una X rossa sul giorno di oggi, sto contando i giorni che mancano alla mietitura, sono solo tre. Ho sedici anni e quella che avverrà tra tre giorni sarà la mia quarta mietitura, non mi sono mai offerta volontaria e mai lo farò, non ho paura, semplicemente non voglio, come dice mia madre, farla morire di crepa cuore. Non voglio questo per i miei genitori, ma odio quando i miei compagni mi danno della fifona, il bello e che gli unici veri fifoni sono loro, in ogni caso mi mettono rabbia. Mi infilo i miei vecchi pantaloni della tuta ormai troppo consumati ma che non intendo abbandonate ed una canottiera nera regalatami non molto tempo fa e scendo per fare colazione. I miei genitori mi danno il buon giorno ed io mentre faccio colazione parlo con mia madre -Ti rendi conto! Tra tre giorni c'è la mietitura!- dico con voce troppo emozionata, mia mamma mi lancia un'occhiataccia ma io la ignoro -Già, mi mancherai tanto, lo sai- dice, è da quando sono nata che dopo la mietitura lei parte per fare da mentore ai tributi del nostro distretto, il distretto uno, i mentori del nostro distretto sono lei e David, papà un tempo era geloso di lui ma ora a capito che tra di loro non c'è mai stato, e non ci sarà mai, più che un amicizia. -Vado ad allenarmi- dico uscendo di casa quasi di corsa, amo allenarmi. Corro fino alla palestra e arrivata li inizio con il combattimento corpo a corpo con alcune ragazze della mia età e ovviamente le batto, batto anche quelle più grandi di me, alcune non dicono niente mentre altre si complimentano con me e poi c'è qualche ragazza che mette il broncio e non mi parla più per un mese, a me non importa di quelle ochette che vanno in palestra solo per vedere i ragazzi allenarsi, se devo essere sincera, io me ne frego anche dei ragazzi. Non che mi piaccia stare da sola ma io non ho bisogno di nessuno, so e posso fare tutto da sola. Dopo aver battuto un ragazzo della mia età decido che è tardi e devo tornare a casa per pranzare, sto per uscire quando qualcuno mi blocca per un braccio, mi giro pronta a mollargli un pugno ma non faccio niente, ad avermi fermata è il ragazzo per cui tutte le ragazze sbavano -Cosa vuoi?- sbotto, ho un tono al quanto severo ed essere miei amici non è cosa facile ma lo faccio per difendermi, sono sempre sulla difensiva io -Ho visto come ti alleni e non sei davvero niente male....- incomincia distogliendo lo sguardo da me -Oh, ma grazie, il più figo di figolandia mi ha detto che non sono "niente male", adesso si che posso morire- dico con sarcasmo, lui irrompe in una risatina e posa il suo sguardo di nuovo su di me -....mi trovi figo?- mi chiede, gli lancio uno sguardo di fuoco -Io no, ma quelle ochette sono pronte a pagare per essere notate- dico indicando alcune delle ragazze che gli sbavano dietro, lui ride nuovamente e si avvicina di più a me, vorrei indietreggiare ma non lo faccio per questione di orgoglio -Si....ma loro non sono te, sai, è da tempo che volevo chiederti di essere la mia fidanzata...- dice, rimango impassibile anche se gli sputerei in faccia, odio i ragazzi come lui, con quell'aria da "Sono figo e tu no!", li odio. -No- gli dico allontanandomi per andare verdo la porta, immagino la sua faccia sconvolta dalla mia risposta -NON TROVERAI MAI NEMMENO UN CANE CHE TI AMI CON QUEL CARATTERE ORRIBILE!- mi urla dietro ed io affretto il passo, sto migliorando in autocontrollo. Torno a casa e mangio senza dire niente ai miei genitori -Allora...com'è andata in palestra?- mi chiedono all'unisolo i miei genitori -Bene, come sempre- dico in tono secco, mio padre mi guarda con quel suo sguardo rattristato che sfodera per scoprire la verità, sbuffo -Stavo tornando a casa quando Tyler mi ha chiesto se volevo essere la sua fidanzata...- mio padre ha sgranato gli occhi e mia madre ha detto in tono emozionato -Quello al quale vanno dietro tutte le ragazze?!- ha chiesto, ho annuito e lei ha fatto lo sguardo da sognatrice -Ho rifiutato- ho detto distruggendo i film mentali che si stava facendo mia madre, mio padre invece è parso sollevato -Cosa...?!- ha balbettato mia madre incredula -Mamma! Sai che odio i tipi come lui!- gli ho detto -Ahhh non troverai mai un ragazzo- si è lamentata mia madre, prima che potessi replicare mio padre si è intromesso -Basta parlare di ragazzi! Mangiamo!- ha detto e ne io ne mia madre abbiamo più parlato. Nel pomeriggio sono uscita con mia cugina che è probabilmente la mia unica vera amica, è completamente il contrario di me, ma mi piace comunque. -Tra tre giorni c'è la mietitura- gli ho detto in tono entusiasta, lei è rabbrividita -Già...- ha detto in tono preoccupato -Hey! Tranquilla!- gli ho detto sorridendole, lei ha sorriso leggermente. È quasi svenuta quando gli ho detto di quel che era successo stamattina ma poi ha convenuto chr avevo fatto bene a non aver accettato la sua proposta. Dopo aver cenato sono salita in camera mia per dormire. Gli altri due giorni sono passati in fretta.

Hunger Games 48 (Sequel to Hunger Games 23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora