Capitolo 6

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Mi sveglio dopo una bella dormita, il mio letto è davvero comodo, ancora più di quello nel treno che sembrava altrettanto lussuoso. A svegliarmi è Alessio che bussa alla mia porta per avvertirmi che la colazione è pronta, se non avesse bussato sono sicura che avrei dormito per almeno altre due o tre ore. Mi alzo e vedo che sul comodino è stata messa una tuta nera ben piegata che credo sia quella che indosseremo durante gli allenamenti, la infilo e mi sta alla perfezione, la adoro. Esco e faccio colazione in modo veloce -Sei già in ritardo! Dormigliona!- mi rimprovera mia madre facendomi sentire in imbarazzo davanti a tutti gli altri e sopratutto davanti ad Alessio che però sembra ignorare la scena. Dopo aver finito la colazione io ed Alessio andiamo nella palestra dove ci dovremmo allenare. Io e Alessio ci guardiamo in torno prima di separaci, io decido di provare un po' di tutto anche se probabilmente nell'arena prenderò una spada, la mia arma prediletta. Decido, con fatica, di non dedicarmi subito alle armi ma a riconoscere fiori, frutti e radici commestibili, cosa nella quale non me la cavo molto, vado alla postazione scelta e vedo che è già occupata da Cherry, la ragazza del distretto undici, la guardo per un po' e quando lei si accorge della mia presenza faccio per tornare indietro ma lei mi fa segno di avvicinarmi con un leggero sorriso, io divento ancora più seria e con aria altezzosa mi dirigo verso la postazione. -Ciao, vuoi che ti insegni qualcosa? Vivendo nel distretto undici la so lunga sulle piante commestibili...- dice sorridente, vorrei rifiutare il suo aiuto per far vedere che me la cavo da sola ma la sua gentilezza mi fa cambiare idea -Grazie- dico dopo aver annuito in senso di approvazione, lei sorride e scappa un sorriso anche a me. Passo un po' di tempo a vedere le varie piante e alla fine ne so riconoscere molte. -Se non stai con i favoriti....forse....potremmo diventare amiche- dice sorridendo, so che l'amicizia negli Hunger Games non può esistere ma non ho comunque intenzione di stare con i favoriti -Certo- dico sorridendo e lei sorride ancora di più. Bene, ora ho un'alleanza, stupendo, ed io che pensavo di fare tutto da sola. Dopo la postazione delle piante decido di raggiungere quella delle esche dove trovo Valery, la ragazza del distretto dodici, non è molto brava a fabbricare esche ma nemmeno io lo sono -Ciao- dico avvicinandomi a lei, lei mi studia prima di salutarmi a sua volta -Sembri piuttosto agguerrita per essere del dodici- sentenzio e lei sorride lievemente -Forse perché sono orfana e vado a caccia da quando avevo otto anni- dice lei mantenendo un sorriso -....mi dispiace- dico a bassa voce, lei si gira e mi sorride, un sorriso vero -Tranquilla....forma il carattere, la caccia, intendo- dice, sorrido lievemente anche io -Per essere dei distretti favoriti....sei diversa- sentenzia guardandomi con il suo sorrisetto furbo, la guardo interrogativa -Sai, appena vedo uno dell'uno o del due, ho sempre voglia di prenderlo a schiaffi, ma tu....sei diversa- dice seria studiandomi -Beh....grazie- rispondo, lei sorride. Dopo qualche minuto butta a terra l'esca che ha creato e si allontana sbraitando -Dove vai?- le chiedo andandole dietro -Tiro con l'arco, quelle stupide esche mi fanno salire la collera- dice con voce arrabbiata. A quel punto decido di vedere come se la cava Alessio, se la sta cavando piuttosto bene e sta chiaccherando con Edward e Sean, i due dei distretti favoriti, il che mi da un po' fastidio. I due ragazzi mi fissano appena si accorgono di me mentre Alessio mi saluta con un sorriso -Ma guarda, la ragazzina dell'uno- dice Edward facendo scoppiare Sean in una risata, gli lancio uno sguardo di fuoco -Fossi in te, non la farei arrabbiare- dice Alessio convinto, ha proprio ragione -Che c'è le manca la mammina? Magari dato che è mentore potrà salvarla dagli Hunger Games, poverina sta tremando di paura, infondo debbono essersi sbagliati, avrà si e non cinque anni questa bimbetta- dice con una vocina ridicola, cerco di trattenermi, si avvicina e con fare materno mi tocca i capelli -Povera questa bambinetta- dice, lo guardo con odio e mi ci butto sopra, in un attimo siamo circondati da tutti gli altri tributi, inizio a picchiarlo finche non gli sanguina il labbro -Bambina a chi brutto stronzo?- gli urlo fuori di me, Valery che fino ad un minuto fa mi urlava di fargliela pagare adesso mi affarre per le spalle aiutata da Alessio, tento di tirare un altro calcio a Edward ma Cherry mi si para davanti -Mollatemi- dico appena mi sono un po' calmata, Edward mi viene vicino, continua a perdere sangue, sono fiera di me, -Adesso la pagherai!- dice -Appena lo sapranno gli strateghi e tutti gli altri la faranno pagare alla tua famiglia- dice ed ho paura sia serio, Alessio lo blocca per un braccio -Ed! In questo modo tutti parlerebbero di te che sei stato picchiato da una femmina di sedici anni!- dice -Hai ragione- commenta Edward. Passo il resto del tempo ad allenarmi con la spada. La sera a cena io e Alessio raccontiamo l'accaduto e Betty sembra stia per svenire. Mia mamma sorride e mi fa l'occhiolino, Dacid rimane impassibile ma un che mi dice che la pensa come mia mamma.

Il giorno della valutazione viene presto, la mattina sono piuttosto ansiosa ma poi l'ansia lascia spazio alla voglia di mettermi alla prova. Il primo chiamato nella stanza per essere valutato è Alessio, prima di entrare mi da una pacca dalla spalla (cosa che apprezzo molto) e mi dice -In bocca al lupo- dopo una quindicina di minuti l'altoparlante chiama il mio nome ed entro. Gli strateghi sono più attratti dal cibo che da me così appena entrata mi schiarisco la voce prima di dire quasi urlando -Filippa Hale, distretto uno- vedo che qualche strategha si è girato a guardarmi quindi inpugno la spada e inizio a fare letteralmente a pezzi un manichino, vedo che nessuno mi sta più guardando, forse solo una persona, si solo uno strategha dalla barba grigia mi osserva interessato, vado in lontananza e lancio la spada ad un manichino beccandolo dritto nel cuore, i miei minuti ormai sono finiti, quando mi giro vedo che solo il vecchio strategha mi sta ancora osservando -Se non fosse perché siete su una pedana di due metri più in alto di me, fareste tutti la fine del manichino!- sbotto indicando il primo manichino i cui pezzi sono sparsi un po' ovunque -Tranne lei signore, grazie per avermi considerato- dico indicando il vecchio strategha, dopo si che esco dalla stanza. La sera guardiamo le votazioni, il primo a comparire è Alessio che ha preso un otto e mezzo, ci complimentiamo con lui e poi è il mio turno, strabuzzo gli occhi quando scopro di aver preso un dodici, tutti si complimentano con me. Edward ha preso un otto, immagino già la sua reazione nel scoprire che ho preso più di lui! Sean invece ha preso un bel nove. Cherry ha preso anche lei un nove, non che non sia brava ma ho l'impressione che quest'anno siano stati davvero troppo bravi. Valery ha preso un dieci, le mie "alleate" se la cavano davvero bene.

Mia mamma bussa così forte che credo di sentir la porta crollare da un momento all'altro, mi alzo e metto la prima cosa che mi capita a tiro per poi uscire ancora mezza addormentata -Cosa c'è?- chiedo assonnata -Devo allenarti a comportari come una vera donna, per l'intervista di stasera- avevo dimenticato l'intervista....sbuffo leggermente. Passo tutta la mattinata a camminare su tacchi di venti centimetri come un equilibrista, alla fine mi fanno male le gambe. Il pomeriggio invece lo passo con David che mi fa delle domande per simulare un'intervista, alla fine mi applaude -Sei bravissima, mai avuto allieva più talentuosa- dice sorridendo, rido -Modestamente, sono alquanto unica- dico facendolo ridere a mia volta. La sera arriva infretta e il resto del pomeriggio lo passo con il mio staff di preparatori. Dopo essere pronta arriva il mio stilista -Non ti trucco questa volta- dice ed io gioisco internamente -Infila questo vestito- dice porgendomi un vestito azzurro, lo indosso e non vedo niente di speciale, sotto indosso delle semplici ballerine azzurre -Ti piace?- chiede, mi guardo ancora un po' il vestito è aderente e finisce parecchio sopra al ginocchio, è completamente azzurro e non ha nulla di speciale, è un bel vestito, certo, ma non ha niente di speciale -È bello ma....è piuttosto monotono- dico -Tranquilla, ha gli effetti speciali- dice facendomi l'occhiolino. Sono dietro alle quinte, adesso tocca a me. -Un caloroso applauso per la bellissima, l'agguerrita Filippa Hale!- dice ed io entro sorridendo e salutando tutti -Allora....ti farò qualche domandina come già sai, d'accordo?- dice -Certo- rispondo -È strano che un figlio di un vincitore venga estratto....che hai da dire?- mi chiede -Beh....sono contenta di essere qui, ho sempre voluto offrirmi volontaria ma non l'ho fatto per paura di far stale male i miei genitori....- dico sinceramente e il presentatore sembra molto colpito -C'è qualche ragazzo che ti aspetta nel distrerro uno?- mi chiede -No- rispondo schietta -Ma come? Una bellissima ragazza come te?- chiede ancora il presentatore sbalordito -Sono un bel tipo...- dico facendo riferimento al mio carattere -Credo che ce ne siamo accorti tutti...- dice sorridendo, tutto il pubblico si mette a ridere -Dicono che ci attendono degli Hunger Games diversi dal solito, non è mai successo che un favorito si allei cin altre persone, come mai questa scelta?- chiede -Io non ho scelto delle alleanze, ho scelto delle amicizie- dico -Il tempo sta per scadere....hai voglia di mostrarci meglio il tuo vestito?- chiede ed io mi alzo, guardo il mio stilista e faccio quello che mi aveva detto, batto il piede contro il pavimento e avverto il senso di freschezza attraversarmi, mi guardo nel grande televisore di fronte a me, le ballerine hanno preso a scintillare, il vestito anche e dietro è comparso un velo argenteo come quello della sfilata, sembro una regina, una regina delle nevi. Dopo la mia, non ascolto molto le interviste degli altri. Alessio mente dalla prima all'ultima domanda, glielo si legge negli occhi, non so perché, o faccia. La sera mi addormento velocemente, sarà l'una di notte quando sento un urlo, corro fuori dalla stanza fregandomene di essere solamente in reggiseno e pantaloncini corti, corro e apro la porta della camera di Alessio -Cosa...?- chiedo con il fiatone -Scusa io....stavo facendo un incubo- dice ancora scosso -Raccontami- dico sedendomi sul bordo del letto, lui si allontana -Non ti mangio mica...- dico -Ho sognato che....uccidevano tutta la mia famiglia...- spiega brevemente -Vuoi che stia qui con te?- chiedo, lui sembra indeciso ma i suoi occhi non riescono a mentire, mi sdraio nel letto accanto a lui -Non toccheranno la tua famiglia, tranquillo- dico, mi addormento una mezz'oretta dopo.

Hunger Games 48 (Sequel to Hunger Games 23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora