Capitolo 7

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19 aprile 2019

Bellamy e Clarke si trovavano ad Arkadia, nell'ufficio di lui, entrambi con lo sguardo puntato sui rispettivi monitor dei computer intenti a finire uno dei progetti di Clarke.

Ad un certo punto sentirono bussare, si scambiarono uno sguardo confuso, Bellamy aveva detto ad Emori che non voleva essere disturbato. Non fece in tempo a dare il permesso a chiunque fosse di entrare che la porta si spalancò e due figure fecero il loro ingresso facendo un gran casino, erano Jasper e Monty.

Una terza figura, Emori, rimase sulla porta guardando male i due intrusi. "Scusami Bell ho cercato di fermarli"

Blake scosse la testa "Non preoccuparti Emori" poi si rivolse ai due "che cavolo ci fate qui?"

I ragazzi, che stavano gironzolando nell'ufficio toccando tutto quello che trovavano davanti, puntarono la loro attenzione su Bellamy.

Fu Jasper a parlare per primo "Volevamo iniziare a sistemare le cose per la grigliata di pasquetta e dato che la facciamo a casa tua ci chiedavamo se potessi darci le chiavi per entrare in giardino"

Monty continuò "Abbiamo provato a chiamarti ma avevi il telefono spento e Octavia torna domani dal college"

Bellamy si passò le mani sul viso pronto ad ucciderli "e non potevate aspettare?"

Si scambiarono un'occhiata e risposero all'unisono "no"

Sentì Emori ridacchiare.

Prese dalla tasca le chiavi del cancellino porgendole ai due "ecco a voi, ora però andate che stiamo lavorando" ma i due non si mossero, rimasero immobili a lanciarsi degli sguardi complici.

Bellamy li guardò esasperato "E ora che c'è?"

"Ci stavamo chiedendo" disse Jasper rivolto a Clarke "se ti va di unirti alla grigliata?" gli sguardi di tutti i presenti ora erano rivolti alla bionda, rimasta in disparte durante quello loro scambio di battute sentendosi fuori luogo.

Clarke li guardò confusa, colta alla sprovvista da quella offerta. "Ehm ecco non so. Da come ho capito lo fate a casa di Blake quindi non so se a lui sta bene" disse lei guardando l'uomo.

"Mi farebbe molto piacere se venissi"

Clarke si sentì in trappola. Si guardò intorno cercando una via di fuga, stava iniziando a mancarle l'aria come alla festa di Kane. Le pareti di quella stanza sembravano sempre più piccole. Ma poi il suo sguardo tornò su Bellamy, sul suo sorriso, sui suoi ricci, sui suoi occhi nocciola e pensò che in fondo nulla poteva andare storto. Quell'uomo, non sapeva come, riusciva a calmarla. Il respiro tornò regolare.

"Beh allora dovrei esserci"

Jasper e Monty esultarono mentre Bellamy la guardò sorpreso ma anche felice. Fu Emori a interrompere i festeggiamenti dei due amici prendendoli per l'orecchio "Anch'io sono felice ragazzi ma state facendo un gran baccano e Bellamy e Clarke devono lavorare quindi, fuori di qui!" li trascinò fuori dall'ufficio tra le loro lamentele.

Chiusa la porta tornò la pace.

Clarke fece per riprendere dove erano stati interrotti ma sentiva lo sguardo di Blake su di sé.

Lo guardò male "Ho accettato solo perché non ho di meglio da fare"

Lui alzò le mani in segno di difesa "E io ci credo"

Lei gli lanciò un'ultima occhiata per poi riprendere a lavorare.

22 aprile 2019

Quella mattina Clarke si svegliò presto, pentita di aver accettato l'invito. Rimase a rigirarsi nel letto riflettendo se mandare un messaggio a Blake dicendogli che non sarebbe potuta venire al pranzo perché stava male. Non sarebbe stato difficile, avrebbe solo dovuto scriverlo e poi premere invio. Ma conoscendo Blake si sarebbe presentato alla sua porta più tardi con della camomilla e il kit medico, quindi no. Non avrebbe mandato il messaggio.

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