Capitolo 1: Una Nuova Vita

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E' mattina e il sole sta entrando dalla mia finestra accecandomi. Mi basta questo per girarmi verso il comodino e leggere l'ora sulla mia adorata sveglia vecchio stile. 7:30. 7:30? Oh no! E' tardissimo! Oggi inizierà la mia carriera al college e sono già in ritardo. Mi alzo al volo rischiando di cadere in terra e mi precipito in bagno. Lavati i denti opto per una riga di eyeliner, mascara e rossetto scuro. Spazzolo i miei lunghi capelli neri lisci come spaghetti e mi guardo allo specchio soddisfatta di me stessa. Lì trovo due grandi occhi freddi come il ghiaccio che mi guardano con attenzione, un nasino all'insù e tante lentiggini sparse qua e là. Mi risveglio dal mio piccolo stato di trance e corro verso l'armadio decidendo di vestirmi con un jeans nero, una grande felpa blu e le mie adorate converse del medesimo colore. Mi precipito al piano di sotto prendendo al volo un cornetto al cioccolato, lo zaino e le chiavi della mia moto BMW S 1000 R nera. Lei è la mia vita, la mia fedele compagna di avventure e insieme abbiamo girato tutto il Nord Canada. Ora mi trovo a Toronto e sto per iniziare la mia nuova vita alla Toronto University con indirizzo di pittura. Con la mia amata moto sfreccio tra le macchine cercando di arrivare puntuale per il mio primo giorno di scuola. Non sono certamente una studentessa modello, sia chiaro, ma non mi piace attirare troppa attenzione su di me anche se spesso succede. Arrivo a scuola alle 8:30, ce l'ho fatta! Appena arrivata molti si girano verso di me incuriositi, altri continuano a parlare e i rimanenti si avviano verso l'ingresso del maestoso edificio. Come questi ultimi mi avvio anche io verso la struttura scansando tutti quegli sguardi curiosi posati su di me. E così diamo il benvenuto alla mia nuova vita!

Sono un po' in ansia ma devo farmi coraggio. Mi guardo un intorno spaesata quando vedo una mano alzata nella penultima fila accanto alla finestra.

- Piacere Harley, sono Violet Anderson e sono di Toronto-

La ragazza ha capelli ricci rossi come i Weasley di Harry Potter, occhi grandi come cerbiatti di un blu intenso e tantissime lentiggini. Così a prima vista sembra molto dolce e simpatica, direi anche un po' timida.

- Piacere mio, Violet-

- Hai detto che vieni da North Bay, vero? E' lontana da qui. E' stato difficile per te lasciare la tua casa?-

- Si è molto lontana da Toronto ma sinceramente non mi manca un granché, anzi direi per niente-

- Ah, ok-

Io e Violet iniziamo a parlare del più e del meno e lei mi racconta della sua famiglia, del quartiere dove è cresciuta e del college. A quanto dice qui non ha ancora trovato degli amici.

- E invece? La tua famiglia come ha preso il tuo trasferimento?- mi chiede ad un certo punto

- Beh i miei genitori sono morti in un incendio scoppiato in casa nostra quando avevo 7 anni e da allora ho vissuto in orfanotrofio-

- Oddio scusa! Non volevo essere troppo invadente- dice quasi con le lacrime agli occhi.

- Tranquilla non è niente- le sorrido cercando di confortarla.

Finita la lezione ci avviamo verso i nostri armadietti che per fortuna sono vicini, ma ad un certo punto Violet si ferma.

- Che c'è?- le chiedo mentre lei arrossisce

- Li vedi? Loro sono i ragazzi più popolari della nostra scuola- dice indicando un gruppo di ragazzi poco più avanti di noi

-E allora?-

- Vedi quello centrale al gruppo con attaccata la cheerleader bionda ossigenata? Lui è Cameron Black, il ragazzo più popolare e stronzo dell'università-

Il ragazzo in questione è moro, alto circa un metro e novanta e palestrato, insomma il classico puttaniere della scuola.

- E quindi?- proprio non riesco a capire il nesso con il nostro precedente discorso ...

- Vedi quelli intorno a lui? Alla sua destra c'è Shawn Edwards - un ragazzo biondo e anche lui alto quanto una giraffa- e alla sua sinistra c'è suo fratello Artemis-

Bingo! Qui qualcuno ha una cotta per il nostro caro Artemis Edwards. Appena Violet lo ha nominato è diventata rossa e ha abbassato il viso, che carina.

- Certo che sei proprio cotta eh-

- COSA?! Non è vero!- lo ha detto così ad alta voce che si sono girati persino loro, ops.

Scoppio a ridere per la sua reazione mentre lei arrossisce ancora di più tentando di nascondersi il più possibile dietro i suoi riccioli. Mentre rido però non mi accorgo di avere qualcuno davanti e così mi ritrovo per terra con tutti i libri sparpagliati.

- Guarda dove vai nana!- ti pareva che fossi così sfigata.

La Pazienza Del Non CercareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora