Harley's Pov:
Sono le 10:10 e noi studenti siamo tutti felicemente seduti qui in classe. Io e J stiamo ridendo sugli strani occhiali della prof, quando ad un tratto sentiamo la porta aprirsi. Cameron è in ritardo come quasi ogni mattina. Non ci siamo più parlati da quel progetto e sinceramente quasi quasi mi manca scherzare con lui. Noto che si ferma un secondo a guardare me e J con sguardo cupo, poi va a sedersi vicino ad Artemis. Ad un tratto sento il cellulare vibrare nella tasca e lo tiro fuori. Ci sono due messaggi: uno è di Cameron e l'altro è di uno sconosciuto. Decido di aprire il secondo.
_Non credere di sfuggire al tuo destino piccola Watson, noi ti avremo._
Rimango impietrita da quella frase. Se loro hanno il mio numero significa che mi hanno trovata, no?
_Cosa volete ancora da me? Non vi è bastato portarmi via la mia famiglia?_ gli chiedo.
Inizio a fissare intensamente il cellulare in attesa di una loro risposta. Ancora niente, forse hanno sbagliato numero oppure era uno scherzo. Dentro di me so perfettamente che non è così. Jackson si accorge del mio cambio di umore e sento che sta cercando di interagire con me, ma sono troppo concentrata.
_Vuoi delle risposte piccola Watson? Torna dove tutto ha avuto origine. Giochiamo._
Dove vogliono andare a parare con ciò? Come posso sapere dove tutto ha avuto origine? Ero piccola all'epoca e sapevo poco o nulla degli affari di mamma e papà. L'unico punto di origine per me è la nostra vecchia casa. Forse è lì che devo andare a cercare? Non riesco più a smettere di pensare. Se la nostra vecchia casa è bruciata 12 anni fa come possono esserci degli indizi su tutto questo? L'unico modo per scoprirlo è tornare a North Bay. Presa questa decisione, raccolgo la mia roba ed esco dall'aula con in sottofondo le urla di rimprovero della professoressa. Non sto neanche guardando dove sto andando. Conosco a memoria la strada per tornare là. Salgo sulla moto e a tutta velocità mi dirigo verso casa per prendere quelle poche cose che potrebbero tornarmi utili in questo viaggio sicuramente suicida. Non lascio alcun biglietto ne a J ne a nessun altro, so per certo che cercherebbero di raggiungermi. Spengo il cellulare e subito riparto. Dopo 3 ore estenuanti di viaggio, arrivo finalmente a North Bay.
Stanca come non mai, decido di riposarmi in hotel. Parcheggio la moto ed entro nell'atrio dell'Homewood Suites.
- Buonasera signorina, ha già una prenotazione?- mi domanda cortesemente la receptionist.
- Buonasera a lei. No, non ho prenotato, avreste per caso una camera singola?-
- Certo, per quante notti?-
- Una settimana grazie-
- Ecco a lei la sua chiave. La sua stanza è la 299, buona permanenza-
Detto questo, prendo il mio zaino e vado alla ricerca della mia stanza. Questo è un hotel di lusso che ormai però conosco a memoria. Quando ero piccola i miei genitori mi ci portavano spesso perchè il proprietario era un loro grande amico. Ecco la stanza 299. Entro dentro e come mi immaginavo la stanza trasuda di soldi ovunque. Le pareti grigio chiaro a contrasto con il parquet scuro e i mobili delle stesse tonalità. Lascio lo zaino a terra e mi lancio sull'enorme letto bianco. Quanto è soffice, sembra di stare su una nuvola. Decido di riaccendere il cellulare; pima il dovere e poi il piacere, no? Neanche il tempo di finire l'accensione che subito inizia a vibrare. Ci sono 70 messaggi da parte di Jackson, 30 chiamate perse sempre da parte di J, 40 messaggi da parte di Lexa, 20 da Violet e 10 da Cameron. Insomma, si è intasato il cellulare. Decido di ignorare tutti e guardo l'ora: 16:30. Sono ancora in tempo per andare alla mia vecchia casa. Dal mio zaino prendo una torcia, la vecchia chiave un pò arrugginita e la mia Glock 10mm. Faccio di corsa le scale e riparto verso Main Street. É veramente doloroso ripercorrere queste strade dove un tempo passeggiavo tranquilla mano nella mano con i miei genitori. Ero così felice a quei tempi. Dopo poco l'inizio della via, intravedo una villa ormai abbandonata a se stessa. La rivedo tutt'ora come era un tempo: una grande villa in stile vittoriano con un giardino pieno di fiori e un prato ben curato. Ma ovviamente non è più così: al posto di quei fiori ormai ci sono solo macerie. Essendo che la casa faceva parte del testamento diretto a me essa sarebbe mia e l'assicurazione, lo scorso anno appena compii 18 anni, mi diede i soldi per il danno subito. Mi avvio piano piano verso il portico con gambe tremolanti. Mi fermo un attimo sull'uscio come se mi aspettassi di vedere mia madre che mi apre la porta e che mi accoglie con un sorriso gentile. Scuoto la testa per allontanare questi pensieri e giro delicatamente la chiave nella toppa. Se la vista dell'esterno era orribile, quella dell'interno è peggiore.
Flashback:
Sono le 21:40 dell'8 gennaio. Sono così felice! Domani è il mio settimo compleanno e sono tanto agitata. Sono con il mio pigiamino rosa nel mio letto caldo caldo ad aspettare che la mamma venga a raccontarmi una storia. Eccola! La vedo sbucare dallo stipite della porta con un gran sorriso sul viso. Lei è così dolce con i suoi lunghi capelli castani lisci come spaghetti, grandi occhi verdi, nasino all'insù e le lentiggini sparse qua e là sul viso.
- Bambina mia, pronta per la storia della buonanotte?- mi chiede dolcemente.
- Certo mami-
Lei viene a sedersi accanto a me sul letto. Come suo solito inizia ad accarezzarmi i capelli e io mi appoggio al suo petto.
- Allora, piccola mia, oggi ti racconterò di una bambina speciale. Lei già da piccola dimostrava una grande intelligenza, un grande coraggio e soprattutto un grandissimo cuore. I suoi genitori l'amavano tantissimo, così tanto che dovettero allontanarsi da lei per proteggerla. Un giorno la picc...-
Si sentono dei rumori provenire dal piano terra. Chissà cosa starà facendo papà. La mamma smette di raccontare la storia e inizia a guardare seria la porta.
- SELENA! SELENA! LORO SONO QUI! PRENDI HARLEY E SCAPPA!- ad un certo punto compare papà spaventato alla porta.
Ho paura. Cosa sta succedendo? Perchè mami è diventata così seria? E papà? Mi stringo più forte alla mamma alla ricerca di protezione. Papà prende delle armi e corre al piano inferiore. La mamma tira fuori anche lei una pistola. Con una mano punta quella in avanti e con l'altro braccio mi prende in collo.
- Mami, che succede?- le chiedo con voce tremante.
- Tranquilla bambina mia, c'è la mamma a proteggerti ok? Chiudi gli occhi amore mio-
Chiudo gli occhi come mi ha detto lei. Sento che ci stiamo muovendo. Sento la mamma imprecare e degli spari, mi stringo ancora di più a lei. Sento tante voci che urlano e la mamma che inizia a correre. Ad un certo punto la mamma mi poggia in terra.
- Tesoro puoi aprire gli occhi ma devi guardare solo me, va bene? Corri tesoro. Corri dai vicini. Mettiti al sicuro. Corri senza fermarti finchè non sei dai signori Smith, chiaro? VAI HARLEY! CORRI!-
Mi volto e inizio a correre verso la porta come mi ha detto la mamma con ancora in mano il mio orsetto. Sento degli spari e poi l'urlo di una donna. MAMMA! Mi giro un secondo e vedo la mamma accucciata accanto ad un corpo steso in terra. PAPA'! Sono tentata di correre verso di loro ma mamma e papà vengono circondati da degli uomini armati. Inizio di nuovo a correre verso la casa degli Smith. Sento un altro sparo e poi un'esplosione.
Fine Flashback
Sento le lacrime che scendono silenziose sulle mie guance e velocemente le asciugo con il dorso della mano. Raccolgo tutta la forza che ho ed entro in casa. L'interno è tutto bruciato anche se si possono vedere ancora le macchie di sangue di quella sera. Supero il soggiorno e vado nel vecchio ufficio di papà. Penso di dover cercare nella sua vecchia cassaforte, se nascondeva delle informazioni sicuramente si trovano lì. Ovviamente c'è un codice da inserire e se non ricordo male era la mia data di nascita: 09.01. Non pensavo che mi sarebbe tornato utile origliare il codice anni fa. Lo inserisco e si apre con un click. Dentro ci sono tantissimi fascicoli e su ognuno di essi ci sono nomi di persone che non conosco. Prendo tutto quello che c'è dentro e lo metto nello zaino, poi passo ai cassetti della scrivania. Guardo il cellulare e noto che sono già le 19. Forse è meglio che torni in hotel visto che tra poco c'è la cena. Esco dalla mia vecchia casa e monto in sella alla mia moto. Do un ultimo sguardo a quelle macerie e poi parto.
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La Pazienza Del Non Cercare
RomanceHarley Irina Watson, ragazza di 19 anni con gli occhi più freddi del ghiaccio, bassa, un carattere complesso e un passato da dimenticare. Cameron Black, ragazzo di 20 anni e all'apparenza classico puttaniere ricco e viziato. Ma loro sono veramente c...