Capitolo 2: Perseguitata dalla sfiga

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Ok che sono bassa, ma essere chiamata nana

- Senti tu- dico calma - Non ho voglia di litigare con un idiota come te, quindi vedi di toglierti dalle palle-

Detto questo prendo Violet sottobraccio e ce ne andiamo al bar per la pausa pranzo.

- Tu Hai risposto a Cameron Black - mi dice scioccata Violet.

- Certo che gli ho risposto! Quell'idiota mi ha dato della nana!- dico leggermente frustrata.

Neanche arrivata da un giorno qui al college che discuto con qualcuno, sono certamente sfigata. Il mio intento era quello di passare inosservata ma si sa, più facile a dirsi che a farsi.

Finita la pausa pranzo ci dirigiamo verso l'aula di pittura e non vedo l'ora di sapere cosa faremo. Sono così emozionata! Ho iniziato a dipingere in tenera età con l'insegnamento di mia madre. Noi passavamo insieme le giornate con un pennello in mano, una tavolozza piena di colori nell'altra e una tela davanti a noi. Spesso papà ci portava a giro nella natura per avere ispirazione, ora tutti quei ricordi sono andati persi in quel grosso incendio. Mi siedo davanti ad un cavalletto e nel frattempo osservo i miei compagni di corso. Noto con sommo dispiacere che vicino a me si siede uno degli amici di quel Black, come si chiama lui? Armis...? Artemis! Faccio finta di non averlo visto e preparo i colori e i pennelli.

- Hey- sento una voce

Mi giro e vedo che Artemis mi sta fissando con un sorrisetto sulle labbra.

- Ciao - gli rispondo un po' scocciata.

- Hey tranquilla non mordo mica!- mi dice ridendo- Mi spiace per come ti ha trattata Cameron prima, comunque io sono Artemis Edwards. Tu come ti chiami?-

- Harley-

-Buongiorno ragazzi, sono la professoressa Manila. Oggi come prima lezione tratteremo un argomento a piacere. Dovrete dipingere qualcosa che viene dal profondo del vostro cuore e se vi aiuta potrete ascoltare la musica nel frattempo. Buon lavoro!-

Certo che come prima lezione è interessante. Come prima cosa metto le mie adorate cuffiette e inizio ad ascoltare la mia playlist preferita. La prima canzone è Always di Bon Jovi ed è una di quelle che preferisco dopo You Give Love A Bad Name, lui è un mito. Immergo il pennello nei colori: prima nero, poi rosso, giallo e bianco. Mano a mano che procedo sulla mia tela si inizia ad intravedere una bambina immersa in uno sfondo scuro. Dopo due ore di lavoro ho finito: lo sfondo è nero, al centro dell'opera c'è la figura di una bambina girata di spalle con in mano un pupazzo ed è accerchiata dalle fiamme. Una scena un po' macabra lo ammetto, ma per me quella è stata realtà. Questo dipinto ho deciso di chiamarlo Death Or Alive. Non è la mia prima creazione anzi, io ho vissuto negli ultimi anni dipingendo e poi rivendendo i miei quadri per non usare tutta l'eredità dei miei genitori. Una volta consegnato il compito esco dall'aula con ancora le cuffiette alle orecchie. Mi dirigo all'uscita pronta ad andare a casa, quando qualcuno mi afferra il polso. Mi giro pronta a tirare un pugno al mio aggressore quando mi accorgo che è solo Artemis.

- Hey hey, piano! Mica volevo farti qualcosa!- dice alzando le mani in segno di arresa - volevo solo parlarti-

- Parla- rispondo scocciata

- Volevo dirti che mi è piaciuto molto il tuo compito, però qual'è il suo significato? Cioè, perché una bambina circondata dalle fiamme e dall'oscurità?-

- Fatti gli affari tuoi Edwards- e così, sempre più scocciata, me ne vado alla moto e parto verso l'unico posto dove so di poter stare tranquilla.

La Pazienza Del Non CercareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora