Capitolo 2

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Chiusi l'acqua della doccia ed uscii da essa. Avevo scordato di prendere l'accappatoio, ma per fortuna ce n'era uno di colore azzurro, che suppongo fosse stato di Louis, e me lo infilai. Mi specchiai e mi asciugai i ricci con un altro asciugamano, azzurro anch'esso. Uscii dal bagno e controllai il cellulare. C'erano due chiamate perse da Niall.

Lo richiamai e risponde dopo un solo squillo.

«Harry!» Urlò il biondo tinto. Che aveva da urlare?

«Niall, dimmi.» dissi tranquillo, così almeno avrebbe capito che non doveva urlare.

«Il mio compagno di stanza, Sam, è andato a fare colazione con un suo amico, quindi tu dove sei? Facciamo colazione insieme, no?» Non sapevo perché, ma sentivo, anzi, sapevo che con Niall a colazione, con Louis sarebbe stato meno difficile parlare, perché Niall era un tipo sempre, e ripeto, sempre, pieno di argomenti.

«Il mio compagno di stanza, Louis, mi ha invitato a colazione con lui, quindi vieni con me insieme a lui? Anche lui sarà con un suo amico comunque.»

«Si, certo, vengo. Tra 5 minuti sono da te.»

«Sicuro che questa sia la sala per la colazione?» Mi chiese Niall.

«Si, Niall, è questa, riesco a vedere Louis da qui. E quello dev'essere l'amico di cui mi parlava.» Mentre stiamo per andare Niall mi ferma, trattenendomi dal braccio tirandomi la maglietta.

«Ma quello è Sam, il mio compagno di stanza!» Esclamò Niall.

«Davvero? Forte.»

Mentre camminavamo tutti ci guardavano, in silenzio. Quindi tutti sanno... Pensai che sarebbe stato facile restare in quel posto visto che avevamo, avevo, tutto sotto controllo quindi, no? In un certo senso sì. Continuammo a camminare con la testa dritta e senza guardare nessuno, senza quasi fare rumore.

«Ciao Sam! Piacere, io sono Niall Horan.» Niall salutò Sam e si presentò a Louis appena arrivammo al tavolo, e si sedetti affianco a Sam. E pensai che anche Louis conoscesse Niall, o meglio, la sua storia, visto che sembrava piuttosto disturbato dalla sua espressione.

«Louis Tomlinson.» Gli strinse la mano.

«Hey.» Accennai un sorriso verso di Louis. Lui ricambiò il sorriso e indicò Sam.

«Harry, questo è Sam, il mio migliore amico. Ci conosciamo da tanto, quasi 8 anni ormai.»

«Piacere, Harry Styles.» Porsi la mano a Sam, e lui la strinse con una tale leggerezza. Anche lui, sapeva. Anche se non sembrava spaventato a morte e disorientato come tutti quelli della mensa che ci stavano osservando facendo finta di nulla.

«Sam Smith, piacere mio.» Sorrise e ci rimettemmo entrambi a sedere.

Ci fu un attimo di silenzio, ma subito Niall lo interruppe, come pensavo.

«Allora, ragazzi, come vi siete conosciuti?» Il biondo tinto doveva sempre parlare con il tono di voce di quelli che ti fischiano nelle orecchie per quanto alti.

«È una lunga storia a dir la verità..» Louis iniziò a parlare «.. Avevo circa 12 anni o più quando mia madre e il mio patrigno invitarono dei loro amici a cena; tra questi c'erano i genitori di Sam, insieme a lui. Finita la cena, tolta la parte dove Sam si stava per affogare a causa mia e dei miei stupidi giochetti con i cucchiai, io e Sam decidemmo di andare a giocare in cucina dove c'erano dei miei giochi. Sam ebbe la cattiva idea di preparare una torta e, sempre togliendo i dettagli tra i quali me e lui totalmente inesperti in cucina, finimmo quasi per incendiare casa.» Louis alzò lo sguardo e rise insieme a Sam. «Ma grazie a quest'esperienza siamo diventati migliori amici come lo siamo tutt'ora.»

Dangerous (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora