13 L'armatura Celeste

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13 L'armatura celeste

-Come posso fare a sconfiggerlo se neanche riesco a difendermi.- chiese disperata Ally.

-La croce ti guiderà.- rispose l'amica.

-La croce?? La croce è la causa ti tutti i miei guai.- sbottò.

-Mi aiuterai?- chiese dopo pochi secondi.

Ally non ricevette risposta e si voltò. L'amica non c'era più. Un'esplosione la sbatté contro la parete.

-Ti sono mancato?- chiese Austin entrando nella camera della ragazza passando dal buco della parete.

Ally era terrorizzata e fece l'unica cosa che le venne in mente. Gli lanciò addosso un cuscino. Questo basto a distrarlo il tempo sufficiente per nascondersi nell'armadio.

-Dove sei? Vuoi giocare a nascondino?- chiese l'angelo cercandola.

Ally sentiva che si stava avvicinando, chiuse gli occhi stringendo la croce e desiderando di trovarsi fuori dalla camera e lontano dall'angelo. Le ante dell'armadio si mossero e Ally si ritrovò seduta su una sedia nel centro commerciale. Guardò la croce che galleggiava davanti a lei. La toccò leggermente e un lampo di luce bianca l'avvolse. Austin si accorse e si voltò verso di lei. La ragazza non indossava più i suoi vestiti ma una stupenda armatura brillante. L'armatura celeste.

-Vedo che hai scoperto l'armatura celeste. L'unica armatura creata con le costellazione del cosmo. Esistono molte leggende che ne parlano.-

-Dove vuoi andare a parare?- chiese lei spazientita.

-Da nessuna parte voglio solo...-

Si scagliò contro di ma venne schivato senza difficoltà. Approfittando della vicinanza gli procurò un taglio sul fianco. Lui urlò ma ben presto il suo urlo si trasformò in una risata.

-Sei solo una bambina.-

-Per essere una bambina sono riuscita a colpirti.-

-Sono un angelo stupida, ho solo un punto vulnerabile. Guarda.-

Indicò la ferita che si rie marginava sotto lo sguardo sbalordito di Ally. L'angelo non perse tempo e la colpì a fianco squarciando l'armatura.

-Ho sentito molte leggende e una di queste era che era indist...- non terminò la frase che l'armatura si rie marginò. Lei no perse tempo e si nascone dietro una colonna vicino alla fontana per riflettere sul da farsi. L'armatura la intimava a combattere ma lei doveva fermarsi e riflettere. Austin era praticamente indistruttibile e lei? Sentiva i pantaloni bagnarsi di sangue e la ferita bruciava terribilmente a contatto con l'acciaio dell'armatura. Si concentro sulle parole del ragazzo: “ho solo un punto vulnerabile”. Ma quale poteva essere? Una vocina nella sua testa le diceva “le nasconde facendole sparire”.

“Ma certo le ali” pensò. Mentre pensava a un modo per fagliele aprire dentro Austin si svolgeva una battaglia.

-Devi lasciarla stare!- urlava il lato positivo del ragazzo. 

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