Capitolo 10

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Era agosto inoltrato, Dan era tornato a New York con Teddy mentre Zac si era trasferito a Londra per dimenticare Quinn.

Una sera i ragazzi andarono al matrimonio di un loro amico italiano. La cerimonia fu molto carina, i guai cominciarono al ristorante. La famiglia dello sposo, omofoba, iniziò a fare ogni genere di battutina, prendendo di mira soprattutto Dan per via del bambino:

“Quei ricchioni non dovrebbero crescere un figlio, succhierà cazzi come loro.” fu solo una delle tante offese.

Dan uscì a sbollire e trovò un ragazzo, parente dello sposo, quasi in lacrime. Quando si accorse di Dan gli disse:

“Perdonali, davvero. Sono il primo a starci male, non sanno quel che dicono.”

“Perché ci stai male?”

“Indovina.”

“Ah.”

“Ora sta arrivando la mia ragazza.”

“Copertura?”

“Esatto, devo andare.”

“Aspetta, posso sapere il tuo nome?”

“Gabriele.”

“Daniel.”

Quando la festa finì, i ragazzi si stavano dirigendo nel parcheggio, quando uno dei parenti dello sposo urlò:

“Ricchioni non ce l'avete la macchina rosa!?”

Non l'avesse mai fatto. Dan mollò Teddy in braccio a Tom e partì alla carica. Quinn se ne rese conto e lo inseguì, ma non riuscì a fermare il violentissimo pugno sul naso che quello ricevette da Dan:

“Sto sanguinando! Brutta checca avrai quel che ti meriti dalla polizia!”

I ragazzi andarono a casa di Sam e Tom. Sam si trovava in salotto a cullare Teddy, stanchissimo e impaurito, sul divano, Tom fasciava la mano di Dan in bagno, mentre gli altri tre erano in cucina ad aspettare gli altri ragazzi per salutarli e tornare a casa . I due ragazzi nel bagno iniziarono a discutere:

“Tom ho paura.”

“Perché?”

“Mi porteranno via Teddy. Non voglio che succeda.” disse, ormai fra le lacrime.

Il giorno dopo, infatti, gli assistenti sociali arrivarono a casa di Dan e presero Teddy, fra le preghiere di Dan e il bambino che fuggiva nascondendosi da ogni parte. Fu una scena traumatica.

Mentre uscivano, arrivò Sam, che chiese se potessero tenere lui e il fidanzato il bambino, in quanto zii. Il visetto triste di Sam fu l'ultima cosa che Teddy vide di casa sua.

Poco dopo arrivò anche Tom, trovando Dan in lacrime e la casa a soqquadro:

“L'hanno portato via?”

“Sì.”

Dan, fra mille lacrime e singhiozzi, iniziò a insultarsi per quanti casini avesse fatto:

“Teddy era la mia vita. L'unica cosa buona che mi fosse capitata in tutta la mia vita.”

“Vuoi sfogarti con noi?” chiese Tom.

Quando il ragazzo riuscì a calmarsi decise di raccontare tutto:

“Come sapete ho sempre vissuto con i miei genitori adottivi, gli Osborne. Mio padre non so che fine abbia fatto. Il mio era un quartiere difficile, ero spesso preso di mira e questo mi comportò varie crisi. Non avevo un'autostima da piccolo, mi ritenevo inutile. Durante la mia adolescenza capii di essere gay, ma se avessi fatto coming-out mi avrebbero ucciso di botte. Col tempo divenni sempre più carino, molte ragazze mi guardavano e ne approfittai: divenni un donnaiolo. Nessuno sospettò mai nulla. A 18 anni stavo con una ragazza, una certa Mariah. Una sera eravamo ubriachi fradici, mi scopò e rimase incinta. Fece nascere il bambino e lo lasciò a me. Lei poi morì qualche anno dopo di overdose, era drogata e alcolizzata. Io mi occupai di Teddy, e qualche mese dopo la sua nascita mi trasferì a Philadelphia. Ho iniziato a fare il padre e il modello. Lì conobbi vari ragazzi, ebbi qualche relazione ma erano tutte prese per il culo. Ognuno di loro mi ha fottuto, in tutti i sensi. Ho passato quasi 5 anni fra delusioni d'amore, fino a questo febbraio, quando mi venne proposto di trasferirmi a New York. Poi il resto lo sapete, i casini li ho fatti con voi. Però ogni volta c'era Teddy che mi dava la forza di andare avanti. Ora vorrei sapere solo una cosa: come farò senza la mia unica ragione di vita?”

“Dan ti giuro che rivedrai prestissimo Teddy. Te lo giuro sul fatto che siamo fratelli.”

“Grazie Sam, grazie ragazzi.”

Note:

Salve ragazzi! Che vita travagliata quella di Dan! Sarà per questo che è così incline a fare pasticci? Povero cucciolo bisognoso d'amore. Scusate per gli insulti omofobi e per la pesantezza in generale del capitolo, ma dovevo riuscire a far emergere le vostre emozioni più profonde. Spero di esserci riuscito, un bacione!

"Mio, per sempre"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora