Capitolo 7

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<  Devo trovarti assolutamente una ragazza!  > urlai ad Harry
<  Perché?  > chiese con aria innocente.
<  Perché stai sempre attaccato a me e a Louis !  >
Lui non rispose e iniziò a giocare con i miei vestiti.
<  Amico, ci hai interrotto  > gli disse Louis.
Sperai che le sue parole potessero far breccia in quel piccolo cervello, ma Hazza se ne fregava.
“Devo ignorarlo” pensai e mi concentrai su Lou, davanti a me.
<  Va bene …  > mormorai avvicinandomi.
Lui sorrise mentre mi cingeva i fianchi.
<  Dove eravamo rimasti?  > chiese baciandomi il collo.
Per un attimo non riuscii a trovare niente da dire.
<  C-credo di s-aperlo , louis …  >
Mi strinse  a se  e cominciò ad accarezzarmi i capelli.
Con una mossa , mi adagiò sul mio letto ed iniziò a baciarmi.
Ormai non ci vedevo più, volevo di più.
Con una mano gli cingevo il collo, con l’altra cercavo di sfilargli la maglietta.
<  Coff – coff  > si schiarì la voce Harry.
Louis si staccò sorridente.
<  Forse abbiamo esagerato davanti a lui  >
Si rimise apposto la maglia e poi si piegò per avvicinare il suo viso al mio, visto che ero ancora sdraiata.
<  Ci vediamo dopo …  > mormorò e mi diede un casto bacio sulla guancia.
La mia risposta fu un sorriso da ebete.
Lo accompagnai con lo sguardo mentre usciva dalla stanza e chiudeva la porta.
<  Ora è il mio turno?  > chiese Harry
<  Idiota …  > scossi il capo e uscii dalla stanza.
Andai in piscina.
Che strano oggi c’erano più persone!
Mentre ero imbambolata a vedere le persone, qualcuno mi urtò da dietro.
 <  Scusami ! Sono desolata!  >
<  Non preoccuparti  >
Alice , mi guardava con aria di scuse davanti a me.
Una lampadina mi si accese in testa.
<  Vieni qui!  > esordii e la trascinai con me per un braccio.
 
                                           *          *         *
<  E va bene , mi piace ! E sono una Directioner ..  > ammise Alice , tornando a sorseggiare il the dentro la sua tazza.
<  Perfetto…  > risposi e continuai a bere l’espresso , che da brava italiana, avevo ordinato.
Alzai lo sguardo per scrutare la sua espressione.
Era rossa come un peperone.
<  Stasera andiamo in discoteca e tu verrai con noi  > la informai.
Lei sorrise timidamente.
<  Di cosa parlate?  > s’intromise Julia, posando una mano sulla spalla della sorella.
<  Discoteca  > risposi.
Lei prese una sedia dal tavolo affianco e si sedette  con noi.
< A che ora? >
Mi bastò guardare  l’espressione di Alice, per capire che Julia era la solita sorella maggiore che s’impicciava in qualsiasi cosa la sorella più piccola doveva fare.
<  Julia, non vorrei sembrare scortese  ma ci sono i nomi sulla lista. Alice aveva confermato già da ieri e …  >
<  Capisco…  > mormorò.
Rimase in silenzio  e posò lo sguardo sulla tazza di Alice.
<  Dobbiamo andare, ricordi? Dobbiamo fare la webcam con mamma e papà.  >
Lei annuì e si alzò dal tavolo con sua sorella.
<  Ci vediamo  > disse Julia e trascinò per un braccio Alice.
Prima di andarsene Alice  si voltò e mimò un “Grazie” .
Le sorrisi e finii di bere il caffè.
                                                        *        *       *
Passammo davanti alla sua stanza.
Bussai alla porta e mi venne ad aprire lei.
<  Pronta?  > chiesi tendendole la mano per farla uscire.
<  Si  >
La presentai agli altri <  Ragazzi lei è Alice… Alice, loro sono … Credo che lo sai, No?  >
Lei sorrise imbarazzata.
<  Sei molto carina   > disse Zayn , cercando di farla sentire parte del gruppo.
<  Bene ragazzi!  > dissi guardandoli  < Non perdiamoci in chiacchiere ed andiamo a divertirci!  >
Louis sapeva il piano , gliel’avevo detto così mi avrebbe aiutato.
Zayn era fuori gioco con Perrie.
Niall stava con il panino.
Liam stava cercando di capire come funzionava la luce della discoteca.
Li avevamo sistemati tutti.
Rimanevano Harry e Alice.
Con uno sguardo complice trascinai Lou in pista.
<  Noi andiamo a ballare  > disse Tommo e cominciò a sculettare.
Non riuscii a trattenere una risata <  Se questo lo chiami ballare !  >
Improvvisamente mi cinse la vita e cominciò a farmi girare insieme a lui.
<  No! Ti prego la trottola no!Poi mi viene il mal di testa !  >
<  Va bene  >
Si fermò ed io tirai un sospiro di sollievo.
<  Per oggi basta trottole  > chiarii.
Tornammo a ballare come due persone normali, mentre la gente ci ballava intorno.
La musica a palla, non faceva sentire niente.
Le luci colorate illuminavano i volti di tutti gli ospiti dell’Hotel.
Gli occhi azzurri di Louis erano tutto ciò che riuscivo a guardare.
Non eravamo una coppia qualunque, di quelle che vedi in giro per strada. No, noi eravamo diversi, diversi in modo migliore.
Lo amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, per me era tutto.
Era il mio migliore amico, era il mio pazzerello, la spalla su cui piangere, ma soprattutto era mio.
<  A cosa pensi?  > chiese avvicinando le sue labbra al mio orecchio.
Iniziò un lento.
Mi avvicinai a lui, con una mano gli cinsi il collo  e con l’altra gli accarezzai la guancia.
<  A noi  >
Lui fece un sorriso sghembo mozzafiato.
Lo strinsi ancora di più per dimostrare a me stessa che era vero.
<  Sei la cosa più bella che io abbia mai visto  > sorrise di nuovo.
Guardai le sue guance, stava arrossendo.
<  Finalmente siamo soli  > mormorai.
<  Già! Abbiamo tenuto occupato Harry.  >
<  Un po’ mi sento in colpa per aver usato Alice, ma in fondo lei è felice.  >
<  Chi potrebbe non amarlo?  > chiese Louis facendo gli occhi dolci.
<  Ah … Hazza  > scossi la testa, pensando a quel cretino. In fondo gli volevo bene, mi faceva arrabbiare spesso, ma era anche lui il mio migliore amico, lo erano tutti i ragazzi.
Louis mi trascinò in una stanza adiacente al salone della discoteca.
C’era un tavolo con drink e alcuni salatini, più in fondo c’era un divano vuoto.
Mi fece sedere sulle sue gambe.
Quando le mie labbra incontrarono le sue fu magico.
Cominciai ad accarezzagli i capelli mentre le nostre lingue “giocavano”.
Ci staccavamo solo per riprendere fiato, ogni tanto lo baciavo sul collo mentre lui mi baciava il lobo dell’orecchio.
Dopo un po’ decidemmo di andare a controllare i ragazzi nell’altra stanza.
C’erano meno persone ed era più facile fare l’analisi della situazione.
Liam e Niall se n’erano andati mentre Perrie e Zayn  stavano ad un tavolo insieme a Jade e Jesy – probabilmente Leigh-Anne non era voluta venire.
Di sicuro Alice ed Harry avevano già fatto amicizia.
Spostai lo sguardo , sicura di trovarli insieme.
Ci rimasi di sasso, Alice stava al bancone , seduta su una sedia, da sola.
Corsi subito da lei.
<  Ehi, che è successo?  > chiesi preoccupata < Dov’è Harry?  >
Lei alzò la testa e mi guardava con aria annoiata.
<  Ha detto che dovevo stare qui.  >
<  Da quanto sei qui?  > chiesi con disapprovazione.
Lei guardò l’orologio da polso <  più o meno 5 minuti  >
<  Quel deficiente ..  > mormorai tra me e me
<  Non prendertela con lui, è stato con me tutto il tempo …  >
Scossi il capo, pensando a tutti i rimproveri che si sarebbe beccato Hazza.
Louis si affiancò a noi.
<  Lou, potresti accompagnare Alice in camera sua, devo risolvere un problema  >
<  È stata una serata bellissima, grazie  > per un attimo le credetti, ma poi mi misi nei suoi panni: doveva essere stato terribile vedere il ragazzo che ti piace costretto a stare con te.
<  Certo  > rispose Louis e mi baciò la guancia.
Sorrisi come una cretina e mi misi a cercare Harry.
Lo trovai ad un tavolo mentre si versava un liquore nel bicchiere.
<  Ehi!  > esclamai cercando di fargli sentire la mia voce, nonostante ci fosse la musica.
Lui alzò lo sguardo e poi lo riabbassò concentrandosi sul bicchiere.
<  Noi due dobbiamo parlare  > quasi urlai , ma riuscii a richiamare la sua attenzione.
Lo trascinai in corridoio e prima di uscire dissi a Zayn che tra mezz’ora lo volevo vedere in camera sua a dormire.
Alla luce di una lampadina normale Harry non sembrava molto lucido.
<  Mi spieghi che stai facendo?  > chiesi
<  Eh?  >
<  Perché hai lasciato da sola Alice?  > mi spiegai meglio
Lui guardò il bicchiere che aveva in mano.
Sorrise, come se avesse sentito una barzelletta.
<  Pensi che io non sappia cosa stai cercando di fare?  >
<  Harry, piantala con i giri di parole  >
<  E’ inutile che te lo dica  >
Lo guardai con aria di sfida.
<  Stai usando Alice per levarmi dai piedi  >
Rimasi in silenzio, quello che aveva detto era vero, anche se io lo facevo a fin di bene, e poi ad Alice piaceva Harry, quindi per sistemare le cose avrei dovuto aspettare che scoccasse la scintilla.
Era strano però che Harry non avesse preso una sbandata per una ragazza come lei.
<  Se tu fossi rimasto al tuo posto , non ce ne sarebbe stato bisogno  > risposi con un tono che sembrava che stessi parlando ad un bambino delle elementari.
<  Non trattarmi come un bambino !  > esclamò.
<  E tu non fare il bambino!  > sbottai.
Non mi piaceva litigare con lui, e mi pentii all’istante di ciò che avevo detto.
Lui finì il contenuto del suo bicchiere tutto d’un fiato.
<  Mi dispiace ..  > mormorai avvicinandomi
Lui mi guardò negli occhi e mormorò <  Ich liebe … >
<  Cosa?  >
Non aveva senso ciò che aveva detto.
<  Harry, penso proprio che sei ubriaco fradicio  >
D’un tratto gli si piegarono le ginocchia.
Scattai vicino a lui e feci da stampella.
<  Non stai bene, ti riporto in camera  >
<  mmm  > biascicò qualcosa e fece cadere il bicchiere.
Cadde sulla moquette ma per fortuna non si sporcò niente.
Non potevo chinarmi a raccoglierlo, perché stavo reggendo Harry perciò lo lasciai lì dov’era.
Harry si voltò verso di me e mormorò <  Ich liebe dich  >

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