Capitolo 21

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Pov.Asya

Io e Luke siamo ancora abbracciati quando mi viene in mente che io purtroppo non gli ho preso un regalo.

"Ma io non ti ho regalato niente e ora mi sento uno schifo." ma lui scoppia a ridere.

"Che dici? Mica stiamo insieme che mi devi regalare qualcosa!" esclama ovvio facendomi venire un dubbio.

"E allora perché tu me l'hai fatto?" chiedo curiosa.

Sospira per poi leccarsi le labbra mentre continua a fissarmi.

"Volevo farti tornare il sorriso. Ti conosco e sapevo che oggi avresti avuto il muso perché non hai il fidanzato, allora avevo pensato di sostituirmi a lui."

"In che senso?" non capivo.

"Sentiamo...se fossi fidanzata cosa faresti oggi con lui?" mi chiede furbo ma non riesco a capire il senso delle sue parole.

"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda, Hemmings!" lo rimprovero e lui scoppia a ridere.

"E tu non hai proprio risposto..." mi ricorda.

"Beh, non saprei. Credo ci passerei tutto il giorno insieme." rispondo semplicemente e vedo i suoi occhi illuminarsi.

"Allora oggi starò con te tutto il giorno." esclama sorridente.

"Ma non stiamo insieme, furbo." rispondo non capendo.

"Infatti, ma meriti di passare un San Valentino bello come chiunque altra ragazza quindi permettimi di essere il tuo principe azzurro per oggi." propone accennando un sorriso.

"Mi stai chiedendo di uscire?" chiedo confusa e lui ricomincia a ridere. Ma perché ride sempre?!

"Ti sto semplicemente chiedendo di passare la giornata insieme includendo però qualche smanceria degna di una coppietta di innamorati." spiega finalmente chiaro e mi scappa una risata.

"Tu vuoi uccidermi." se davvero avrebbe fatto tutte quelle smancerie gli avrei tirato una sprangata sul culo.

"Perché scusa?" chiede divertito mentre sul viso appare quel sorriso che tanto amo.

"Vuoi farmi credere che mi dirai tutte quelle cose dolci fino a farmi venire le carie?"

"Certo!"

*

Non ci posso credere. Non mi ha portata in un ristorantino, in un parco fiorito né in cima a una collina, abbiamo mangiato insieme un trancio di pizza e in questo momento siamo imboscati in una sala giochi, proprio come la prima volta.

Mi sto divertendo un mondo, mi trovo difronte ad un Flipper e ho lo sguardo fisso sulla pallina.

"Allora? Come sta andando?" sussulto sentendo la sua voce così vicina al mio orecchio e come se non bastasse poggia le sue grandi mani sulle mie.

"Andrebbe meglio se tu non mi importunassi..." commento mordendomi il labbro imbarazzata e cercando di non far cadere la pallina nel buco.

"Non ti sto importunando." risponde posando la testa sulla mia spalla facendo quasi scontrare le nostre guance.

"Ah no? E tu questo come lo chiami?" chiedo arrossendo da tanta vicinanza.

"Un abbraccio." dice tranquillamente facendomi ridacchiare.

Muovo velocemente le mani sui pulsanti del Flipper sentendo le sue mani calde sulle mie.

"E le mani sopra le mie dove le metti?" chiedo fingendomi infastidita da tanta confidenza.

Never is too late. || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora