Capitolo 14

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Pov.Cecilia

Natale.

Natale significa il grande cenone la sera della vigilia, spacchettare i regali sotto l'albero, ascoltare canzoncine natalizie, fare buoni propositi e poi la parte che più odio...fare i regali.

Fare un regalo azzeccato vuol dire conoscere i gusti delle persone e basandosi su questi scegliere l'oggetto migliore.

E io con tutto questo freddo dovrei girare per negozi?

Nella settimana dei saldi, nei quali i negozi sono pieni zeppi di gente?!

A quanto pare si e spero di trovarli tutti.

Dovrei prendere qualcosa di carino per Michael.

Mi fermo davanti ad una vetrina di vestiti e ne vedo uno stupendo. No! Cecilia, non sei qui per fare shopping. Devi pensare ai regali.

Non faccio a tempo ad alzare gli occhi dalla vetrina che vedo in lontananza una testa rossa.

Mi incammino verso di lui sistemandomi il cappello marrone che tengo sopra i capelli ricci e già al sol pensiero di incrociare il suo sguardo mi spunta un sorriso sulle labbra.

A quanto pare sta guardando una gioielleria e fissa dei ciondoli.

Mi posiziono affianco a lui ma non si accorge della mia presenza.

È leggermente piegato in avanti con le mani nelle tasche dei pantaloni.

È stupendo. Come sempre. Non capisco come possa essere ogni giorno così fottutamente perfetto.

"Il quadrifoglio è carino." dico dopo un po' fissando un ciondolo argentato a forma di quadrifoglio.

Lui sentendo la mia voce salta in aria portandosi una mano sul cuore.

"Hey, faccio così paura?" "No è solo che non ti avevo vista, scusa." risponde sorridente.

"Allora...anche tu a fare compere a quanto pare."

"Beh, sai com'è, Natale è alle porte." dice indicando l'enorme albero di Natale al centro dell'atrio poco lontano da noi.

"Vedo che siamo sulla stessa barca quindi."

"Anche tu devi comprare i regali?" annuisco.

"Allora che ne dici se facciamo compere insieme?"

"D'accordo. Che stavi guardando?"

"Le collane...deco ancora comprare il regalo per mia madre e mia sorella."

"Ti do una mano."

*

Abbiamo ormai preso tutti i regali e ora ci troviamo nel corridoio di quell' immenso centro commerciale.

Stavo per dirgli che avevo un po' di fame ma lu mi anticipo' indicando una pizzeria.

"Andiamo là?"

"Ma tu pensi sempre a mangiare?" anche se lo stavo per chiedere io di andare a mangiare da qualche parte. "È da due ore che siamo in giro per negozi, ho bisogno di rifornimento." borbotta sbattendo un piede per terra.

"Va bene piccolo Mikey. Andiamo a mangiare."

Entriamo e ci sediamo in un tavolo, coperto da una tovaglia a quadri bianchi e rossi, aspettando qualcuno per le nostre ordinazioni.

"Io prendo una patatosa." dico al cameriere.

"Io invece..." mormora indeciso Michael mettendosi una mano tra i capelli.

Never is too late. || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora