Pronunciò le parole latine per richiamare il demone.
Un profumo di rose invase la stanza, un fumo nero si diffuse e con una piccola esplosione, una sagoma prese forma davanti a lui.
Il demone aveva l'aspetto di un ragazzo della sua età, aveva occhi rosso vivo, i capelli biondi erano sparati in tutte le direzioni, all'attaccatura dei capelli erano presenti due corna nere, le orecchie erano a punta, la pelle diafana, indossava solo dei pantaloni ed il bicromatico pensò che aveva veramente un fisico da urlo.
- Ciao, umano.
- S-Salve...
- Non essere così formale, odio il timore reverenziale che gli umani danno a demoni e angeli, anche se ho diverse migliaia di anni e sono più vecchio di te, a meno che tu non abbia la Pietra Filosofale. Sei giovane, come ti chiami?
- Todoroki Shoto, e ho diciotto anni.
- Sei carino, io sono il Demone della Lussuria.
- Come ti chiami?
- Bakugo Katsuki. Ora, riguardo ai tre desideri, come immagino saprai c'è un prezzo, ma dalla tua faccia deduco che non lo sapevi, perché la gente non legge mai gli avvertimenti? Comunque non è necessario che tu li esaudisca tutti subito, ma fino a che non riscuoterò il mio compenso non mi staccherò un attimo da te.
- Quale sarà il prezzo?
- Voglio la tua anima.
- C-Cioè?
- Una volta che avrai espresso il tuo ultimo desiderio dovrai obbedire a tutti gli ordini che ti darò e alla tua morte mi mangerò la tua anima. Ma prima di tutto dobbiamo ufficializzare il patto.
- Ufficializzare?
- Dobbiamo fare un patto di sangue. Tranquillo, non farà male. Ora dammi la mano.
Il ragazzo tese titubante la mano al demone, che estrasse un pugnale dall'elsa d'oro.
- E-Ehi, fermo! Che vuoi fare con quello?
- Rilassati, Metà e Metà, se stai fermo non farà male. Probabilmente.
- "Probabilmente"?
- Fermo.
E così dicendo afferrò la mano di Shoto e fece un lieve taglio sul suo palmo e poi sul proprio.
- Ora stringimi la mano.
Il ragazzo fece come detto dal demone e gli strinse la mano. Appena i loro palmi andarono in contatto un'aura nera avvolse le loro mani e il giovane mago sentì un dolore lancinante in cui il loro sangue si era mischiato.
Quando si staccarono il dolore era come scomparso, ma sulla ferita era comparso uno strano simbolo nero, simile a due ali.
- Non ha fatto male, vero?
- Certo che no.- disse sarcasticamente il giovane.
- Visto? Te l'avevo detto.
- Si chiama sarcasmo.
- E allora usa la voce sarcastica, mi fai sembrare un idiota. Comunque Metà e Metà, dato che resterò qua per un po', parlami di te.
- Ma perchè mi hai chiesto il nome se poi mi chiami "Metà e Metà"?!
- Ho difficoltà a ricordare i nomi. In tutti questi millenni non sai quanti ne ho dovuti memorizzare. E comunque abbassa la cresta.
- Va bene, va bene.
- Parlami un po' di te.
- Cosa vuoi sapere?
- La tua infanzia, cosa ti piace fare... cose così.
STAI LEGGENDO
Tre desideri che ci uniscono
Fiksi PenggemarIl Principe Todoroki Shoto è destinato a un futuro in cui non ha scelta, un giorno decide quindi di andarsene dal castello dov'è cresciuto e fugge su un'isola deserta. L'imprevista evocazione di un arrogante e sensuale demone gli cambierà per sempr...