𝟎𝟑. 𝐑𝐄𝐍𝐃𝐄𝐙𝐕𝐎𝐔𝐒 𝐀𝐓 𝐌𝐈𝐃𝐍𝐈𝐆𝐇𝐓

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Si Yeon non avrebbe mai creduto di avere la grandissima opportunità di studiare in un istituto che per pura combinazione fosse pure un castello. Appena lo aveva saputo non aveva potuto dire a suo padre di "no", nessuna principessa come lei ci sarebbe riuscita. In ogni caso era felicissima e non avrebbe atteso un secondo di più ne tanto meno avrebbe esitato ad esplorare in fondo ogni angolo del Castello di Janvry. Che avesse sbirciato nelle ale del castello proibite o che fosse entrata in mensa a rubare il suo biscotto non le importava. Era stupida, no, era solo terribilmente curiosa e instancabile di nuove avventure. Si Yeon non aveva paura di niente. Se avessimo potuto parlare con le persone che le stavano sempre accanto, molti avrebbero affermato che non c'era letteralmente nulla che potesse spaventarla eccetto l'essere seguita da qualcuno, ma sicuramente nessuno lo avrebbe fatto. «Nessuna di loro aveva intenzione di trasgredire le regole» si disse. Nessuna avrebbe potuta pedinarla mentre rispettava il suo personale programma, stilato in appena un paio d'ore dopo la cena. Durante quella lunga consumazione del pasto nella sala da pranzo, si era continuato a parlare di vari argomenti per conoscersi meglio, ma Si Yeon aveva concentrato tutta sé stessa, prima che nella discussione tenuta dalle compagne, nell'osservare da capo a coda la stanza in cui si trovava. Si disse che ci fosse una così vasta varietà di ambienti che era impossibile ricordarli tutti. Il giardino esterno le era parso senza dubbio incantevole. Il prato curato e tagliato corto delimitato dalle mura ingiallite del castello e le imposte delle porte e finestre bianche; il tavolo sotto quell'enorme quercia, o così credeva, apparecchiato alla perfezione per far sentire lei e le sue compagne a loro agio; un luogo perfetto per passare i lunghi pomeriggi primaverili e estivi. Altrettanto credeva della sua camera. La carta da parati non era brutta come credeva, ma davvero particolare, si abbinava perfettamente con le lenzuola bianche del letto comodissimo. La finestra della sua camera dava sul piccolo bosco alle spalle dell'istituto, scuro, illuminato dalla potente luce della luna. Era da prima di scendere le scale verso la sala da pranzo che lo osservava e aveva deciso che lo avrebbe esplorato quella notte. Dopo diversi – Buonanotte – da parte delle maggiori, Bo Ra e Min Ji, le ragazze si erano finalmente dileguate: segnale che la perlustrazione era iniziata. Era tornata in camera per cambiarsi, indossando la sua camicia da notte per far finta, se qualcuno l'avesse scoperta, che fosse sonnambula. In cuor suo sperava davvero che nessuna delle sue compagne si fosse svegliata. Min Ji e Sua, il nuovo nomignolo di Bo Ra, l'avrebbero ripresa sicuramente, mentre Yu Bin avrebbe espresso la sua disapprovazione e così anche Han Dong, mentre Yoo Hyeon e Ga Hyeon l'avrebbero sicuramente seguita e distratta - naturalmente non voleva.
Non era che non le sopportasse, ma si sarebbe infastidita se non avesse fatto quello che aveva stabilito.
Con questi presupposti, lasciò tutto in camera eccetto per il suo coniglietto viola, un peluche a lei molto caro. Lo aveva chiamato Cocoa, a causa del suo amore per il cioccolato, quando aveva dodici anni e da quel momento non se ne separò mai. La porta si richiuse con uno scatto troppo rumoroso per i suoi gusti, tanto che si guardò intorno per vedere se qualcuno avesse sentito niente. Una volta certa che fosse da sola, percorse il corridoio dell'ala ovest fino al piano terra. Arrivò al soggiorno illuminato parzialmente dalla luna deserto, come se fosse disabitato. In quel momento Si Yeon crebbe che tutti se ne fossero andati e che la direttrice, Madame Cauchemar, fosse sparita - a dirla tutta sembrava che oltre alla sua figura quel giorno non ci fosse nient'altro di suo, neanche il suo ufficio. «Tanto meglio, nessuna seccatura o punizione dietro l'angolo». Uscì dal soggiorno, passando davanti il tavolino da tè, fino alla persiana che dava sul cortile posteriore. Con tutta la delicatezza che possedeva, alzo il chiavistello e lo abbassò subito dopo, spalancando una delle due ante per passare e accostarla alle sue spalle.
Il cortile posteriore di notte aveva un qualcosa di magico ai suoi occhi o forse era la luna tanto splendente a donare una luce diversa, quasi incantata, oppure qualche forza soprannaturale lo stava facendo al suo posto, o ancora, lei era caduta in sonno profondo e stava solo sognando. Nel dubbio, Si Yeon pensò fosse proprio il satellite a dare quest'aria allo spazio che si estendeva imponente davanti a lei. Per qualche minuto volle bearsi di quella visione, ma non ci fu abbastanza tempo per goderselo a pieno. Erano più o meno le due di notte, non aveva molto tempo, doveva affrettarsi. Con passo felino seguì il sentiero, allontanandosi sempre di più fino a non trovarne due di fronte. Senza esitare prese la strada a destra, con il sentiero frondoso.

◯  All the Dreamcatchers Steal NightmaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora