11. IL MARCHIO DEL LUPO

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Dopo, Derek si era alzato dal letto ed era andato in bagno. Stiles aveva sentito lo scrosciare dell'acqua nella doccia, poi l'aveva visto rientrare, nudo, ed indossare un pantalone con una maglia. Senza nulla sotto. Derek era poi uscito dalla stanza. Il tutto senza che gli rivolgesse uno sguardo o una parola. Come se Stiles non fosse stato lì.

Stiles restò per un po' immobile, ancora sdraiato. Era scioccato, ferito e dolorante.
Si toccò il punto dove era stato morso: sarebbe diventato anche lui un licantropo?!
Si alzò poi con fatica, avvertendo delle fitte al fondoschiena.
- Maledetto knot - mormorò a denti stretti... anzi che ne era uscito senza danni! Aveva temuto che il suo corpo si spaccasse.

Chi avrebbe mai immaginato che sarebbe finita in quel modo!
Dopo aver visto quelle foto qualcosa in lui era cambiato: si era sentito lusingato e grato nello scoprire da quanto tempo Derek era interessato a lui e l'intensità che sempre avevano avuto i suoi sentimenti. Avvertiva con forza, dentro di sé, l'esigenza di ricambiarlo, di farlo sentire desiderato, importante come si sentiva lui per l'altro.
Lo aveva aspettato con trepidazione e, quando era arrivato, aveva cercato di sedurlo. Anzi gli era proprio saltato addosso!
Il licantropo ne era sembrato contento, gli aveva fatto condurre il gioco, si era fatto spogliare.
Che emozione toccare quel corpo perfetto che tante volte aveva visto nudo nella trasformazione da lupo completo a uomo!
Certo, c'era un particolare anatomico a cui si doveva ancora un po' abituare... diciamo 'un'aggiunta' che lo bloccava... Ma aveva superato anche quello, riuscendo in ciò che mai avrebbe pensato di poter fare ad un uomo... ed anche l'altro l'aveva fatto a lui!
Si erano dati piacere a vicenda. E avevano fatto l'amore... Derek l'aveva penetrato con cautela, attento a non fargli male e lui gli era stato così grato per quell'attenzione, aveva pensato che avrebbe potuto amare fare anche quello con lui.
Poi, all'improvviso, si era scatenato l'inferno. E non per il knot, quello si poteva superare!
Derek l'aveva umiliato e trattato come un oggetto che una volta usato si butta via. Tutto questo mentre lui scopriva che per tutto il tempo che erano stati a Beacon Hills, ed anche MENTRE LO FACEVANO non aveva fatto altro che mentire...
Come aveva potuto? Ingannare così, oltre a lui, tutto il suo vecchio branco!
E quella mattina, con la sua indifferenza, gli aveva dato il colpo di grazia...

Si vestì ed anche lui uscì dalla camera, anche perché quella era la stanza di Derek e non voleva assolutamente rimanere lì, non dopo quello che era successo.
Per fortuna il lupo non era nel corridoio.

Entrò nella sua camera e si prese la testa tra le mani. Non seppe mai per quanto tempo fosse rimasto così, ciò che vide, quando finalmente riprese coscienza di sé, era che mancava poco all'alba.
- Non male per un iperattivo, forse ho trovato la cura per l'immobilità... a parte la morte, ovviamente! - si disse cercando di tirarsi su il morale.
Tra qualche ora si sarebbe dovuto incontrare con Scott... male, molto male... con i suoi sensi sviluppati di lupo l'amico avrebbe capito subito che c'era qualcosa che non andava e non lo avrebbe lasciato in pace finché non avesse sputato il rospo.
E lui non aveva la forza di parlarne.
Pensò di annullare l'incontro, magari fingendo di stare poco bene, però si rese conto che stare da solo, dopo quanto successo, sarebbe stato ancora peggio per lui.
Si fece una doccia e si sdraiò sul letto cercando di calmarsi. Scott non doveva capire.

Quando era uscito fuori dalla sua camera per andare all'appuntamento con Scott, aveva scoperto che Derek non era in casa. Probabilmente era uscito, dopo averlo lasciato nella sua stanza, la notte prima ed ancora non era rientrato. Meglio così, rivederlo avrebbe mandato all'aria tutta quella finta calma che si era costruito per ore!

Ecco, ora Stiles era davanti la porta della casa di Peter, i battiti del cuore sotto controllo, un finto sorriso che gli tirava le labbra e gli occhiali da sole a coprirgli le occhiaie e lo sguardo spento. Aveva messo su una leggera sciarpa (sembrava quasi Isaac, si era detto ridacchiando) per coprire quello che, indubbiamente, era un morso non così profondo da fare di lui un licantropo.

Suonò e la porta fu aperta da Peter Hale in persona : - Ciao Stiles, come sei elegante stamattina! - disse, prendendolo chiaramente in giro per gli occhiali e la sciarpa.
Poi Stiles lo vide annusare l'aria ed impallidire: - Come... ? - cominciò il lupo, ma fu interrotto dalla voce di Malia.

- Scott dice di salire da lui che non è ancora pronto, terza camera a destra - sghignazzo' la coyote, che era stata sicuramente la causa di quel ritardo da parte dell'amico, sempre stato più puntuale di Stiles stesso. Poi anche lei sembrò avvertire qualcosa nell'aria: - Oddio! - e guardò un attimo Peter, meravigliata e raggiante: - Stiles è incredibile, non riesco a crederci... Congratulazioni!!

- Grazie - rispose Stiles, non avendo la più pallida idea di quello che Malia gli stesse dicendo - Allora io vado su da Scott.
E Stiles salì le scale.

Quando entrò nella stanza dell'amico trovò uno Scott ancora in boxer con i capelli umidi di doccia e l'aria stravolta. Stiles si voltò verso il letto sfatto, notò che sembrava aver vissuto una guerra. Sì, la colpa del ritardo del suo amico era stata decisamente di Malia. E l'aveva ridotto addirittura a non riuscire ad avvertire la presenza dell'amico con i suoi supersensi di lupo! La figlia di Peter era proprio rimasta il tornado che ricordava!

- Eccomi, fratello! - gli urlò Stiles.

Scott si voltò verso di lui, con quel sorriso caldo ed affettuoso che rivolgeva sempre al suo migliore amico, ma che lasciò subito il posto ad un'espressione confusa, quando annuso' l'aria intorno a Stiles.

- Sento l'odore di Derek... ma è come se facesse parte di te... CAZZO, NO! - esclamò ed a Stiles parve... preoccupato, arrabbiato... ma perché?

- MERDA!! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE TI HA FATTO?! - continuò, gli occhi divenuti rossi, da Alpha.

Stiles lo guardava stupito, restando in silenzio.

Scott gli sfilò la sciarpa ed inorridi' alla vista del segno sul collo dell'umano, cominciò ad urlare: - IL SUO LUPO TI HA MARCHIATO STILES! SEI DIVENTATO UNA SUA PROPRIETÀ! Ti prego dimmi che prima delle zanne non ti ha morso anche con i denti da umano, DIMMI CHE NON È STATO COSÌ STRONZO! - Scott sembrava fuori di sé.

Stiles abbassò lo sguardo, continuando a rimanere in silenzio.

Scott tirò un lungo respiro, cercando di calmarsi: - Stiles, ascolta, il punto dove ti ha morso Derek è, come dire, particolare: il morso di un licantropo ad un altro mannaro, alla ghiandola lì sotto, lo fa diventare il suo compagno per la vita, quello che chiamano 'Soulmate' - si fermò, in cerca delle parole adatte a far capire all'umano quanto forte fosse quel legame - I due licantropi non potrebbero vivere separati o il loro corpo ne risentirebbe, e ti assicuro che il dolore fisico sarebbe insopportabile! Non riuscirebbero ad avere un rapporto fisico completo con qualcun altro che non fosse il loro compagno perché il loro corpo non lo permetterebbe. E il legame non si spezza neanche con la morte di uno dei due... quello che resterebbe in vita seguirebbe in breve tempo il suo compagno!

Scott si fermò per riprendere fiato, poi continuò: - Ma tu sei umano, il marchio di un lupo non dovrebbe portarti nulla di tutto questo - guardò Stiles dritto negli occhi - Però fai parte di un branco di mannari, mi hai accettato come tuo Alpha e questo ha creato un legame con noi licantropi che ha cambiato qualcosa nel tuo corpo. Adesso anche tu hai una ghiandola che comanda e blocca le funzioni del tuo corpo, se stimolata dal morso... ma serve che succeda un attimo prima dell'orgasmo del lupo, quando lui è in grado di trasmettere la maggiore stimolazione possibile, e poi che il licantropo usi prima i suoi denti di umano e subito dopo, contemporaneamente all'orgasmo, le zanne da lupo.

Stiles ora tremava.

- Dimmi che non hai permesso a Derek di farti questo... STILES, CAZZO, PARLA! - Scott ora sembrava quasi pregarlo, speranzoso che non fosse successo l'irreparabile.

Stiles sperò che l'agitazione dell'altro lo distraesse fino a non permettergli di smascherare la sua bugia: - Non l'ha fatto - rispose.
Scott sorrise, gli occhi tornati scuri, umani e Stiles si sentì sollevato. Era fatta: il licantropo gli aveva creduto.

- Fratello, scusami se me ne torno a casa, ma ho la testa che si spacca - disse Stiles, ed era vero.

Scott fece per prendere il suo dolore, ma Stiles lo fermò: - Grazie amico, ma non ce n'è bisogno. Con un'aspirina ed un buon sonno mi passerà tutto... ti lascio nelle mani di Malia... in BUONE mani, direi! - e Stiles accennò al letto disfatto - Il nostro tour è solo rimandato.

Scott sembrò un po' imbarazzato, alla fine si parlava comunque della prima fidanzata di Stiles.

L'umano abbracciò con autentico affetto il suo amico ed uscì dalla stanza.

L' AMNESIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora