6. BACIARE UN LUPO

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Derek e Stiles si allontanarono in silenzio verso il bosco, lontano da occhi (lo sceriffo) e orecchie (i due Hale in macchina, con tutti i sensi tesi per captare qualsiasi cosa si dicessero o facessero) indiscrete.
Appena furono fuori dalla portata di qualsiasi impiccione, Derek cominciò a parlare: - C'è una cosa che devi sapere di quella sera in cui hai dichiarato a tutti quei fotografi che noi stavamo insieme...

- Io avrei dichiarato a dei paparazzi che noi eravamo una coppia?! - lo interruppe incredulo Stiles.

- Esatto - continuò Derek - Quella sera... come spiegarti... eravamo ubriachi. E sì lo ero anch'io - anticipò il lupo prima che l'altro potesse obiettare che l'alcool non ha nessun effetto sui licantropi - Mettevo nei miei bicchieri una speciale mistura datami da Peter, che mi dava l'ebbrezza di un superalcolico.
Derek si zittì un momento alla ricerca delle parole giuste, poi continuò: - Il giorno prima mi ero dichiarato e c'eravamo baciati...

- Ti eri dichiarato e c'eravamo baciati...?- Stiles era confuso e non riusciva a capire dove l'altro volesse arrivare.

- È la stessa reazione che hai avuto quando ti ho spiegato quello che provavo! Possibile che sia così difficile per te crederci? - commentò amaro Derek, per poi aggiungere con un sospiro: - Stiles, il mio lupo ti ha voluto dal primo giorno che ci siamo incontrati, nella radura, con Scott che era stato morso la sera prima da Peter e voi due che cercavate il suo inalatore!

- ... Da così tanto tempo... - si stupì Stiles - Ma se dicevi sempre che ero un fastidioso ragazzino iperattivo! - sbraitò - Beh, iperattivo lo ero sul serio... - concluse in un soffio.

- Appunto, meravigliosamente iperattivo: il mio lupo già pregustava quanto sarebbe stato bello sentirti muovere così freneticamente sotto di lui... - c'era malizia nella voce di Derek?

Stiles non sapeva se essere più esterrefatto o imbarazzato: - Dicevi che ero logorroico!

- Verissimo e al lupo piaceva la tua voce: era curioso di sentirla gemere, mugolare, invocare il suo nome chiedendo di più...

Stiles rimase in silenzio basito, incapace di spiccicare parola.

Sicuro di non ricevere altre interruzioni, Derek si appresto' a continuare il suo discorso: - Dicevo, dopo il nostro bacio, tu mi hai chiesto tempo per riflettere su noi due e infatti la sera dopo eravamo usciti come semplici amici. Ed avevamo bevuto, o meglio: io ero ubriaco, mentre tu solo un po' alticcio.
Abbiamo fatto una stupida scommessa che hai perso e come penitenza ti ho chiesto di tenermi per mano, fingendo di stare insieme.

Derek si fermò un momento guardando Stiles, il che voleva dire che adesso il discorso si faceva più difficile: - Tu non ti sei limitato a quello: mi hai trascinato in una gioielleria, chiedendo al commesso due fedi per te e il tuo ragazzo. Hai preteso che al loro interno fossero fatte subito delle incisioni con le nostre iniziali e la data in cui sei venuto a vivere nel mio appartamento. E preciso che eravamo solo coinquilini e non conviventi. Io le ho pagate con un assegno ed ho visto gli occhi sorpresi del commesso quando ha letto il mio nome. Poi quando siamo usciti dalla gioielleria siamo stati accecati dai flash e tu, scemo che non sei altro, mi hai preso la mano rivelando a tutti che eravamo così innamorati da vivere assieme! - Derek si fermò nuovamente per riprendere fiato, evidentemente le sue corde vocali erano abituate ai ringhi e agli ululati più che alle parole...

Poi Stiles vide la sua mascella contrarsi e capì che quella sarebbe stata la parte più dolorosa del discorso.

- Quando siamo tornati a casa mi hai confessato che ciò che avevi detto era quello che avresti voluto ed abbiamo fatto l'amore... però io ero così ubriaco che non ti avevo avvertito... e tu non lo sapevi... - continuò a disagio Derek.

- Il knot... - sussurrò Stiles e, vedendo la sorpresa di Derek, subito aggiunse - Me ne ha parlato Scott mentre mi accompagnava dall'ospedale a casa di mio padre.

- E PERCHÉ MAI TI AVREBBE PARLATO DI QUELLO? - Derek ora era furioso.

Stiles rise della gelosia dell'altro: - Pensava che per me doveva essere stata un'esperienza terribile!

- E lo è stata, credimi! La mattina dopo mi sono svegliato da solo. Avevi lasciato il nostro appartamento e ti sei reso irrintracciabile per giorni.
Il giorno prima della tua partenza per Beacon Hills mi hai chiamato da un telefono pubblico, scusandoti e dicendo che se ancora ti volessi come compagno dovevo darti un altro po' di tempo e il giorno dopo mi è arrivata la telefonata di Scott sul tuo incidente.

Stiles non aveva parole: Derek lo aveva aspettato pazientemente quando si era dichiarato e l'aveva fatto nuovamente quando lui, da quell'immaturo che era, era scappato dopo il loro primo rapporto. Ed aveva accettato nuovamente di aspettarlo quando lui si era scusato solo con una fredda telefonata. Ed era volato da New York a Beacon Hills, senza pensarci due volte, sapendo del suo stupido incidente.

Stiles si avvicinò istintivamente a Derek, lo sentì fremere: era dunque così forte il potere che aveva su di lui?
Avvicinò il volto al suo, respirando il suo fiato, e vide i suoi occhi diventare celesti.
Eccolo il lupo, ecco la perdita del controllo. Vide le sue zanne e con un movimento rapido le leccò.
Fu un attimo, Derek lo spinse contro un albero, ritraendo le zanne, e la sua bocca fu sulla sua.
Era un bacio bagnato, affamato. Stiles avvertiva il rumore delle bocche e dei denti che si scontravano. Sentiva la lingua del lupo cercare la sua, rincorrerla, danzare con lei e continuava a vederne gli occhi celesti.

Stiles si staccò per riprendere fiato, la testa che girava per la mancanza di ossigeno, le labbra gonfie di baci e un rivolo di saliva che gli scendeva. Vide di nuovo le zanne del lupo ed una lingua ruvida leccò via quella scia bianca che fuoriusciva dalla sua bocca.

- Wow - riuscì solo a dire l'umano, ancora ansante.

Gli occhi di Derek tornarono verdi, gli prese una mano: - Andiamo, ti accompagno a casa.

Stiles entrò nella casa dello sceriffo e salì le scale ancora scosso da quel bacio, per fortuna il padre era già nella sua stanza. Si affacciò alla finestra della sua vecchia camera e restò a guardare fino a quando la macchina degli Hale sparì dalla sua visuale.

L' AMNESIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora