Epilogo: Come cenere -Parte 2-

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Con una mano stretta sullo stomaco zoppico all'indietro guardando i nove Oscuri rimasti. 

E' una mia impressione o se ne sono aggiunti altri?

Sospiro pesantemente maledicendo ogni cosa.

Non può finire così, non posso morire per mano di questi esseri ripugnanti su una terra che puzza di carne in decomposizione.

Ho molte colpe a mio carico ma non meriterei comunque una fine del genere.

Morire nelle Terre Morte, davvero esilarante.

Faccio una smorfia di dolore ma stringo gli artigli impregnati di sangue nero pece e mi butto su uno di loro cogliendolo di sorpresa. Faccio penetrare gli artigli sul fianco. Avevo centrato il petto ma si è spostato all'ultimo secondo, non tanto da evitare completamente il colpo ma abbastanza per non rimanerci secco, o svenuto, quel che sia.

Con l'altra mano però mi scaraventa a terra facendomi ingerire la sabbia arida, mi viene un conato di vomito così violento che mi piego in due dallo sforzo. 

Non mi attaccano tutti insieme.

Stanno solo giocando con me.

Debole umana

Gracchia una voce che appartiene all'Oscuro con il fianco ferito. Nonostante non abbia la bocca riesco quasi a percepire un sorrisino.

Questi Oscuri sono diversi, le caratteristiche fisiche sono diverse. Gli Oscuri che tutti conosciamo hanno bisogno di possedere un corpo umano per far si che le ombre prendano forma. Questi invece hanno un loro corpo e sono molto più forti, astuti e dannatamente intelligenti.

Gli avverto come avverto quelli normali ma c'è qualcosa di diverso in fondo. Questa sensazione è più presente, vuole, esige di farsi sentire.

Mi inginocchio a fatica e con le lacrime agli occhi mi alzo di nuovo.

Non importa quante volte mi butteranno a terra, fino a quando mi potrò alzare lo farò.

Mi trema tutto il corpo per il semplice sforzo di stare in piedi. A momenti alterni vedo doppio, la testa sembra dover esplodere da un momento all'altro e la nausea mi fa stringere lo stomaco e la gola in una morsa dolorosa. So di perdere molto sangue perché lo stento gocciolare fino alla punta dei miei piedi nudi.

Umana testarda

Ripete in un sibilo un Oscuro avvicinandosi lentamente a me.

Faccio un passo indietro pronta ad usare la pietra.

Un improvviso cambio d'aria mi fa sbattere più volte le ciglia. Il pesante e appiccicoso caldo viene rimpiazzato da un freddo gelido, il terreno in pochi secondi diventa una lastra di ghiaccio.

Gli Oscuri alzano le lunghe braccia al cielo mentre molto lentamente si inginocchiano fino ad appoggiare la testa sul ghiaccio.

Iniziano a mormorare in coro qualcosa che non capisco mentre le ombre poco a poco si espandono e si innalzano.

Con gli occhi assottigliati intravedo una figura che inizia ad emergere dalla coltre di fumo e ombre.

Una donna.

Una donna bellissima e terrificante al contempo. Lunghi capelli neri fatti di ombra le ricadono fino alle caviglie in onde che si muovono come serpenti. La pelle di un bianco lunare splende sotto i deboli raggi mentre gli occhi rossi come il sangue spiccano da quel volto così spigoloso. Un vestito fatto di ombre e fumo le avvolge il corpo lungo e magro. Da quel vestito sembrano provenire sussurri, urla e pianti di sofferenza.

Unione Suprema ~Light and Shadow Series~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora