Eravamo in quel bar già da alcuni interminabili minuti e il silenzio che era caduto su di loro era pesante. Sapevo che doveva dirmi qualcosa di importante, di brutto, ero preoccupato che volesse lasciarmi per tutte le volte che mi ero arrabbiato per i suoi vestiti lasciati dappertutto sui pavimenti di casa, per la mia cucina terribile e per le mie crisi da prima donna mestruata. Avevo paura, paura per tutto quello che avrebbe potuto dirmi.
Presi un bel respiro "Di cosa devi parlarmi?" gli chiesi...dio avevo paura.
"LouLou mi prometti che non ti incazzi?" Se me lo diceva cosi... sapevo gia che mi sarei arrabbiato.
"Spara..!" le mia mani incominciarono a sudare e cercai di asciugarmi i palmi sui miei jeans..."Devo partire" ok questa non me l'aspettavo. Tra tutte le cose che avevo pensato, questa forse era la peggiore. Il mio Hazza era avvocato di fama mondiale, aveva vinto molti casi se no tutti quelli che aveva sotto mano, era onesto con i clienti e la sua onestà aveva conquistato il cuore di ogni giudice, tribulare, giuria e tutte quelle cosa da avvocati."Dove vai?" chiesi solo per farmi ancora più male di quello che le sue parole mi fecero.
"New York, tra una settimana" una settimana, 7 giorni, sembravano cosi pochi in quel momento che avrei voluto mettermi nella sua valigia. Sapere che sarebbe ripartito per chissà quanto tempo mi lacerava il cuore.
"Quando ritorni?"
"Presto..."Sapevo che anche questa volta sarebbero passati giorni se no settimane prima di rivederlo, ma avrei aspettato anche per l'eternità perché sapevo che sarebbe ritornato...sempre. Sapere per precisione quando tornava forse mi avrebbe alleggerito il peso sul cuore almeno, ma stavolta non era possibile perché neanche lui sapeva effettivamente quando ritornava.
