Capitolo 1

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Storia breve scritta per il concorso di  @mangia_libri_

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Mia madre dice sempre che gli opposti non sono fatti per essere insieme. Secondo lei infatti, se non si hanno interessi comuni non può funzionare, neanche se i sentimenti che provi per quella persona sono talmente forti fino a farti star male.

Io non ci ho mai creduto. Ad essere sincero, non me ne fregava proprio un cazzo di amore e di quelle robe varie. Conducevo la mia inutile esistenza finendo costantemente nei guai e non pentendomene quasi mai. Le uniche cose che per me contavano era avere il serbatoio di carburante discretamente pieno e almeno un pacchetto di sigarette nella tasca del giubbotto. E Roma di notte.

Sì, perché chiamatemi strano ma io ho praticamente il bisogno viscerale di sedermi a gambe incrociate su una di quelle panchine di pietra in piazza, possibilmente sotto il Colosseo e possibilmente verso le due di notte, e starmene lì ad osservare la mia città. Sì, guardarla e basta. Forse anche fumando un mozzicone di un giorno prima, nel frattempo.

Mi piace farlo, anche se a gennaio se stai troppo fermo rischi di congelarti il culo. Escludendo questo... è bello, davvero.

Comunque, tornando al discorso di prima, non è che mi interessassi molto di sbandate. A differenza di mia sorella (perché se c'è un'esperta di innamoramenti completamente casuali, allora è proprio lei) non avevo la minima intenzione di farmi gli occhi a cuoricino. Del resto lei è un animo sensibile e vuole fare la scrittrice. Dice che gli scrittori sono un po' immortali perché fin quando le loro parole rimarranno trascritte, fino ad allora vivranno.

Bah, io non ci capisco molto di queste cose filosofiche.

Avrete anche visto che del resto i miei famigliari dicono molte cose. E se devo essere sincero quasi mai fanno diventare i loro discorsi qualcosa di concreto e reale. Per questo me ne sto zitto. Nessuno può obbligarmi a fare qualcosa che non ho mai proclamato e sostenuto.

E' comodo, da un certo punto di vista. O almeno, dal mio punto di vista e quindi non so proprio come posso essere amico di un tipo come Enrico.

Enrico Boschi è quello che potrei definire il mio migliore amico, anche se in realtà è l'unica persona che riesco a sopportare per più di dieci minuti. Non so come, infatti. E' coglione almeno tanto quanto è bravo a fare discorsi. E vi posso garantire che di oratori come lui non ne trovate praticamente da nessuna parte.

Oltre a sparare stronzate, comunque, si diverte a trascinarmi a feste in discoteca, pur sapendo benissimo che odio avere troppe persone che mi ronzano attorno. Poi la cosa che sono pure ubriache e molto spesso fatte di sostanze poco raccomandabili all'uso, mi rende ancora più schifato. Però Enrico mi ci porta lo stesso e io sono talmente pigro che non ho nemmeno le forze di oppormi.

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