CAPITOLO I

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Louis era come sempre indaffarato a servire i tavoli nel brunch in cui lavorava.

Portò salsicce e waffles ad un tavolo di grasse signore e si precipitò in cucina, dove era presente l'unico telefono disponibile del locale. Proprio in quel momento, come Louis sperava, iniziò a squillare e il responsabile rispose in un batter d'occhio: "Harry? Sei tu? Mh... quand'è che scappiamo insieme? Eh?"

Louis intervenne prima che il suo povero migliore amico fosse costretto a rispondere: "Non questa volta Simon, viene via con me oggi!" e ridacchiò all'espressione stupita dell'altro.

"Allora? Hai chiesto a Nick se possia-"

"No, no Lou non gliel'ho chiesto. È sempre così nervoso e ha quello sguardo da pazzo ogni volta che apro bocca..." lo interruppe il riccio.

"Come- cime non hai chiesto! Sono mesi che programmiamo questo week-end... Harr, devi dirglielo. Ora."

"Oddio Lou, va bene ci proverò. A dopo." e riattaccò prima che Louis potesse rispondere.

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"Nick? Tesoro?" urlò Harry dalla cucina "farai tardi al lavoro, sono le 7:30! NICK"

"Cristo, Harry" esclamò l'altro allacciandosi l'orologio "lo sai quanto odio quando urli di prima mattina, cazzo."

"Si, scusa, ma non volevo tardassi, caro..." rispose pacatamente Harry, domandandosi perché cavolo avesse sposato un cretino del genere.

"Si, si come vuoi".

Il giovane riccio prese una tazza di caffè e la porse al marito, che la negò bruscamente.

"Amore?"

"Si? Che cosa vuoi, cristo?"

"... Vuoi qualcosa di particolare per cena?"

"No, Harry, non so nemmeno se torno per cena, sai che il venerdì faccio sempre tardi!"

"Oh, giusto! Mi chiedo come mai tanta gente voglia comprare tappeti venerdì sera... come se scappassero durante il week-end." sbottò Harry lavando un piatto e uscendo subito dopo dalla stanza. Nick non lo badò e uscì, inciampando e urlando contro i giardinieri.

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Louis tornò a casa in fretta e furia, preparò con perfetto ordine la valigia e sistemò la casa.

Al contrario Harry buttò alla rinfusa i vestiti e le scarpe in un paio di borse. Aprì un cassetto con mano tremante e ne tirò fuori una pistola, ponendola con cura in uno zainetto che avrebbe portato quasi sempre con se.

Nel frattempo Louis suonò il clacson per avvertirlo del suo arrivo e il riccio uscì traballante dal garage, lanciando poi le borse nel bagagliaio.

"Senti Lou, la pistola la tieni tu?" chiese Harry prendendola.

"Cos- pistola?! Harry sei impazzito?" domandò Louis, quasi strozzandosi con la sua stessa saliva.

"Si, sai... orsi, serpenti, serial killer, no?"

"Harry, andiamo un week-end in montagna, non moriremo!"

"Beh, tienila per sicurezza" ribatté il più piccolo, mettendola nello zaino di Louis.

"E va bene. Ora partiamo, altrimenti non arriviamo più!"

Si scattarono una foto con la polaroid nuova di Louis e salirono in macchina, pronti per un week-end da favola.



NOTE✨:

Ciao a tutt*, questa è la prima storia (delle tante che ho pensato) che arriva a essere pubblicata, quindi siate clementi.

No scherzo, sono accettatissimi i consigli e le critiche costruttive, infatti i messaggi che spero arriveranno li leggerò dal primo all'ultimo, così da poter migliorare :).

Detto questo, spero vi piaccia l'idea <3.

il prossimo capitolo lo pubblicherò la settimana prossima.

Kiss and hugs!

Just keep goin' (L.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora