Just keep goin' (L.S.)

CAPITOLO VI

Il mattino seguente Louis scese nella piccola sala bar del motel e ordinò subito una tazza enorme e bollente di caffè, si sentiva talmente scombussolato e strano che si era quasi dimenticato di Harry e del suo sogno.
"Eeehi." strascicò il riccio sedendosi di fronte a lui.
"Ehi, ciao." rispose Louis arrossendo, gli era appena tornato in mente tutto e vedere il suo migliore amico con i riccioli castani in disordine e quel (maledetto) sorriso con tanto di fossette non aiutava affatto. Harry aveva uno sguardo quasi folle ora che ci faceva caso, quindi "Tutto a posto, Haz? Mi sembri un po' su di giri, quanto hai bevuto ieri?"
"Mh, non tanto... ma poi è tornato Zayn..." rispose osservandolo sottecchi.
"Zayn? Intendi Zayn Zayn?" chiese Louis scioccato. Harry gli sorrise ampiamente e annuì velocemente, anche se non riuscì a capire se la luce che aveva visto per un secondo negli occhi di Louis fosse gelosia o qualcos'altro.
"Oh..." continuò Louis " beh, finalmente qualcuno ti ha scopato come si deve! Altro che Nick, eh?" aggiunse ridacchiando nervosamente. Non poteva crederci che Harry fosse andato a letto con quel piccolo bastardo sbruffone antipatico idiota di uno Zayn maledetto studentello.
"Eh, si..." rispose Harry, non più tanto raggiante: sperava davvero che fosse gelosia e invece era solo contento che avesse trovato qualcuno meglio di quell'ameba di suo marito. Harry non sapeva più che fare, le sue idee stavano esaurendosi e Louis ancora non aveva capito ciò che provava per lui fantastico.

"E dov'è lui ora?" chiese Louis, preoccupandosi non vedendo il moro dopo una ventina di minuti.
"È... si sta facendo una doccia, in camera mia." rispose Harry titubante "perché?"

"Harry. L'hai lasciato da solo in camera con i soldi?" esclamò Louis alzandosi di scatto, la tazza che aveva in mano quasi gli cadde.

"Io- io sì, Louis, ma possiamo fidarci! Davvero!"

Il liscio si precipitò nella camera di Harry e la trovò vuota, come tristemente immaginava. Guardò ovunque, nei cassetti, sotto al letto, nelle numerose valigie e valigette sparse sul pavimento ma niente: dei soldi nessuna traccia.
Si lasciò scivolare a terra, si accasciò piegandosi su se stesso e scoppiò in lacrime. Harry gli fu subito accanto, imprecando, ma abbracciandolo e sussurrandogli parole dolci "Andrà tutto bene, Lou. Sistemeremo tutto insieme, come sempre. Io e te."
"No Harry. Non andrà tutto bene" iniziò sorridendo tra le lacrime "niente di tutto questo è okay!" esclamò scoppiando definitivamente a ridere, piangendo al tempo stesso. "Insomma, cosa faremo con i soldi? Come faremo a fare benzina?" sorrise ancora, gli occhioni azzurri pieni di lacrime che continuavano a scendere sulle guance ruvide per la barba di qualche giorno. "Non possiamo mica contare sempre sui nostri... begli sguardi, sai?" ancora lacrime e risate nervose, finché Harry lo prese per un braccio e se lo appoggiò al petto.
"Ci penso io a te ora, calma. Troveremo una soluzione." e se Louis si abbandonò completamente all'abbraccio di Harry, a noi non è dato saperlo.

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"Come sa, le abbiamo messo il telefono sotto controllo. Nel caso lui chiamasse." esordì Liam guardando Nick. Erano seduti sotto ad un ombrellone nel giardino di casa Grimshaw-Styles e stavano bevendo del caffè, mentre discutevano della situazione.
"Oh, aspetti! Mi costerà qualcosa?" lo interruppe Nick, come se suo marito non fosse "scomparso".

"Scusi, posso?" chiese James Corden, uno dei colleghi di Liam, indicando un bicchiere e una caraffa senza rispondere alla domanda.

"S-sì, certo. È lì apposta."

"Comunque" andò avanti James "qualcuno dovrà rimanere qui a controllare, in caso appunto chiamino, finché non li rintracciamo."

"L'importante è che non capiscano che lei sa. Dobbiamo solo scoprire dove sono." intervenne Liam "ora, non vorrei entrare troppo nel personale... ma lei ha un buon rapporto con suo marito? Nel senso: siete vicini, vi parlate e raccontate tutto?" chiese poi, inarcando le sopracciglia (mlml).