Capitolo 2: Nascosta

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Mi alzai di scatto dal letto e mi fiondai in bagno.
Arrivai alla conclusione che mentre dormivo, con le mie stesse unghie mi provocai dei tagli sul palmo delle mie mani.
Aprii l'acqua fredda del lavandino, la feci scorrere chiudendo il tappo, misi del disinfettante al suo interno e immersi le mani sanguinanti.
Bruciava, urlai dal dolore e mio fratello corse in soccorso.
<<Shanika! Che è successo?!>>
Lo guardai con sguardo confuso e labbro tremolante, cercai di trattenere la mia voglia di piangere, ma fallii.
Singhiozzai, chiedendogli che mi stesse succedendo, ma non mi rispose...
Semplicemente mi avvolse tra le sue braccia, sentii il suo calore e le sue lacrime scendere sulle mie spalle.
<<S-shany, voglio che tu stia bene>> mi disse Stiles, piangendo.
Quelle parole, mi fecero stare ancora più male, lui soffriva a causa mia...
Lo baciai sulla guancia e me ne andai, non volevo sentire la sua voce sofferente, quindi mi richiusi in camera.
Mi sedetti sul letto, misi le mani sulla mia faccia ed iniziai a piangere.

[...]

<<Shanika>> mi chiamò mio fratello fuori dalla camera.
<<Che c'è Stiles?>> risposi con tono scocciato.
<<La cena è pronta>>

Mi alzai e aprii la porta, vidi Stiles con un girasole in mano, il fiore preferito di mamma. Lo presi in mano. Il gesto mi fece piacere, ma trattenni il sorriso, anche se aveva capito benissimo dal mio sguardo, che dentro di me ero contenta.
Scendemmo le scale e mi porse il piatto con la cena pronta.
<<Shany...>>
Distolsi gli occhi dalla portata e guardai mio fratello alzando le sopracciglia.
<<Papà mi ha detto che fai molti incubi...>>
La sua frase mi fece rabbrividire, lasciai cadere la forchetta che tenevo in mano, sul piatto.
<<Se vuoi posso farti compagnia in stanza>> disse accennando un sorriso.
Annuii e mi concentrarai di nuovo sul cibo.
<<Shanika. Io non ne posso più di vederti così... Sei sempre triste, non sorridi quasi mai, non esci con degli amici... Io voglio aiutarti m-ma è-è complicato...>>
Mi disse tutto questo nervoso, gesticolava molto e parlava velocemente, quando faceva questo... Non stava bene.
Cercai di dirgli qualcosa ma...
gli squillò il suo telefono, sullo schermo c'era scritto:
Derek Hale.
Mi venne in mente, quando in macchina me lo citò...
La voglia di sapere chi fosse questo ragazzo era alta, soprattutto dopo le parole che mi disse Stiles, nella Jeep.
<<Che succede?>> chiese mio fratello.
<<N-nulla>> gli risposi confusa.
<<Stiles, ma con chi parli?! È importante>> sentii attraverso la chiamata, il ragazzo. Era serio e allo stesso tempo arrabbiato.
<<In realtà stavo chiedendo a te, ma mi ha risposto...Lascia stare, va avanti>> rispose Stiles.
Mio fratello uscì dalla cucina, non voleva farmi ascoltare la chiamata.
La curiosità mi stava uccidendo, ma decisi di non darle corda e di coricarmi in camera.
Mi addormentai come mio solito. Riuscii a dormire solo due ore, dopodiché l'arrivo di Stiles, mi svegliò.
Si mise sdraiato dietro di me e mise il suo braccio sul mio fianco, sorrisi ma non mi vide.
Mi fece sentire molto protetta.

[...]

N-non...non sono sul mio palazzo? Pensai.
Che COSA SIGNIFICA?! urlai nella mia testa.
Mi guardai attorno ero dentro una casa, vecchia e abbandonata.
Sentii dei rumori, rumori di passi... Passi maschili e forti.
Mi nascosi dietro dentro una stanza, chiusi la porta.. Mi attaccai alla parete e iniziai a piagnucolare come una bambina.
<<Shanika, non piangere>>
Mi disse una voce maschile profonda ed intensa, dall'altra stanza.

<<C-chi sei?>> gli chiesi singhiozzando.
<<Lo scoprirai se vorrai>> mi disse serio.
Ripresero i passi ma si allontanavano sempre di più.
Gli urlai di aspettare e di non andarsene.
Ma non mi ascoltò.
Mi fece arrabbiare, gridai con tutta la potenza che avevo dentro.

[...]

Mi risvegliai di soprassalto, Stiles dormiva ancora, per fortuna.
Guardai la sveglia, erano le cinque di mattina, mi alzai dal letto cercando di non svegliare mio fratello.
Presi dall'armadio una felpa e dei jeans, presi le scarpe e me le misi. Scesi al piano inferiore in punta di piedi e aprii la porta lievemente, per poi chiuderla con leggerezza.
Mi diressi verso il bosco, ma non avevo voglia di mettermi a piangere... Volevo diventare più forte, riprendere la mia felicità e la mia voglia di vivere. Non fare più incubi o svegliarmi ogni mattina con delle ferite diverse.
Volevo sorridere alla vita, ho solo quindici anni e una parte di essa l'ho sprecata...
Voglio ritornare una ragazza solare per mio padre, mio fratello e soprattutto mia madre... Che se anche non è qui tra noi... non penso che volesse che sua figlia crescesse depressa, pensai.
Mentre stavo camminando senza meta, mi accorsi di ritrovarmi davanti ad una casa abbandonata e messa molto male.
Sentii degli spari alle mie spalle e poi passi... Tanti passi dietro di me, mi spaventai così tanto che corsi dentro la casa.
Salii le scale scricchiolanti e mi nascosi dentro una stanza...
Mi accasciai al muro e iniziai a piangere per la paura.
Poco dopo mi accorsi che la situazione e il luogo dove mi trovavo, era esattamente quella del mio incubo.
Aprii la porta e scappai dalla casa... Mille pensieri mi travolsero.
Correvo e correvo, finché trovai l'uscita del bosco.
Ma ad un tratto sbucò in mezzo alla strada un ragazzo a petto nudo che correva a quattro zampe. Aveva un tatuaggio sulla schiena, ma purtroppo non riuscii a vederlo in faccia...
Rimasi a bocca aperta, ma non ci diedi peso... Avevo solo paura, l'unica cosa che volevo fare era riabbracciare mio fratello, che mi avrebbe protetta tra le sue braccia.

||𝗕𝘂𝗼𝗻𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗔𝗹𝗽𝗵𝗮||𝗗𝗲𝗿𝗲𝗸 𝗛𝗮𝗹𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora