Alla libertà

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Alcune ore dopo Cissy aveva avvertito Lucius della presenza di Rabastan, e dopo aver messo a letto i due bambini, gli adulti si riunirono su delle comode poltrone di velluto verde poste davanti a camino.

"Così il signore oscuro se ne è andato" Lucius spezzò il silenzio.
"È così, la scorsa settimana ha ucciso i Potter, ma è stato fatale anche per lui." rispose l'uomo dai capelli corvini con lo sguardo perso nelle fiamme mentre portava alla bocca del Whisky incendiario che gli era stato versato dallo stesso elfo domestico che lo aveva scrutato dalla finestra qualche ora prima.
All'affermazione di Rabastan, i lineamenti del biondo si distesero, dimostrando quanto l'uomo fosse sollevato dalla dipartita del suo signore.

"Te la senti di raccontarci cos'è successo?" domandò premurosa Narcissa, passando delicatamente la mano, sulla quale indossava un lucente smeraldo verde, su quella del visitatore.
"Io non ero a casa, non ero con lei" sussurrò con tra le lacrime mentre continuava ostinatamente a fissare la danza delle fiamme nel camino.
"Voldemort" , disse accentuando con enfasi quel nome maledetto, " è entrato in casa mia, lui voleva me, ha scoperto che l'ho tradito e voleva farmi fare la stessa fine di Regulus, io non c'ero ma ha trovato Alyssa, onestamente non so perchè abbia risparmiato i miei figli ma sono sollevato, almeno mi rimangono loro, mi ha anche lasciato un messaggio ed io ho dovuto obbedire, pensavo fosse morto ma non ne avevo la certezza, non volevo che prendesse anche i miei figli." Lestrange fece un respiro profondo continuò "ho fatto una cosa orribile Lucius."
Narcissa rispose al posto di suo marito "abbiamo fatto tutti cose orribili."

Il signor Malfoy rimase imperturbabile dicendo con freddezza e distacco "probabilmente dopo aver svolto il suo compito dai Potter, voleva tornare e uccidere te, per poi allevare i tuoi figli personalmente, sono giovani e le loro menti sono facilmente plasmabili, sarebbero potuti essere dei buoni mangiamorte."
"Per fortuna il Signore Oscuro non è più un problema per noi" disse Narcissa con voce speranzosa, alzandosi per poi lisciare le pieghe del vestito con le mani.
"Vado a vedere se i bambini dormono." e così fece la sua uscita di scena.

Una volta che la donna si era allontanata, suo marito sussurrò al Lestange "se vuoi rimanere non è un problema per noi, tuo fratello e Bella non lo sapranno mai."
"Grazie" rispose Rabastan guardando negli occhi il mago dai lunghi capelli biondi.
Malfoy non rispose, si alzò e girando l'angolo scomparendo dalla vista di Rabastan.

L'elfo domestico che intanto era rimasto in disparte si avvicinò all'unico uomo rimasto nella stanza, "posso accompagnarla nella camera degli ospiti signore?"
Il mago, che intanto stava fissando l'ampia parete verde bosco, venne ridestato dalla voce di quella curiosa creaturina "si grazie mille…" lasciò in sospeso la frase, continuando dopo alcuni istanti, "potrei sapere il tuo nome?"
Le orecchie dell'elfo si mossero verso l'alto e sul suo musetto rugoso si aprì un sorriso luminoso mostrando i sui buffi dentini.
"Nessuno mi ha mai chiesto come mi chiamo, il signor Lestrange è un uomo buono, il mio nome è Dobby, Dobby è qui per servirla signore."
"Molto bene Dobby, mi accompagneresti nella stanza dove dormono i miei figli?"
"Subito signore!" rispose Dobby, felice di servire il primo uomo che non si era posto a lui con superiorità.
"Fammi strada."
L'elfo schioccò le dita dalla cui punta apparve una scintilla di luce chiara, e poi iniziò a trotterellare per i bui corridoi del maniero facendosi luce e girandosi di tanto in tanto per assicurarsi che Rabastan lo stesse seguendo.

Il signor Lestrange aveva visitato parecchie volte Grimmauld Place, l'immensa casa dei Black, ma era la prima volta che vedeva il maniero dei Malfoy.
Aveva sentito molto parlare della casa, ma le voci non le rendevano di certo giustizia.
Il muri erano verdi ma la tonalità del colore variava di stanza in stanza.
I saloni che il mago e l'elfo avevano attraversato avevano un maestoso pavimento a scacchi di marmo verde e nero, il lampadari erano enormi e di scintillante cristallo, e la luce della falce di luna che dominava il cielo quella notte, filtrava dalla finestra e giocava scherzosamente con i prismoidi sospesi creando giochi di luce mozzafiato.
Sulle pareti erano presenti degli ampi specchi decorati da cornici preziose.
I corridoi erano talmente lunghi da sembrare Infiniti e i muri erano ricoperti da quadri che raffiguravano gli antenati dell famiglia Malfoy, dato la tarda ora stavano tutti dormendo.

Harry Potter and the Slytherin's LullabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora