Capitolo 0

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Inizio col spiegare cosa è Cuattro.
Non è il classico numero che tutti conoscete, quel quattro che viene dopo il tre e prima del cinque.
È quel Cuattro con la c grande.
Tutto ciò che è rimasto della civiltà, se quella li si può chiamare civiltà.
Cuattro è tutto ciò che vi viene in mente pensando al futuro.
Mi spiego meglio: quando siamo bambini, ma anche un po’ più grandicelli, sentiamo parlarci del futuro, e cosa ci immaginiamo?
Palazzi giganti, robot, macchine che volano, sistemi che ci trasportano da un luogo all’altro in men che non si dica.
Perfetto, ci siete quasi.
Cuattro è qual Paese, con la p grande, dove i grattacieli fanno il solletico alle nuvole, dove le auto vengono alimentate con l’acqua e l’energia elettrica, dove non c’è bisogno di leggi, di controlli, perché nessuno ha bisogno di rubare, di uccidere, di truffare, perché hanno tutto, perché sono ricchi, perché hanno un tetto sulla testa, parecchio grande e costoso, o forse più di uno, perché hanno un letto su cui dormire.
In realtà non so neanche dov’è il Paese di Cuattro, ne ho solo sentito parlare, in realtà non so neanche dove sono io.
Dovrei essere sdraiato su dell’erba.
Mi giro su un fianco, per rendermi conto di dove sono, e sento qualcosa di morbido e caldo pestato dalla mia schiena.
Mi giro, e…merda di un qualunque animale selvatico.
- Questo stronzo doveva proprio venirmi a cacare alle spalle – mi lamento da solo.
Costretto ad alzarmi, prendo la mia poca roba e il mio zaino, metto in spalla e si parte verso una qualunque direzione, alla ricerca di un po’ d’acqua.
Ho sete, e devo lavare la maglia.

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