CAP.3

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LOUIS POV

Dopo essere tornato a casa e aver fissato il muro pensando ad Harry, decisi di prepararmi.
Mi feci la doccia e poi mi fiondai dentro l'armadio alla ricerca di qualcosa di carino.
Cavolo, sempre i soliti quattro vestiti, aveva ragione Zayn a dirmi di andare a fare shopping...
Oddio! Dov'era Zayn in tutto questo?

Provai a chiamarlo più volte ma non rispose.
Lo riempii di messaggi che visualizzò quasi subito.
Rispose con un freddo 'ci sentiamo dopo. Ora non posso. '

Subito ci rimasi male, perché mi aveva risposto così distaccato? perchè non poteva rispondere alle chiamate? perchè non era in stanza?

5.30
Merda.
Manca mezz'ora e devo ancora vestirmi.
Alla fine prendo le prime due cose decenti che propone il mio armadio.
Una semplicissima camicia a quadri, che decido di mettere sotto ad una felpa rossa dato il freddo, un paio di jeans blu chiaro e delle vans bianche.

Decisi di scrivere a quel numero nel caffè.

'20 minuti e sono da te :) '
in risposta mi trovai un:
'passa quando vuoi ;) '

Partii verso Starbucks per andare a prendere Harry ed arrivai giusto in tempo.

-Ei Louis!-
-Ciao Harry-
Ero così felice di vederlo.
Indossava uno skinny jeans nero, una semplice felpa bianca e delle converse nere alte.
Era perfetto pur essendo semplicemente se stesso.
-Allora dove mi porti oggi?-
Non avevo pensato a nulla se non al suo sorriso tutto il pomeriggio.
Improvvisai.
-Andiamo al pub vicino casa mia, va bene per te?-
-Certo, perfetto-

Girai la musica a tutto volume.
Per gioco del destino uscì 'Thinking out Loud' di Ed Sheeran.

-Amo questa canzone-
Disse cercando di mascherare il sorriso che si stava creando nella sua faccia.
-Non nasconderlo...-
-Cosa non devo nascondere?-
-Il sorriso, è fantastico, poi quelle fossette...-
Harry mi fissò per il resto del viaggio, ed io, cercando di concentrarmi anche sulla strada, feci lo stesso.
Non riuscivamo a staccarci gli occhi di dosso.

-Tu che ordini Lou?-
Il soprannome era quello solito, che mi davano tutti, ma uscito dalla sua bocca suonava nuovo, talmente nuovo e bello che avevo le farfalle nello stomaco.
La sua voce era così dolce e fragile.
Per un secondo mi persi a guardarlo fissare il menù.

-Ei Louis ci sei?-
-Oh...si si, ehm... io prendo un toast con la salsa e le patatine fritte, tu?-
-Credo che prenderò lo stesso, da bere è troppo una birra secondo te?-
-No, anzi facciamo che ne prendo una anche io...-

Dopo aver ordinato rimanemmo in silenzio.
Non era uno di quei silenzi imbarazzanti.
Era uno di quei momenti dove ci sei solo tu e quella persona.
Quella persona che ti fa sudare le mani, seccare la gola e girare la testa.
Quella persona che ti fa distaccare dalla realtà.

-Ecco a voi ragazzi!-
Il cameriere era sbadato e giovane, probabilmente era il suo primo giorno.

-Senti ma fai qualcosa oltre l'università tu?-
Io ero concentrato sul non sporcarmi dato che avrei fatto brutta figura.
-Oh ehm, lavoravo, una volta, al supermarket del fidanzato di mia madre, poi ho deciso di andare all'università e ho smesso-
-Oh, se posso sapere e se non ti da fastidio parlarne... che è successo a tuo padre?-
-Tranquillo non mi da fastidio o cose simili, ci ha abbandonati quando ero molto piccolo, non lo conosco bene, poi mia mamma si è risposata-
-Beh dai, sarà felice suppongo ora-
-Si dai, sembra piacerle molto questo nuovo compagno, e la tua di famiglia? non me ne hai ancora parlato...-
Lui si incupì, si vedeva che non ne voleva parlare.
-Mio padre ci ha lasciati quando avevo 8 anni, mia madre si è risposata da poco e ho una sorella, si chiama Gemma, sono tutto per me, anche se ultimamente i rapporti si stanno complicando...-
-Che intendi dire con 'complicando'?-
Mi sentivo come se gli stessi facendo un interrogatorio, così tentai di sviare l'argomento.
-Senti non importa, non parliamo di queste cose, anzi, vieni, ti porto in un posto...-

Dopo aver pagato lo portai al lago, quel lago dove andavo ogni volta che volevo staccarmi dal mondo.
Quel lago dove andavo con mio padre tutte le domeniche prima che se ne andasse.
Quel lago tanto speciale per me.

-È molto bello qua Louis...-
-Sono contento ti piaccia, spero tu ti stia divertendo...-
Di solito non sono così insicuro ma qual ragazzo mi destabilizza dentro.
-Non preoccuparti, tutto con te diventa speciale...-
Dicendo questo si ferma davanti a me e guardandomi negli occhi mi bacia a stampo.
Poi si gira come se non fosse successo assolutamente nulla e continua a camminare.
Cavolo... avevo appena baciato Harry Styles? o meglio, Harry Styles mi aveva appena baciato? Non riuscivo a crederci.

Finito il giro salimmo in macchina non riuscivo a guidare, continuavo a pensare 'e se dopo il bacio ha capito che non gli piaccio? e se dopo questa sera non mi volesse più vedere?'
Tutti questi dubbi si fermarono quando sentii delle labbra calde appoggiarsi dolcemente alle mia.
La sua lingua chiese l'accesso ed io senza pensarci due volte glielo concessi.

Rimanemmo in auto così per circa cinque minuti, quando ci staccammo nessuno dei due osò parlare.
Eravamo in silenzio ma ancora una volta
non era un silenzio imbarazzante.

Guidai fino all'università dove "vivevo" con Zayn, della quale non avevo notizie, e notai che la sua macchina non era parcheggiata li.
Mi resi conto solo dopo che Harry era in macchina e che non sapevo dove portarlo.

-Ehm scusa ma non so dove abiti...-
Chiesi impacciato come non mai.
-Tranquillo Lou, da qua ci metto cinque minuti a piedi, non è lontano-
-Sicuro? Vuoi che ti accompagno a piedi, o in macchina come preferisci...-
-Sono adulto Louis arrivo da solo a casa-
Mi disse ridendo...
-Va bene allora... a domani?-
Il giorno dopo non avevamo lezioni, ma speravo con tutto il cuore di poterlo rivedere.
-Non so, devo lavorare...-
-Oh... okey fa nulla, ci vediamo a lezione allora, scrivimi se ti liberi...-
-Lo faró...-

Mi diede un'ultimo bacio prima di uscire dall'auto e dirigersi verso casa.
Io ancora non ci credevo.
Era tutto così perfetto.
Rimasi in auto per un'ora circa quando vidi arrivare l'auto di Zayn.
Sembrava arrabbiato.
Volevo scomparire.

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