"Ieri non ti ho sentito rientrare"
"Sono rientrato tardi e sta mattina sono uscito presto. Ho dormito sul divano per non svegliarti"
"Anche sta sera torni tardi?"
"Non lo so. Forse"
"Ciao Tiziano"
"Ciao Luana"
Apro la porta di casa, esco.
È primo pomeriggio, non devo lavorare, ho voglia di camminare, di pensare.
Ieri ti ho baciato.
Ti ho baciato io, inutile negarlo, sono stato io ad avvicinarmi a te, tante volte, tutte le volte.
Ieri ti ho baciato e sono stato bene.
Non lo rimpiango, ci penso e sorrido, ma ho bisogno di pensare, di capire, di riflettere.
Ho mentito a Luana, questa notte non sono tornato affatto a casa.
Siamo stati stesi sul terriccio freddo di quell'altura a guardare il cielo fino alle prime luci dell'alba, fino a quando il sole non è sorto a Sud e gli uccellini non hanno iniziato a cinguettare.
È fine ottobre, quasi novembre, ma il clima è ancora mite, non tutti loro sono migrati verso paesi più caldi.
Il sole è sorto e ci ha riscaldati con i suoi raggi, ci siamo alzati e siamo tornati in città.
Non abbiamo parlato molto, parlare non serviva.
Tu guidavi, io guardavo fuori, assorto, pensando.
Pensavo a te, a me, a lei, a tutto.
A come tutto è cambiato nell'arco di una manciata di ore.
Mi hai lasciato all'entrata del Rouge Bar.
Stavi andando via, ti sei fermato, mi hai guardato.
"Verrai sta sera?"
Non mi sono mosso, ti ho guardato anch'io.
Un raggio di sole ti s'infrangeva fra i capelli, facendoli sembrare più chiari, quasi biondi, come i miei.
Erano spettinati, sporchi di terra, con qualche filo d'erba intrappolato dentro.
Ho sorriso guardandoti, mentre le mille domande che avevo messo a tacere sono tornate a galla con forza.
Con un groppo in gola, ho annuito.
"Ci vediamo sta sera"
Mi hai sorriso appena, ti sei voltato, sei salito sulla tua amata Impala e sei andato via.
Ho camminato, ancora e ancora, fino a raggiungere casa.
Sono entrato, lei dormiva profondamente, non mi ha sentito.
Come sempre.
Mi sono fatto una doccia veloce, ho preso le chiavi della moto, il casco e sono uscito.
Guidare in debito di sonno non è una buona idea, lo so.
Sono arrivato al primo motel ad ore della città ed ho dormito tutta la mattina.
Lei non lo sa. Pensa sia andato a lavoro.
A pranzo, solita scena, uguale a tutti gli altri giorni.
"Com'è andata a lavoro oggi amore?"
"Bene, tutto tranquillo"
...
"A te com'è andata in ufficio?"
"Bene. Carlotta mi ha detto che fra qualche giorno.."
A questo punto della conversazione, come sempre, la mia mente si spegne, non la ascolto più.
Continua a parlare, mi racconta cose di cui non mi interessa, che per me non hanno la benché minima importanza.
Parla, io annuisco, la guardo, ma con il pensiero sono lontano, con il pensiero sono a te.
Esco di casa appena posso.
E ora cammino, e ti penso, e penso anche a lei, e non capisco, e mi sento un po' uno schifo.
Sono gay?
Non lo so.
Ieri avrei detto di no, un mese fa avrei riso al sol pensiero.
Ma ora?
Com'è possibile?
Come posso essere gay?
Non mi sono mai piaciuti i maschi. Non ho mai sentito attrazione per loro, neanche una volta, neanche lontanamente.
Ma tu mi piaci.
Mi piaci tu, penso che tu sia bello, penso che mi è piaciuto baciarti, stringerti la mano, stringerti a me e sentire il tuo profumo, l'odore della tua pelle.
Mi piace il tuo corpo.
Mi è piaciuto sentirlo intrappolato sotto di me, mi è piaciuta la sensazione dei nostri petti premuti l'uno contro l'altro, con i cuori che sembrava volessero uscire dalle gabbie toraciche e raggiungersi, toccarsi anche loro.
Mi è piaciuto toccarti, sentire la pelle ruvida del mento sotto le mani, la barba che pungeva appena, i capelli corti stretti a pugno fra le dita.
Mi piaci, e non riesco a capire come sia possibile.
Fino a ieri bravamo il corpo morbido, le curve soffici, il seno generoso, i fianchi larghi di una donna.
Oggi invece il solo pensiero della tua eccitazione strofinata contro la mia mi manda il cervello in panne, mi mozza il fiato e fa battere forte il cuore.
Sono gay, quindi?
Non lo so.
Non so rispondermi, e non so a chi chiedere.
Posso chiedere a te?
Non so neanche questo.
Non voglio offenderti, spaventarti, ferirti, ma non capisco.
Ho bisogno di capire.
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Scotch al sapore di Sambuca
RomanceVINCITRICE WATTYS 2021 💫 - CATEGORIA STORIE D'AMORE 🤩🤩❤ "Prima trovavo un piatto caldo quando tornavo a casa da lavoro, un piatto diverso ogni sera. Mia moglie mi lavava i vestiti e me li faceva trovare puliti e profumati, piegati con cura nell'a...