Chapter 1

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Laluce filtrava dalle finestre delle case, il piccolo venticello siriusciva a sentire in quella mattina d'estate. Sull'isola Yorokobisplendeva uno splendido sole, che già di primo mattino, scaldavamolto. Le persone erano già in giro a fare compere, oppure alavorare, o magari a scuola. In ogni caso era sempre pieno di gentesia in giro che non. Non era un'isola molto grande, ma nemmeno troppopiccola. Per gli abitanti di Yorokobi esisteva solo la loro isola, enient'altro. Le merci che commerciavano dicevano che andavano aglidei e in cambio gliene portavano delle altre. Molti si accontentanodi sapere cose sulla loro isola, altri vogliono sapere sul mondo cheli circonda, ma questi ultimi ormai non esistono più. Se il governoti scopre ti arresta e ti condanna alla pena di morte, quindi tuttihanno rinunciato. Alle persone va bene così però, non si fanno piùdomande ormai, gli basta stare bene e vivere. Il governo ti da soldie cibo se ne desideri, quindi non vedono il problema. Il venticelloavvolgeva la città di Kiro in riva al porto. Una giovane donna stavatornando a casa dal mercato centrale con le compere appena fatte. Ilvento faceva oscillare il foular che aveva in testa. La donna siaccorse che era quasi ora di pranzo e doveva sbrigarsi per tornare acasa. Le sue figlie sarebbero tornate da scuola presto. Si miseperciò a correre. Il vestito si alzava leggermente, mentre i capellisi muovevano all'impazzata. La giovane donna arrivò alla sua dimora.Con la sua chiave di color argento aprì la porta di quella piccolacasa. Appena vi entrò posò le compere sul tavolo della cucinaandando a chiudere la porta alle sue spalle. La sua casa era unvecchia e in legno. Quando camminava si poteva sentire il cigolio delpavimento. Fece appena in tempo a accendere la pentola che la portadi casa si aprì con un leggero scricchiolio. "Siamo tornate".Era una voce femminile a fare capolino dalla porta. Era abbastanzabassa, ma ancora in fase di sviluppo. Era la voce della figliamaggiore della donna. "Bentornate". La voce della donna eraleggera e armoniosa, anche se era leggermente rugosa, era comunquepiacevole."Che c'è per pranzo?" Stavolta era la figlia minore aparlare. La sua voce era più sottile, era in inizio sviluppo ancora.Le due sorelle avevano ben 3 anni di differenza. "Pasta, Yoshinocara potresti apparecchiare?" La sorella maggiore annuì prendendosuccessivamente i piatti. Erano stati fatti dalla loro vicina dicasa, in ceramica non una delicata decorazione con dei fiori di loto.La sorella maggiore apparecchiò per 3 dato che il loro padrelavorava fino a tardi. Yoshino, essendo quasi maggiorenne ormai,aiutava la madre con i lavori di casa. Essa si prendeva anche cura disua sorella minore, così la madre doveva solo occuparsi del marito edella casa. Quando finì di apparecchiare la ragazza si sedette alsuo posto in tavola aspettando che il pranzo fosse servito. Lasorella minore era già seduta al suo posto. Le due ragazzeiniziarono a parlare del più e del meno giusto per far si che non cifosse un silenzio imbarazzante. Yoshino di tanto in tanto giocava coni suoi lunghi capelli castani, facendo giusto passare il tempo. Laragazza era molto simile alla madre. I suoi capelli mettevano in luceil color azzurro dei suoi occhi decorati con un leggero trucco. Lasorella era invidiosa della sua bellezza. Il nome della ragazza eraMiyu. Essa aveva i capelli rossi corti fino alle spalle, con degliocchi azzurri. Ella assomigliava di più al padre, colui che non sitrovava mai in casa insieme alle figlie. La madre annunciò che ilpranzo era pronto, così le due giovani smisero di parlare einiziarono il loro pasto. "E' molto buono" disse la maggiore. Laminore annuì semplicemente mentre la madre le ringraziava. Ad ogniboccone si poteva sentire l'amore con cui la donna aveva preparato ilpiatto. Non era una così brava cuoca, ma alle figlie andava benecomunque. La madre aveva appena finito il suo piatto, mentre allefiglie mancavano gli ultimi bocconi. Yoshino sorrideva come al solitomentre Miyu si sentiva leggermente male. In quella casa faceva moltocaldo, quasi più di come si stava fuori. La sorella minore sentì lasua testa girare, e forse per il caldo, si alzò in piedi cercando diriprendersi, ma non appena mise il piede destro per terra la ragazzacadde finendo per svenire. Le altre due donne si preoccuparono cosìdecisero di chiamare il loro dottore di fiducia a casa per vederecome stava la ragazza.

Grazie per il viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora