Canzone Sottofondo: Breathe Me - Sia
-Perché resti chiusa dentro e non esci? Ti faccio paura adesso?-
Sì, paura di me stessa vicino a te.
Sentii un rumore vicino alla porta, immaginai che si era seduto contro di essa, quella scena riportò alla mia mente altri ricordi.
Dovevo affrontarlo, dovevo cacciarlo, immediatamente. Non potevo permettermi di darla vinta alla nostalgia mentre lui era neanche ad un metro di distanza da me.
Mi piegai, sfiorando la porta nel punto dove doveva esserci la sua testa. Rimasi seduta a terra con gli occhi puntati sull’unica cosa che mi separava da lui.
-Sei tornato ad essere quello di prima.- il fiato si spezzò quando pronunciai quelle parole.
Basta Kate, lui non è in sé e tu sei troppo emotiva, non continuare, lascialo andare via e basta.
-Non sono mai cambiato.-
Mi misi anche io di spalle contro la porta, potevo sentire bene il suo respiro.
-Eri cambiato per me, con me, tu eri diverso. Tu avevi iniziato ad amarmi sul serio e sei stato tu a convincermi di questo.-
Mi si fermò il cuore nel petto quando sentii un movimento alle mie spalle. Si era appena alzato, avevo paura che volesse sfondare la porta e quindi mi rimisi in piedi anche io, ma ancora una volta seppe stupirmi.
Nel silenzio della casa seguirono dei passi sulle scale, e subito dopo il rumore della porta d’ingresso mentre veniva chiusa.
Fu l’ennesimo colpo sferrato.
Perché non mi aveva detto di aver sempre mentito? Sarei stata più tranquilla.
Era come un visualizzato senza risposta ad una confessione d’amore.
Zayn doveva sparire.
Zayn doveva andare via dalla mia vita.
Fin dall’inizio era stato il tipo di ragazzo che avrei dovuto evitare.
Ma era così difficile, quasi impossibile dover ammettere che era andata a finire proprio come tutti mi avevano detto.
Aveva raggiunto tutti i suoi obiettivi, proprio come aveva sempre fatto.
Il mio tempo era finito, mi disse Daisy.
La realtà mi si presentò proprio come un incubo.
Dovevo dirgli addio, ma non quegli addii che si dicono mentre stai per partire e non sai se tornerai; uno di quegli addii che si dicono dentro. A se stessi.
Dovevo dire addio a lui, dentro di me.
Dovevo rassegnarmi alla sua assenza, riprendere a vivere, con qualcun altro magari.
E non importava se non l’avrei mai più dimenticato, non importava se lui si era preso tutta me stessa, io dovevo ricominciare.
Lui mi aveva quasi tolta una vita, e quando ero piccola mia madre mi ripeteva sempre che mai un uomo deve entrare in modo ossessivo nella vita di una donna. Altrimenti sarebbe fuggito.
Solo che con Zayn era andata diversamente. Zayn era andato via da me quando sapeva di essersi preso tutto e di non avermi lasciato più niente.
Quando uscii dalla mia stanza trovai una scatolina a terra, non avrei dovuto neanche aprirla ma non riuscii a trattenermi dal farlo.
Ebbi la scatola di colore azzurro tra le mani, e slegai il fiocco. L’aprii e ci trovai una collana d’argento, con un ciondolo a forma di cuore, ed un lucchetto ancora più piccolo, senza chiave. Le dimensioni del lucchetto lo rendevano ancora più sofisticato ed elegante, era bello sul serio, ma finì contro il muro della casa lanciato con tutta la forza dettata dalla mia rabbia.
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The Sign || What if...
RandomSequel/What If? della storia "Zayn Malik, sei un fottuto stronzo." E possibile leggerla anche senza aver letto la storia precedente.