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Maca's pov, ore 02:25 a.m.

Se do retta all'infermiera e quindi se aspetterò che dimetteranno Zulema, quella figlia di puttana non mi seguirà mai, sicuramente si farà scappare che è una detenuta pericolosa di Cruz del Sur e finiremo entrambe nei guai, essendo realmente ricercate da mezza città, oppure mi ucciderà semplicemente, non appena ne avrà l'occasione.

Comunque sia, devo farla evadere dall'ospedale.
Mi inventerò qualcosa affinché si fidi di me e mi segua, ma per fare questo, devo muovermi soltanto a notte fonda.

Non che l'ospedale sia privo di gente della sicurezza o medici che fanno il turno di notte, ma se c'è una cosa che ho imparato vivendo due anni con Zulema, è come illudere ed evitare le misure di sicurezza.

Che sia in una banca o in un piccolo ospedale di periferia.

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Le corsie sono semi-deserte, sembra una serata tranquilla e alcuni medici ne stanno approfittando per chiudere gli occhi e riposare qualche minuto.

Ecco la camera di Zulema, il tizio dietro la scrivania sembra parecchio indaffarato e sveglio.

Non mi resta che creare un po' di fastidio.

Sulla mia destra c'è un carrello pieno zeppo di scatole di medicinali, pasticche, siringhe e quant'altro, vicino al quale c'è una scrivania vuota.

Perfetto.

Con un gesto deciso, spingo violentemente questo carrello, facendolo ribaltare e creando un trambusto enorme per tutto il reparto.
Velocemente raggiungo poi la scrivania e mi accovaccio, aspettando che il tizio venga a vedere cosa sia successo.

"bingo..." sussurro tra me e me, notando come il medico sia corso immediatamente qui.

"porca puttana, l'avevo detto che questo carrello era da rottamare" si lamenta lui, mentre si inginocchia e raccoglie tutte le cose che sono cadute.

Con uno scatto felino, esco dal mio nascondiglio, raggiungo il corridoio, ora non più sorvegliato, dove si trova la stanza di Zulema, do un'altra occhiata veloce alle mie spalle e finalmente apro la porta.

Una volta dentro, mi avvicino lentamente a Zulema e vedo che sta dormendo profondamente.
Mi siedo accanto a lei e la fisso intensamente, con uno sguardo nostalgico, triste, ma purtroppo anche innamorato.

"torna, ho bisogno di te" sussurro, accarezzandole delicatamente la mano, per poi avvicinarmi sempre di più al suo viso così angelico ed accarezzarle la guancia.
Dovrei svegliarla per evadere ma è così bella quando dorme, mi chiedo se da qualche parte dentro di lei, è rimasta una piccola parte che si ricorda di me.

Lo spero con tutto il cuore.

Sto qui a guardarla altri 5 minuti e poi la sveglio, sperando mi dia ascolto.

Mentre sto davvero a pochi centimetri dal suo viso e dalle sue labbra, improvvisamente lei spalanca gli occhi e porta una mano al mio collo, iniziando a stringerlo con violenza.

Mi ha colta completamente di sorpresa, se non faccio immediatamente qualcosa, qui finisce male.

"cosa credevi di fare, eh?" mi sussurra lei freddamente, per poi abbassare lo sguardo verso la cinta dei miei pantaloni "so che nascondi una pistola, dammela subito"

"Zulema, ti prego" cerco di dirle, ma l'aria inizia davvero a mancarmi, non resisterò a lungo

"dammi quella cazzo di pistola o ti ammazzo" insiste Zulema che, con una mano continua a stringermi il collo, e con l'altra ha staccato un paio di fili dalle flebo che ha accanto, usandoli a mo' di cappio attorno al mio collo.

She's the oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora