Londra, 2014
*Julia's Pov*
Un lungo corridoio illuminato si ergeva dinnanzi a me. Il pavimento era di legno lucido e le stanze erano color cioccolato con preziosissimi affreschi in oro.
Un grande lampadario in oro e diamanti era posato in centro al corridoio, riflettendo la luce sulla mia carnagione pallida.
Le mie mani automaticamente scivolarono su un tessuto morbido, calai lo sguardo e solo in quel momento notai l'elegante vestito rosso che vestiva il mio corpo.
Era lungo fino al pavimento e per muovermi dovevo prendere le estremità della parte avanti. Mi accorsi che ero a piedi nudi; il pavimento liscio era freddo come l'aria che pungeva sulle mie spalle nude.
Mi guardai intorno in cerca di qualche indizio che mi permettesse di capire cosa fare ma la sala era vuota e silenziosa.
Che posto era mai questo?
Perché mi trovavo li?
Feci un passo avanti e non appena il piede si appoggio al suolo un eco di passi risuonó nella stanza..
Ma allora non ero sola..
Il mio cuore iniziò a battere, era un misto di ansia e adrenalina..
<<Non puoi sfuggirmi>> disse una voce profonda e melodiosa.
Iniziai a correre più forte che potevo, il vestito svolazzava in ogni parte a causa della velocità con cui i miei piedi si muovevano e mi ritrovai a sorridere..
Aprire e chiudere porte, accelerare e respirare, cercare un punto in cui nascondersi: tutto pur di non farmi raggiungere.
Mentre correvo rapidamente, l'insieme dei colori delle varie stanze si contorceva o si sfumava dando prova visibile a quello che probabilmente stava accadendo dentro me stessa.
Insieme al respiro affannoso per la corsa si aggiunsero delle risate, non capivo il motivo ma sapevo per certo che la presenza dietro me era rassicurante..
Un muro imponente era a pochi passi da me, dovevo solo trovare un passaggio, una qualche via di fuga..
Il fiato cercava di rallentare mentre tastavo con foga le pareti per trovarvi una porta.
Due mani mi cinsero i fianchi e mi fecero girare verso il corridoio facendomi abbassare gli occhi per il disagio; il mio cuore riprese a battere più veloce, come se mi uscisse dal petto e il respiro si fece più affannoso; vi era un silenzio che amplificava le emozioni..
Afferrai i polsi che mi accarezzavano automaticamente i fianchi e cercai di spingerli via ma la sua presa era talmente salda che le mani non si mossero di un millimetro..
Alzai gli occhi per capire chi poteva essere così forte e due occhi emersero dal buio brillando di un verde intenso..
Smeraldi, erano preziosi come questi o erano prati, immensi e puri..
<<Ehi..>> disse sommessamente avvicinandosi al collo..
Chiusi gli occhi gustandomi i brividi che attraversavano la mia pelle e quando li riaprii mi ritrovai in camera mia.
Stavo sognando?!
Mi sedetti sul letto madida di sudore e vidi che in corrispondenza delle mie mani vi erano il lenzuolo con dei buchi in varie parti e dei graffi sul copri materasso.
Ero stata veramente io?!
Mi guardai le mani e le unghie erano chiaramente spezzate, segno di una lotta inconscia.
Quel momento sembrava più la scena di un film horror invece di un normale risveglio, perché non è da persone normali ridurre a brandelli il lenzuolo..
Mia madre se trovava il letto in quelle condizioni mi avrebbe come minimo mandato al patibolo..
Nascosi le "prove" in una delle mie borse e iniziai a vestirmi per andare a fare un giro, più tardi mi sarei dovuta incontrare con William per andare a negozi, tanto valeva uscire prima e prendere una boccata d'aria.
Aprii il mio armadio azzurro e iniziai ad appoggiare sul letto jeans chiari strappati, canottiera bianca e una felpa college bianca e rossa; mi diressi verso lo specchio disposto vicino alla finestra e iniziai a truccarmi: eye-liner, matita nera sugli occhi e un po' di burrocacao per le mie labbra sempre consumate dai tanti morsi causati dal nervosismo.
Presi le all star bianche dal pavimento in legno chiaro e mi sedetti sul letto per metterle ai miei piedi.
Mia madre entrò in camera mia con un vassoio verde plastificato e lo appoggiò sul letto di fronte a me.
<<Prendi la medicina tesoro, ti farà bene>> disse accarezzandomi la guancia.
Quella medicina era vissuta con me praticamente, anche se è da 3 anni che che non la prendo più perché non vi è una ragione precisa in quanto era da molto tempo che non mettevo piede in uno studio medico.
Recentemente mi accadevano fatti strani, talvolta anche orribili eppure tutto ciò aveva un certo fascino nascosto.
Una volta ero tornata a casa correndo perché avevo visto un locale con delle creature somiglianti a delle persone ma con artigli al posto delle mani oppure dei lupi troppo grandi rispetto alla media.
L'avevo detto a mia madre e lei era andata immediatamente a prendere la medicina.
Quest'ultima consisteva in una pastiglia bianca che poi accompagnavo con un bicchiere d'acqua.
Dopo quell'episodio non la presi più: perché volevo ancora vederli, perché volevo ancora avere quel brivido e sentire di nuovo l'affascinante profumo del mistero.
Presi la pillola e la misi in bocca nascondendola in fondo alla guancia e, quando mia madre se ne andò senza preoccupazione, la predi dalla guancia e la buttai fuori dalla finestra..
La finestra dove avevo visto Susan l'ultima volta..
Non me ne ero dimenticata, come potevo..
Non ho più conosciuto persone come lei, lei era davvero unica..
Il bigliettino che mi aveva lasciato sulla scrivania l'avevo fissato alla parete per ricordarmi cosa sono..
Sicuramente mi odiava perché ero debole, perché ero svenuta e piangevo.. Lei era forte, una vera e propria guerriera, fiera e dolce allo stesso tempo, ma ora dopo 4 anni mi avrà sicuramente dimenticata..
Iniziai a camminare verso l'uscita di casa, avevo bisogno di prendere una boccata d'aria..
Sentii l'aria scostarmi i capelli, la primavera dipingeva di vari colori Oxford Street..
I fiori abbellivano i vicoli alberati, la fresca brezza primaverile era una melodia silenziosa che ti accompagnava durante il cammino.
La strada era gremita di persone, tutte indaffarate a comprare o solamente a vedere le vetrine.
La voce della gente mi distraeva dai miei pensieri mentre i miei piedi calpestavano il ciottolato.
Trovai un edificio con dei piccoli scalini in pietra e mi sedetti goffamente prendendo gli auricolari dalle tasche dei jeans per ascoltare la musica e perdermi in voci melodiose..
La musica era calma e pace nei momenti come questi..
Tutto intorno a me sembrava assopirsi mentre mi rilassavo appoggiata con la testa al freddo muro in cemento di una vecchia banca quando..
Sentii un urlo ancora più alto del volume della musica che stavo ascoltando e mi tolsi gli auricolari lentamente..
Mi alzai in piedi e mi appoggiai alla parete, ora quell'urlo diminuiva man mano che i secondi passavano; udii un rumore simile ad un coltello infilzato nella carne e l'aria man mano si impregnava del peso dell'ansia e della paura..
Iniziai a correre ad una velocità che nemmeno io sapevo essere in grado di raggiungere e, cercando di non piangere, mi sforzai di capire dove stavo andando.
Ebbi un brivido quando sentii un potente ringhio dietro di me; qualunque creatura sia quella che mi stava rincorrendo era reale.. Anche se la mia mente non sapeva cosa fosse, era reale..
Girai la testa per un attimo e vidi che la creatura era a dir poco terribile, come se fosse uscita da un film horror: squame verdi, molti occhi e zanne sporche di sangue..
Era grande quando una macchina ed era veloce e spietato..
Anche se mi facevano male i piedi continuavo a correre, quella bestia prima o poi si sarebbe stancata..
Non potevo trovare un nascondiglio perché sapevo che con i suoi tanti occhi mi avrebbe trovata..
Mi ritrovai a non pensare e a correre, era la collana che mi guidava, essa era saldamente attaccata al mio petto e tremava lievemente.
Quando ebbi preso una certa distanza dal mostro mi resi conto di dove ero finita: ero in una via molto larga che terminava con un castello.. Un vicolo cieco..
La cancellata era alta e infinita, nera come pece anche a causa della ruggine..
Il castello che le stava dietro era imponente, bello e mistico allo stesso tempo,.
Era fatto interamente di mattoni color sabbia, l'enorme portone era in legno con pezzi dorati e il giardino era ben curato.
Non vidi citofoni, ne campanelli, ne maniglie e la creatura stava arrivando..
Iniziai a picchiettare sulle sbarre del cancello, il dolore non era niente in confronto alla paura, ero disperata..
Iniziai a piangere e a urlare con tutta la voce che avevo finché quest'ultima non mi si smorzò a causa di un dolore lancinante al polpaccio..
Ebbi solo il tempo di voltarmi e guardare i suoi denti lacerarmi la carne prima di perdere i sensi sentendo una voce esclamare <<Aprite il portone!!>>Che succederà il prossimo capitolo??
Chi sarà stato a soccorrere Julia?
Vedrete che l'amore arriverà presto..
-----------------------------------------------------
Ehi ragazzi, beh che dire, volevo dirvi veramente tante grazie di tutto ciò che voi state facendo perché mi state supportando veramente tanto, vi ringrazio veramente tanto, sto facendo del mio meglio e cercherò di dare il 1000%. Siete importanti, Grazie ❤️
Se volete farmi sapere le vostre idee commentate :D
STAI LEGGENDO
Weakness ||H.S|| {#Wattys2015}
RomanceAprii il libro che mi aveva consigliato Edward e notai una parte sottolineata che diceva:"Ci innamoriamo di chi è in grado di tenerci testa, di chi non cede, di chi ci sfida, di chi è misteriosamente affascinante, di chi è in grado di distruggerci...