She...

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  • Dedicata a susanna
                                    

*JULIA'S POV*

Mi svegliai in una stanza: era grande e buia, e il nero e il bianco della sala lasciavano emergere razionalità e trascuratezza.

Io ero sdraiata su un rigido letto matrimoniale avvolta da una pesantissima coperta nera..

Essa era impregnata di un odore maschile: un profumo simile a vaniglia, tabacco e freschezza.

Avevo mal di testa e non sapevo se i colori della camera erano reali o erano i miei occhi che non riuscivano a distinguerli, vedendo solo il bianco e il nero.

Ero sudata e avevo caldo, scostai la coperta e cercai di alzarmi.

Quando misi i piedi a terra, avvertii come un intenso bruciore alla gamba e ad un tratto ricordai: il mostro..Le urla.. Il castello..Una voce..

Rabbrividii ma non piansi, non volevo e non c'era tempo, dovevo solo scoprire più informazioni possibili su questa faccenda..

E accadde che in quell'istante avvertii di nuovo il brivido di quel fascino misterioso, come se fossi ancora su quella strada ad osservare quelle creature strane e misteriose, come se stessi ancora guardando negli occhi la commessa del negozio dove comprai le collane, come se stessi ancora di fronte a Susan con il braccio teso, fiduciosa, attendendo che quel "rito" sconosciuto e segreto venisse completato.

Sfiorai la collana che portavo al collo d'impulso e cercai di alzarmi senza far troppo rumore, poteva esserci qualcuno nella stanza anche se io non vedevo niente a causa dell'oscurità..

I miei sensi si acutizzarono, facendomi sentire il penetrante odore maschile sentito sul cuscino e facendomi percepire ogni piccolo movimento che poteva accadere da un momento all'altro..

Mugolai mentre andai a sbattere contro qualcosa, la sfiorai e percepii una superficie liscia e rigida e sperai che fossero i miei compagni di vita: i libri.

Esaminai meglio il misterioso oggetto collocato dinnanzi a me e scoprii che si trattava di una immensa e vasta pila di libri, disposti ordinatamente per terra.

Sarei rimasta a leggerli uno per uno se non fosse per la mia curiosità, infatti quest'ultima mi stava guidando verso l'uscita della sala, verso le uniche persone che potevano soddisfarla a pieno.

Aprii la porta girando la maniglia che al contatto con la mia mano risultava fredda e il silenzio che seguiva nel corridoio faceva raggelare il sangue.

Il caldo e confortevole profumo che aleggiava nella camera in cui mi ero risvegliata, si sostituì quello intenso e austero del legno e dell'incenso.

La gamba pulsava ad ogni piccolo e incerto passo che le mie gambe affrontavano ma nessuno in quel momento era più determinata di me; determinata a scoprire la verità..

Il corridoio era lungo e stretto, privo di lampade o fonti di illuminazione, se non fosse stato per delle pietre attaccate al muro che illuminavano con una fioca brillantezza.

<< C'è qualcuno? >> sospirai lentamente per la tensione.

Non ricevetti nessuna risposta ma il silenzio agghiacciante che vi era prima, era stato rimpiazzato da una multitudine di voci e risate sommesse:

<< Ma dovete farmi entrare?! Quella mondana è stata morsa da un demone! È debole, se non in coma, per loro i morsi di demone sono mortali! Merito di vederla?! >> gridò una voce dolce e familiare.

<< E tu chi saresti per vederla?! Solo i Fratelli Silenti ed Helena possono vederla sai? E poi non ci trovo niente di interessante nel vedere una insulsa mondana, andiamo tra due ore sarà tutto finito e butteremo il suo corpo nel.. >>

Weakness ||H.S|| {#Wattys2015}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora