The abandoned warehouse

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*JULIA'S POV*

Non guardare Susan.. Non guardarla..

Il mio sguardo non si spostò, rimase e rimase a rimirare la Cacciatrice ferita che silenziosamente si "leccava le ferite".
Nonostante il sangue sparso sulla sua maglietta, la schiena curva a causa di un recente scontro e la pelle madida di sudore, i suoi occhi cercarono i miei, come se avessero bisogno di sostegno, svelandomi il dolore che celava nascosto in un sorriso accennato.
Mi percorsi la pelle con le mani, come se sfiorassi le cicatrici di Susan e guardai dritto di me, incontrando lo sguardo furente di Edward che mi guardava dal sedile del guidatore attraverso il vetro posto davanti.
Velocemente indirizzai la mia attenzione sulla strada; alberi e case che scorrevano come linee al nostro passaggio.
Il mio finestrino si abbassò, lasciandomi sentire le urla dei passanti che giunsero alle mie orecchie come uno stridio di graffi su una lavagna nera.
Cercai di non sentire le grida agonizzanti, coprendomi le orecchie con le mani e premendole come per eliminarle..

Pensa.. se non fai qualcosa moriranno.. mangiati da creature che loro non vedranno..

Donne..bambini..INNOCENTI..

Mentre le orecchie iniziarono a farmi male iniziarono a scendere lacrime dai miei occhi; fredde e bagnate come la mia consapevolezza di essere impotente.
Ora il demone aveva preso una bambina che non poteva avere più di sei anni..
La stava sbranando viva, col sangue che colava dalla bocca della creatura e dalla gamba della sua vittima..
Le urla di quest'ultima mi fecero fermare il battito cardiaco per un istante, come essere in coma, congelati da tutto e da tutti e, nonostante te il dolore alle orecchie fosse lancinante, le grida continuavano, strazianti e tormentate, strilli che solo una che sa di morire fa..
Guardai Edward e notai che aveva la mano sui pulsanti di comando sui finestrini..

Bastardo... Mi vuole far soffrire..

《Io l'ho detto che queste non sono cose per deboli..》disse quest'ultimo sorridendo, deridendomi delle lacrime che ora mi accarezzavano le guance.
Spensi un attimo il cuore, come si fa quando ci si deve far forza, che per un attimo non devi far altro che concentrarti e riporre via i tuoi problemi, e iniziai a rovistare nei sedili in cerca di un utensile che mi potesse essere utile per togliermi questa sensazione..
Sentivo gli altri cacciatori che mi chiamavano, incuriositi da quello che stavo facendo; diedi un'ultima occhiata ad Edward e quest'ultimo annuì serio.
Una scossa mi buttò all'indietro, contro Logan che, prontamente mi prese e imprecó a bassa voce.
Guardai verso il finestrino e vidi un occhio fissarmi dall'esterno..
《Merda..》disse il cacciatore mettendosi davanti a me e spaccando il finestrino con il gomito.
Il demone cercò di mordergli il braccio che, premeva la sua testa contro la macchina e cercava di scacciarlo.
Dopo averlo fatto, Edward acceleró cercando di seminare il gruppo di bestie che seminavano terrore per Londra..
Trovai un'antica pistola sotto il sedile e guardai Susan che sorridendomi, mi informò che l'arma era funzionante nonostante non la usassero.
Cercai di non guardare la città cadere in mano alla distruzione e iniziai a sparare fuori dal finestrino al cielo per spaventare le persone e cercare di salvarle.
E mentre i proiettili raggiungevano i tetti degli edifici e le urla si mischiavano agli spari, venni sbalzata all'indietro e picchiai la testa contro il metallo, sentendo il sangue colarmi dalla testa..
Ed infine il buio...

Qualcuno mi sta chiamando.. sento il dolce suono del mio nome.. abbraccia quella voce.

Aprii gli occhi e il buio mi invase le pupille..
Una mano mi sfiorò il polso e la afferrai come se fosse l'unica via di salvezza e due occhi color smeraldo mi accolsero come se fossero un abbraccio..
Edward mi rimise in braccio, senza pronunciar parola.
Le sue mani grandi stringevano le mie spalle, quasi come confessare la paura che avesse avuto nel vedermi priva di sensi.
I suoi occhi mi scrutarono, mandandomi a fuoco così, silenziosamente.
Notai i suoi capelli scompigliati, impolverati che gli cadevano sugli occhi come per mascherare un segreto celato, e le labbra, sigillate mentre la mascella era rigida.
Il corpo pieno di ferite e il nero dei vestiti, sbiadito, con alcuni strappi.
Mi girai, vedendo la macchina su cui eravamo seduti, distrutta e in preda alle fiamme.
《Hanno tagliato le gomme》 mi informò Susan, guardando i resti dell'auto insieme agli altri cacciatori.
Ci voltammo per vedere dove fossimo e notammo l'ingresso di un magazzino abbandonato.
《Non mi piace quando è così tutto silenzioso..》disse William.

Weakness ||H.S|| {#Wattys2015}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora