Ho scritto alcune poesie durante il lockdown🗝. Scrivere in quarantena mi ha aiutata a stare meglio! Ho ripreso a scrivere dopo anni. Scrissi le mie prime poesie tra i 14 e 16 anni, ora voglio dargli speranza, dopo anni di pausa dalla scrittura per...
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Un mare di silenzi Crea vuoti immensi... Che possiamo riempire Riscoprendo ingiallite passioni, Inconsuete abitudini, Tornando a riscoprire Gli affetti più stretti; Mentre il mondo intorno È lontano ma ogni giorno Più iperconnesso.
Le passeggiate nel vicolo, Scappatoie in un cunicolo, Restano l'unica via di fuga In una minuscola area.
Così noti i particolari Ignorati da sempre, Per la fretta costante E la sera è allettante Correre in cima alla strada, Dove le case della contrada Allargano spazi oculari Alla vista del tramonto.
Il crepuscolo dorato Sembra aver svelato Il tuo sabato sera, Che è una vista sincera.
Sullo sfondo le montagne Davanti un albero spoglio, solo Che fa prendere il volo E rende il paesaggio la Savana!
Il pino sempreverde, Chi lo guarda si perde, Ribalta la scena E mi porta alle Dolomiti, Sono sempre più in vena!
Finita l'ammirazione Levo gli occhiali da sole, Vado dove inizia la strada Ma è questa la situazione: La strada è deserta, Non passa un'auto, Non gira una ruota.
Caro sabato sera, Sei cambiato in così poco, Non posso andare in nessun loco, Ma a casa mia dovrò restare A festeggiare mangiando la pizza E con i miei a carte potrò giocare.
Spazio autrice: Quest'estate ho scritto di getto questa poesia, mesi dopo la quarantena. L'ho scritta durante un viaggio in camper, mentre ero sull'autostrada e all'improvviso ha piovuto, le gocce sul vetro mi hanno ispirata. Racconta come sono sopravvissuta al dolore cercando di apprezzare e scoprire le piccole cose chi mi circondano, e di stare bene con la mia famiglia. Spero che vi piaccia! Fortunatamente vivo in un vicolo, una piccola strada privata a fondo chiuso. In quarantena potevo percorrerla, perché non superava la lunghezza massima stabilita dai regolamenti.