Start Of Everything

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Flashback
"Harry ti prometto che qui starai bene" così mi disse Daisy il giorno che arrivai. Avevo sei anni quando misi piede per la prima volta in istituto, che agli occhi di un bambino era enorme e faceva quasi paura, ma allo stesso tempo la maestosità di quel palazzo mi attraeva.
I miei genitori non li ricordo benissimo perché non erano mai a casa e io passavo la maggior parte del tempo con daisy, la mia vicina di casa, e sua figlia, nonché la mia unica amica, Avril.
Il ricordo di quel giorno rimane ancora oggi scolpito nella mia mente. Era il 23 luglio e i miei genitori mi dissero che mi avrebbero portato al parcogiochi.
Fine flashback
Mentre parlavo con il nuovo psicologo, Liam, venimmo interrotti da la direttrice dell'istituto.
"Harry è ora di cena"
Guardai Liam in attesa di risposta "Tranquillo Harry va, abbiamo tempo per continuare a conoscerci". Per la prima volta dopo anni avevo ricominciato a mangiare regolarmente, quando arrivai qui ero solo un bambino che credeva di dover stare in questo posto per poche ore, con il passare dei giorni la speranza che i miei genitori venissero a prendermi si assottigliava sempre di più fino quasi a sparire. Arrivai in questa grande sala, dove al centro di questa c'era un grande tavolino a forma di ferro di cavallo, i muri erano decorati con quadri di pittori importanti e una carta da parati anni '50 a mio parere orribile. La cena si teneva sempre alle 19.00 salvo eccezione di quando con noi era presente la direttrice , perché quando c'era lei si mangiava alle 18.00. L' atmosfera rispetto al solito era più tranquilla, si respirava aria di serenità, i bambini mangiavano con tranquillità e i ragazzi ridevano e scherzavono tra di loro, io no. Non ho mai cercato di avere nessun rapporto con ognuno di loro perché avevo paura di affezionarmi e poi di essere deluso, quindi me ne stavo per le mie, e se qualcuno si avvicinava a me e cercava di essere gentile lo respingevo con cattiveria, da tutti ero considerato quello strano, ed era meglio così, anche se molte volte nella mia testa balenava l'idea che avere un amico in tutta questa merda mi avrebbe aiutato tanto.
"Harry posso sedermi?" chiese Niall.
Io rimasi stupito, Niall era l'unico ragazzo che mi parlava nonostante lo avessi sempre trattato male.
Lui continuava a fissarmi in attesa di risposta "fa come vuoi" dissi e in quel istante vidi stamparsi sul suo volto un sorriso che contagiava anche me, cercai di nasconderlo il più possibile. Niall in fondo era simpatico ma aveva un difetto parlava tanto e di cose inutili...
"secondo te perché hanno inventato i cucchiai?"
"Non lo so Niall! Senti scusami tanto ma non mi sento bene, vado nella mia camera, ci si vede"
Mentre salivo le scale mi girai vidi Niall con il volto triste, e in quel momento provai un morso al cuore "perché devo essere così stronzo!?".
Arrivai nella mia camera e mi buttai a capofitto sul letto e scoppiai in lacrime. Non riuscivo a non pensare a quanto odiassi stare in quel posto, che tutti facevano passare da paradiso ma per me era un'inferno, non avevo nessuno ero solo, e ogni persona che si avvicinava a me, riuscivo ad allontanarla con un semplice schiocco di dita, e poi loro, non facevo altro che pensarci "Mi avranno mai voluto bene? Verranno mai a prendermi? Mi penseranno? Si ricorderanno il giorno del mio compleanno? " mi addormentai con queste domande che frullavano nella mia testa. Chissà se avrò mai una risposta.
*spazio autrice*
Ciao! Premetto che questa è la prima storia che scrivo in tutta la mia vita e voglio sapere se vi piace e posso continuarla a scrivere, accetto anche critiche costruttive with all love - A-

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