it's not that bad

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Quella mattina venni svegliato da delle urla provenienti da fuori la mia porta.
"HARRY, SBRIGATI!"
Mi stofinai gli occhi per svegliarmi meglio, andai verso la porta, la aprii e vidi niall appoggiato con una mano sul muro e l'altra appoggiata sul petto, aveva il fiatone e cercava di dirmi qualcosa.
"Cosa vuoi Niall!?" prese un respiro profondo e con fatica inizio a parlare.
"Harry... Sbrigati... Fa.... Faremo tardi" lo guardai confuso.
"Tardi per cosa?" Niall a quelle mie parole sgranò gli occhi "come fai a non sapere che giorno è oggi?!" io rimasi in silenzio per un po' cercando ancora di realizzare dove mi trovassi.
"Niall invece di girarci intorno e farmi perdere tempo dimmi che fottuto giorno è oggi!"
Solo dopo aver finito di parlare, notai che l'espressione di Niall era mutata da felice a quasi spaventata, solo in quel momento mi resi conto di aver urlato un pò troppo.
"Oggi è il 10 settembre... Il primo giorno di lezioni" io lo guardai furioso.
"C'è tu vorresti dirmi che sei venuto qui alle 6 del mattino e mi hai svegliato per questa stronzata?! Io non vengo!"
Vidi la gioia man mano spegnersi nei suoi occhi.
"Ma harry non puoi saltare le lezioni senza un buon motivo sai che ti cacceranno dall'orfanot..."
Non riuscì nemmeno a finire la frase che gli lanciai uno sguardo che lo penetrò nel profondo, Niall si pietrificò. Non riuscivo a sopportare quella parola, la odiavo, come odio questo posto.
"Vattene Niall!" dissi io con voce furente.
"Harry mi dispiace io.."
Non volevo ascoltarlo e quindi gli chiusi la porta in faccia.
Mi sdraiai sul letto, presi le mie amate cuffiette riposte nel primo cassetto del mio comodino, e mi immersi completamente nel mio mondo, l'unico mondo che mi faceva stare bene e che per me era come un punto di sfogo, la musica. Misi la riproduzione casuale, chiusi gli occhi e in attimo mi addormentai.

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Mi svegliai nel letto della mia vecchia casa, sentii delle voci molto familiari al piano di sotto, saltaii giù dal letto, mi sistemai il più in fretta e scesi giù, rimasi paralizzato sulle scale quando vidi che in cucina c'erano mio padre e mia madre che preparavano la colazione

"Mamma, papà!" dissi correndo verso di loro per abbracciarli.
Sul mio viso spuntò un sorriso a 32 denti.

"Mamma, papà sapevo che sareste tornati a prendermi, lo sapevo che mi volevate bene!" dissi contento di essere tornato a casa. All'improvviso vidi lo sguardo dei miei genitori incupirsi e fecero una risata strana che mi fece sentire i brividi lungo la schiena.

" Hai sentito tesoro questo piccolo bambino è contento di essere tornato a casa ahahahah" disse mia madre.

Mio padre replicò "Si tesoro ho sentito! Tu povero piccolo bambino tu non sei a casa, noi non ti vogliamo bene, nessuno te ne vuole, sei sempre stato un intralcio per la nostra famiglia, quando ti abbiamo lasciato tirammo un sospiro di sollievo perché ci eravamo tolti un peso" i miei occhi si riempirono di lacrime mentre i miei genitori mi lasciavano un'altra volta.

"no vi prego non ve ne andate, non lasciatemi ho bisogno di voi.
Mamma ti prego..."
Si fece tutto buio.
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"Harry, harry svegliati!"
"No, vi prego no!".
Mi svegliai di colpo e vidi che di fronte a me c'erano Liam e Niall che mi guardavano preoccupati.
"Che ci fate qui!?" dissi e in quel momento mi accorsi che ero sudato, "merda un altro incubo" pensai dentro di me.
I miei pensieri vennero interrotti da Liam.
"Niall ti ha sentito urlare ed è corso a chiamarmi"
"Harry stai bene? Mi hai fatto prendere un colpo" aggiunge Niall, e caspita se sembrava preoccupato, una lacrima percorse il suo viso, stava piangendo, insomma stava piangendo per me?
"Sto bene, ma io intendevo come cazzo siete riusciti ad entrare nella mia stanza!" chiesi tirando su le coperte visto che non ero presentabile in quel momento.
"Liam essendo lo psicologo dell'istituto a tutte le copie delle chiavi, sai.. In caso di emergenza" mi spiegò Niall.
Il mio volto si incupì ripensando a quell'orribile incubo, molto probabilmente Liam se ne accorse.
"Harry se vuoi ci sono per parlare, sono molto bravo ad ascoltare, insomma è il mio lavoro ahahah" so che Liam voleva solo dare una mano ma peggiorò la situazione.
"Non ho bisogno di essere analizzato da nessuno! Io sto benissimo" dissi scocciato.
"D'accordo Harry" disse Liam con un aria più serena.
"Non insistere ho detto che non mi farò an... aspetta, cosa!" rimasi stupido dalla sua risposta, ci doveva essere una fregatura da qualche parte.
"D'accordo?! Che vuol dire scusa?!" chiese Niall stupito quanto me.
Liam non rispose subito, creando una certa confusione in me e Niall.
"Si Harry hai capito bene e Niall significa che non analizzerò Harry come dice lui"
"Meno male" aggiunsi tirando un sospiro di sollievo.
"Harry a una condizione..."
"Ecco lo sapevo che c'era la fregatura" dissi intento ad andarmene ma Liam mi prese il polso per bloccarmi.
"Per favore Harry" disse Liam con uno sguardo che sembrava quasi pregarmi di ascoltarlo, come potevo dire di no. Feci un cenno con la testa in segno di approvazione e vidi lo sguardo di Liam tramutare in un attimo. Diventò più sereno.
" Dovrai fare amicizia Harry, hai 15 anni, sono 9 anni che sei qui dentro e non hai ancora nessun amico, non potrai continuare così per sempre, domani andrai a lezione senza fare storie" fece una breve pausa e poi guardò verso Niall "e visto che Niall al momento è l'unico che sembra preoccuparsi tanto per te, inizia facendo amicizia con lui"
Stava dicendo sul serio?
"Liam, non se ne parla, non ho bisogno di nessuno!" dissi sempre più infastidito da questa situazione.
"Harry ti prego, vedrai che non è così male, anche se parla un po' troppo" disse a bassa voce cercando da non farsi sentire da Niall con scarsi risultati.
"Hey! Guarda che io sono proprio qui di fianco a te!!" a quelle parole alzai gli occhi al cielo, Liam invece scoppiò in una risata che contagio di conseguenza anche Niall. Un mini sorriso si accentuò sul mio viso, cercavo di nasconderlo il più possibile ma Liam se ne accorse.
" Vabbene ragazzi ora che l'aria è più serena, posso anche tornare al mio lavoro. Vi lascio chiacchierare, ciao ragazzi"
Io e Niall salutammo Liam in coro.
Non ero ancora sicuro di quanto potessi volere un nuovo amico, insomma me la sono sempre cavata da solo, però perché non provarci.
La porta si chiuse, io e Niall eravamo soli, non sapevo bene cosa fare quindi presi il telefono per guardare l'ora, 13.45 questo spiegava perché il mio stomaco borbottava tanto, stavo morendo di fame. Mi toccai lo stomaco e Niall se ne rese conto.
"Anche io ho fame, vieni scendiamo a mangiare"

*spazio autrice*
Ciao ragazze ecco a voi il secondo capitolo, questa volta più lungo del precedente, sono contenta che state votando la storia, with all love - A-

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