La terza via

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~Chapter eighteen~

"Try to leave a light on when I'm gone
something I rely on to get home..
One I can feel at night
A naked light, a fire to keep me warm.."
Light on – David Cook

"Prova a lasciare una luce accesa quando me ne sarò andato,
qualcosa a cui possa affidarmi per tornare a casa..
Qualcosa che riesca a sentire nella notte,
una luce nuda, un fuoco che possa scaldarmi.."

Le due ore più lunghe della sua vita.

Avrebbe dovuto usare quel tempo per riscrivere il suo piano, ma l'altitudine le dava il mal di testa. E mentre cercava di convincersi che le orecchie non le sarebbero esplose, se ne stette in silenzio nel conforto della sua momentanea incapacità di pensare.

L'aereo rimbalzò un paio di volte sulla pista.

Il senso di nausea aumentò tanto da doversi stringere nelle braccia.

Miso sciolse immediatamente la cintura di sicurezza pregustando l'aria fresca e pulita che avrebbe finalmente respirato fuori di lì.

Chicago l'accoglieva ancora una volta a braccia aperte.

Come se quella città non tenesse conto delle sue colpe.

Il cielo era scuro, illuminato solo dalle luci della pista.

Il rumore acuto degli aerei in frenata e decollo si mischiava al movimento frenetico dei passeggeri e delle navette.

Il vento freddo, appena accennato, soffiò via parte della sua stanchezza.

La confusione dell'aeroporto la avvolse completamente.

Fretta. Addii. Abbracci. Progetti e ritorni.

Miso tagliò la folla con passi lunghi e decisi, diretta verso il primo taxi disponibile.

Ancora qualche chilometro e sarebbe stata finalmente la fine.

O l'inizio, a seconda dei punti di vista.

Tra le due vie possibili Miso aveva scelto la terza.

Perché quando ti trovi ad un bivio e non sai da quale parte andare, puoi sempre voltarti indietro e correre.

Miso allungò le banconote al tassista.

Lui la salutò con la dovuta cortesia prima di lasciarla sola davanti al vialetto di quel modesto palazzo.

Lei guardò l'orologio.

Erano le undici passate. Con un po' di fortuna non avrebbe incontrato nessun agente.

Facendo attenzione a non fare troppo rumore percorse gli ultimi metri.

La luce del salotto era accesa. O forse era solo la tv.

Miso guardò con più attenzione attraverso la finestra.

Dorothy sonnecchiava sul divano.

Dorothy Stone, la tata assunta dall'FBI per badare a sua figlia.

Una brava persona.

Miso decise di bussare.

Le gambe fremevano al pensiero di riabbracciare la sua bambina.

Dorothy aprì la porta trattenendo uno sbadiglio.

Non si aspettava di vederla.

"Miso?"

"Già."

Lei non rimase sulla porta un secondo di più.

Casa sua profumava di biscotti e di vaniglia.

내 악마와 거래 - Deal With My Devil [M.Y.G]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora