Iniziò a parlare Tsukishima, disse quello che aveva capito e scoperto, ovviamente alcune parti le sbagliò, ma erano così superficiali che la storia in se aveva senso, era vera "ma quello che non capisco però è il motivo" respirava a fatica, il suo sguardo non gli piaceva "perché Tsukki? La colpa è solo tua!" il tono della sua voce si alzò improvvisamente "non mi hai mai degnato delle giuste attenzioni, erano così rare che alla fine mi agitavo dalla gioia per un misero sguardo, ti pare normale? Ho finito per diventare dipendente dalla tua voce, dalla tue approvazioni ed ora eccole qui!" si portò una mano sul petto, strinse la maglietta ma lasciò subito dopo la presa, così che la mano potesse scendere fin sopra la pancia "loro sono qui per colpa tua... Sono lì per te".
Tsukishima inserì l'ultimo pezzo mancante, la figura aveva preso vita iniziando a girargli intorno, così come le immagini degli eventi passati, seguiti dai suoni delle loro parole.
Litigarono.
Sulla via del ritorno, i due giovani, non più futuri fidanzati litigarono.
"Ti p-prego non farlo..." continuava a camminare lontano da lui, no non poteva essere vero... gli afferrò la mano e lo fece girare con uno scatto, gli afferrò le guance e lo travolse con un bacio improvviso, tutto ciò durò meno di dieci secondi perché il più alto, disgustato da quell'azione si staccò con tanto di schiaffo.
Finì per lasciarlo solo, con delle parole che tagliavano più dei coltelli, che facevano più male delle farfalle stesse "io non sarò mai tuo" cavolo...
Aveva sputato tutto fuori, gli disse le peggio cose e lo lasciò da solo, con la promessa che quello che sarebbe uscito da lui, avrebbe fatto sicuramente meno male confronto a quello che gli aspettava, gli aveva augurato la morte, anche se per quello che aveva osato fargli, era ben poco.
"KEEEEEEIIIIIIIIIIIIII" urlò solamente quando orma la figura del ragazzo era scomparsa del tutto "IO TI AMOOOOoooo" l'urlo finì per rovinarsi alla fine, le fitte erano aumentate di colpo, lui non era ancora pronto, cercò subito le pillole nella tasca dei pantaloni, però una volta tirate fuori si fermò, una farfalla bianca si era posata sulla sua mano, poteva essere quasi graziosa, se in quel mondo non fossero così tanto temute; Aveva letto in uno dei tanti libri presi in prestito, che il loro significato era la morte, quindi sembrava quasi buffo il fatto che un afarfalla descritta come la morte per il suo colore, si fosse posata proprio su di lui.
Cercò di allontanarla, ma al primo movimento ne entrò una seconda nella sua visuale "non è possibile" e poi ecco una terza, una quarta, una quinta e così via... in meno di un minuto si ritrovò circondato da farfalle, tutte dello stesso colore, gli si posavano sopra e gli volavano intorno coprendogli la vista "no no no! Lasciatemi in pace!" finì per cadere in ginocchio, era inciampato su qualcosa ed aveva perso l'equilibrio.
Ora era lì, a terra... circondato da farfalle e nemmeno le sue braccia potevano difenderlo da quell'attacco, dalla furia di madre natura "Tsukki... I-io... Mi d-disp-"
Ecco il primo conato.
Venne velocemente seguito dal secondo e dal terzo.
Poi quello che accadde dopo nessuno lo capì, Yamaguchi aprì la bocca per vomitare, per buttare fuori ciò che aveva gelosamente custodito al suo interno, ma le farfalle invece di uscire entrarono, si ritrovò spaesato e spaventato in un primo momento, quello dopo morto a terra per soffocamento, con le farfalle che continuavano ad uscire ed entrare come se nulla fosse.
La sua storia in poco tempo sarebbe stata sulla bocca di tutti, molti lo avrebbero usato come esempio negativo, una persona da non imitare, altri... una persona da copiare.
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Grazie per aver letto sto obbrobrio waaa :")Tornerò dopodomani con una KuroDai duh.
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Choke [TsukkiYama]
FanfictionLoro esistono, vogliono volare e nessuno può fermarle, ma è possibile ingannarle? Tadashi Yamaguchi, un ragazzo tranquillo dal carattere allegro, si ritroverà in una posizione sgradevole, a combattere tra la vita e la morte per colpa delle sue emozi...