Erano tre settimane settimane che facevo quella vita, e non mi poteva andare meglio.
Ai miei genitori non era nemmeno passato di mente provare a cercarmi, avevano troppa paura che la polizia avrebbe indagato più a fondo.
Certo, ogni giorno avevo gli incubi, e vivevo con l'ansia di ritrovarmi mio padre davanti all'ingresso, ma almeno non ero costretta a stare nella stessa casa con lui.
Ero ok, mi stavo piano piano riprendendo.Oikawa era sempre gentile con me, per non parlare dei suoi compagni di squadra: ormai eravamo diventati tutti amicissimi, specie con quelli del terzo anno. Mi ero segnata come manager della squadra, così da potermi rendere un po' utile, quindi ogni giorno lo passavo con tutti loro.
Andare in palestra con il Seijoh ormai era diventata la mia parte preferita della giornata. Mi sentivo amata per la prima volta.
"Hacchan, oggi torniamo a casa insieme?"
"Hacchan, occhio alla palla! Ti sei fatta male?"
"che?! Hai preso un altro quattro a scienze? Eppure ti avevo anche aiutata! Allora oggi un'altra sessione di studio!"
"Hacchan~ oggi andiamo alla sala giochi?".
Mi sentivo dire queste frasi ogni giorno, ed ero felice. Ero desiderata, richiesta e amata.
In così poco tempo erano diventati la mia famiglia, la mia vita e la mia forza. Mi ero affezionata terribilmente.Dopo ogni allenamento tornavo a casa insieme a quelli del terzo anno, dato che prendevamo la stessa strada. E lì ci divertivamo un mondo, chiacchieravamo e dicevamo le cose più assurde che ci passavano per la testa.
Qualche volta credo di essere di troppo, ma cerco sempre di scacciare via questo pensieri dalla mia testa."oi, oggi ramen. Paga Hacchan"
"che?! No, paga Makki!"
"duh, com'è che ora devo pagare io? Paga Iwaizumi, ovvio"
"tsk! Certo che no! Shittykawa, ci affidiamo a te!"
"oi! Io direi che deve pagare Mattsun. Ha iniziato lui tutta questa catena, che cattivo!"
Tutti annuiamo, seri e convinti, e Matsukawa inizia a lamentarsi, dicendo che non avrebbe pagato proprio nulla.
"perché non paghiamo ognuno per sé?" dico a un certo punto io.
Tutti si fermano e si girano verso di me.
"beh sì, ci sta" dicono, in coro.
Io rido, e ci dirigiamo verso il ristorante-ramen più vicino."itadakimasu~!" dico io, dopo aver ricevuto la mia porzione di ramen e iniziando a mangiarla. Era deliziosa, e mangiata in compagnia degli amici sembrava essere ancora più buona.
Mangiai tutto e finii per prima, sotto gli sguardi sorpresi di tutti."o-oi! L'hai finito in cinque minuti!" dice Hanamaki, con il boccone in bocca.
"sono abituata a mangiare velocemente" dico, ridendo.
Oikawa mi guarda, ma non appena incrocio i suoi occhi lui distoglie lo sguardo.
La mia mini-crush per Oikawa non era ancora svanita, anzi... Sembrava che si stesse ingrandendo di giorno in giorno. Non so se era una buona cosa."Oikawa, oggi andiamo a casa tua"
"eh?! Mattsun, di solito non ci si autoinvita a casa degli altri!"
"ma sì, invece. Siamo tuoi amici!"
"Hacchan, digli qualcosa!"
"pffft- scusami, scusami... Ahem..." mi feci seria, d'improvviso. "Ragazzi, potete venire"
"HACCHAN!"
Scoppiai a ridere e tirai un pugnetto sulla spalla di Oikawa, per poi dire agli altri che erano i benvenuti a casa.
"voi due abitate insieme, giusto? Coraggio, sparate: quante volte lo fate al giorno?" disse Makki, cogliendoci di sorpresa.
Io arrossi violentemente e Oikawa quasi si strozzò con l'acqua che stava bevendo.
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"♡︎𝚂𝚘𝚞𝚕 𝙼𝚊𝚝𝚎𝚜♥︎" - OIKAWA X READER ita
Fiksi Penggemar"sono fermamente convinta che tutti siamo collegati a qualcuno speciale, in qualche modo. Che sia un filo, una serie di eventi, sentimenti, pensieri: sono tutti collegamenti a quella persona che dovrà entrare nella nostra vita e stravolgerla in modo...