Andiamo a reclutare i nuovi Mezzosangue

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Dopo essere tornato in cabina mi sdraiai nuovamente nel mio letto, la lunga nuotata mi aiutò a schiarire le idee. Non avevo ancore ben realizzato di avere una sorella, non riuscivo a crederci, ma era così. Dopo poco sentii il mio corpo rilassarsi e la stanchezza avvolgere completamente il mio corpo, le palpedre si chiudevano da sole e io cercavo di non addormentarmi poichè mi sarei dovuto alzare tra quasi un ora. Girai il capo verso destra e vidi nuovamente l'alba e qualche raggio di Sole che illuminava il mio viso. Nonostante il Sole mi addormentai lo stesso. Per fortuna ora non ebbi ne visioni su mia sorella e gli altri ragazzi, ne su Percy e l'ultimo scontro contro Imòrtallis. Era tutto buio e il silenzio era così bello e rilassante. Però poi sentii bussare alla porta, dopodiché Annabeth iniziò ad urlare, "TEDI ALZATII, DEVI FARE COLAZIONE, POI CHIRONE HA DETTO CHE CI VUOLE PARLARE!!" stetti zitto perchè ero incapace di dire o fare qualcosa in quel momento. "TEDIIII, CI SEI??!! TEDIII APRIMI LA PORTAAAAAA". Lei continuava ad urlare e bussare forte, non riuscivo più a sopportare tutto quel rumore. Mi alzai dal letto con molta calma e fatica e andai verso la porta camminando lentamente e con passi brevi. Arrivai alla porta. La aprii con estrema lentezza e mi appoggiai ad essa rischiando anche di cadere. All'inizio non vidi nessuno alla porta poi mi arrivò in faccia una secchiata di acqua gelida. La mia faccia era del tipo "Se ti prendo ti uccido" ma non potevo uccidere Annabeth senza causare una guerra tra Dei, quindi rimasi fermo a far evaporare l'acqua e a riscaldarmi. "ERA PROPRIO NECESSARIO ANNABETH!!" urlai come una furia sentendo il mio corpo, soprattutto il viso, riscaldarsi molto così intuii che stavo diventando rosso. Mi calmai. Ora almeno ero sveglio e non sembravo uno sta cavolo di zombie. "Su seguimi, dobbiamo andare alla Casa Grande, Chirone ci vuole parlare" disse lei con tono molto, ma molto preoccupato, e non aveva tutti i torti, se Chirone ti convocava alla Casa Grande ci potevano essere due soli motivi: 1) Gli Dei avevano fatto qualcosa che noi dovevamo obbligatoriamente sapere; 2)Avevamo fatto qualcosa di sbagliato e altamente proibito e quindi saremmo stati puniti. Annabeth camminava con passo agile e svelto e io essendomi appena svegliato ero ancora abbastanza stanco e quindi andavo più lentamente. Arrivammo da Chirone che ci stava aspettando dentro. Ero agitatissimo e non sapevo il perchè egli ci avesse convocati. Il mio cuore iniziò a battere molto velocemente, più veloce di quello di un coniglio impaurito. Dovetti regolare il respiro per cercare di rallentare il battito cardiaco. Chirone era zitto, non diceva niente. Anzi stava sistemano alcuni fogli nella scrivania. Dopo che li ebbe sistemati si girò verso di noi e parlò, "Avverto la vostra paura, state pure calmi non avete fatto nulla di proibito, e ne ci sono guai divini." dopo quelle parole tirai un sospiro di sollievo e lo stesso fece Annabeth che si trovava alla mia sinistra. "Volevo darvi solo questi fogli" disse consegnandoceli. "Dovete andare in Italia a recuperare dei Mezzosangue, vi camufferete da normali studenti nella scuola che essi frequentano. Prima però dovrete andare dai loro genitori e avvertirli della partenza dei figli, per vostra fortuna i genitori dei Mezzosangue sanno che i loro figli non sono dei semplici esseri umani." mentre Chirone parlava io ed Annabeth stavamo guardando i fogli che ci erano stati consegnati poco prima. Nel primo foglio c'erano scritti il paese in cui i nuovi mezzosangue vivono e l'indirizzo delle loro abitazioni. Nel secondo vi erano le loro foto. Le vidi e il cuore smise di battere per un secondo, e senza neanche accorgermene avevo smesso di respirare. Ero scoccato, le foto rappresentavano i quattro ragazzi della visione. Rimasi lì impalato a guardare i loro volti fino a quando Chirone disse che il terzo e il quarto foglio erano le iscrizioni mia e di Annabeth alla scuola dove avremmo preso mia sorella e gli altri tre ragazzi. Diedi un occhiata veloce alle iscrizioni poi tornai a guardare Chirone. "Ora andate a prendere le cose che vi sono state preparate per la giornata e andate a prendere i ragazzi" lui era così calmo, sembrava non sapere nulla sul fatto di mia sorella anche se lui sapeva sicuramente tutto. Io ed Annabeth andammo nella stanza accanto e prendemmo quello che ci fu stato dato per affrontare la giornata a scuola. Prendemmo gli zaini e Annabeth si appoggiò alla mia spalla destra, dopodichè feci il mio viaggio attraverso l'acqua. Arrivammo nel posto desiderato. Guardammo l'indirizzo di uno dei due ragazzi. Raggiungemmo la sua casa, bussammo e dicemmo chi eravamo e perchè eravamo venuti. Genitori ovviamente accettarono il fatto che loro figlio sarebbe stato portato al campo Mezzosangue. Guardammo gli altri indirizzi e vi andammo uno dopo l'altro. Eravamo già andati dai genitori dei due ragazzi e da una delle ragazze, che ovviamente non si trovavano a casa, rimaneva solo un posto dove andare cioè a casa di mia sorella. Ero agitatissimo e Annabeth lo notò immediatamente. "Che hai Tedi?" chiese dubbiosa e preoccupata allo stesso tempo. Non sapevo se dirle la verità oppure se nascondergliela fino al momento del riconoscimento di mia sorella. Ci pensai un po' su e capii che non avrebbe avuto alcun senso mentirle quindi le dissi tutta la verità. "Io questi ragazzi li ho già visti in una visione, soprattutto quella da cui stiamo andando ora. Nella visione ho visto il momento in cui lei verrà riconosciuta e non mi sarei mai aspettato che....." non riuscii a terminare la frase. Era così strano non riesco a spiegare con le parole quello che stavo provando in quel momento. "Non ti saresti mai aspettato che...?!!" disse lei riprndendo le mie ultime parole. Il suo sguardo era così calmo come la sua voce. Prima di dirglielo presi un bel respiro e dissi "Che lei è mia sorella" lo dissi velocemente per far terminare quel momento imbarazzante. "COSAAAAAA??!!!!" urlò lei fermandosì e guardandomi dritto negli occhi. "Un altro fihìglio di Poseidone?! Non me lo sarei mai aspettato, per lo più femmina."continuò a dire lei. Stava per dire qualcosa quando sentimmo un verso provenire da dietro. Era un verso familiare, sembrava quasi una Furia ma non una normale, una Furia di Imòrtallis. Si, lo so che è strano ma quel paradosso dei miei stivali aveva creato delle Furie più cattive e forti con la sua Icore. Esse erano nere come lui e avevano gli occhi completamente rossi, ed erano molto ma molto forti. Decidemmo di non parlare e di iniziare a correre verso la prossima ed ultima casa. Ci arrivammo velocemente. Bussammo molto forte. Dopo poco la porta si aprii e la donna di fronte a noi ci trascinò dentro controllando che nessuno ci avesse seguito. Chiuse la porta  appoggiandosi ad essa con la schiena. "Cosa cavolo ci fate qui voi?" disse la donna andando verso un'altra zona della casa. "Siamo qui per..."non feci in tempo di finire la frase che la donna si rimise a parlare. "Lo so perchè siete qui, ma perchè proprio in questo momento che quelle sta maledette Furie di Imòrtallis sono qui in questa città per uccidere dei Mezzosangue come noi!!" disse la donna sedendosi su una poltrona e facendo segno a noi di sederci. Il fatto che lei sapesse tutto su queò maledetto paradosso di Imòrtallis non mi stupii, ma quando disse "noi Mezzosangue" rimasi senza parole. "Anche lei è una Semidea?!" disse Annabeth in modo retorico visto che entrambi avevamo capito bene. "Si, e mia figlia pure" disse lei in risposta ad Annabeth. "Inoltre capisco il fatto che Chirone abbia mandato te ragazza" disse osservando tutti i tratti fisici di Annabeth. "Ma non capisco perché abbia mandato te, figlio di Poseidone" disse spostando l'attenzione verso di me. "Scusi come fa a sapere quel'è il mio genitore divino??" dissi con tono stupito e perplesso. "Mia madre è una Dea minore del mare quindi sono riuscita a percepire il tuo enorme potere." disse lei con tono calmo. Non riuscivo a realizzare il fatto di avere una sorella, e ora ho conosciuto sua madre che è figlia di una Dea minore del mare. Ero confuso, stupito, meravigliato e chi più ne ha più ne metta, che non riuscivo neanche a parlare. "Ora andate, dovete proteggere mia figlia e i suoi amici e dopodiché portarli al campo." disse alzandosi in piedi. Ci accompagnò alla porta e poi ci avviammo  verso la scuola. Arrivammo verso le 8:00 circa. Un'insegnante ci accompagnò nella nostra classe e ci presentò agli alunni lì presenti. Lì guardai tutti, uno ad uno. Poi li riconobbi, i nuovi Mezzosangue. Vidi prima la ragazza con i capelli neri e gli occhi verdi e il ragazzo con gli occhi azzurri-celeste e i capelli biondi. Osservai bene gli altri e vidi l'altro ragazzo e mia sorella. Lei feci fatica a trovarla poichè si trovava in ultima fila, dietro a quasi tutta la classe. "Buongiorno ragazzi, loro sono i vostri nuovi compagni di classe, si chiamano Annabeth e Tedi." Dopo averci presentati alla classe quel professore se ne andò. "Allora ragazzi" disse la professoressa che stava facendo lezione quel ora. "Voi venite dall'America, ma sapete parlare l'italiano quindi non avrete troppi problemi ad abituarvici a parlare" disse sempre l'insegnante. "Prendete posto, tu Annabeth siediti vicino a Mark, il ragazzo con gli occhi grigi come i tuoi. Invece tu Tedi siederai vicino a Tris, la ragazza con i capelli blu." Io ed Annabeth seguimmo le direttive dell'insegnante. Mi sedetti vico a Tris, mia sorella. Rimanemmo in silenzio per tutta l'ora. Al cambio d'ora lei mi parlò. "Tedi, giusto?!" disse osservandomi. "Si" dissi secco e imbarazzato di parlare con mia sorella senza che lei sapesse di esserlo. Iniziammo a parlarci un po' e a conoscerci, e pian piano l'imbarazzo sparì. La seconda ora c'era letteratura inglese con un professore molto anziano che nessuno si filava. Quell'ora passò velocemente, e prima che me ne accorgessi suonò la campanella della ricreazione. Uscimmo in cortile e parlai di Tris ad Annabeth, facendole notare ogni minimo particolare. Dopo una decina di minuti suonò la campanella che ci avvertiva che avremmo ripreso le lezioni. Entrammo in classe e dopo un paio di minuti entrò il professore di greco antico. Appena entrato avvertii una sensazione di spossatezza e anche Tris la sentiva infatti si buttò letteralmente sulla sedia. Io ormai ci ero abbastanza abituato, visto che avevo affrontato cose inimmaginabili per un comune essere umano. Non feci molta attenzione alla sua lezione, ma quando disse "Ragazzi ora io scriverò una frase alla lavagna e voi cercherete di tradurre tutto quello che siete capaci di tradurre" notai che mentre parlava il suo sguardo era rivolto verso me ed Annabeth. Dopo il prof si mise a scrivere. Appena finì di scrivere la frase la mia dislessia me la fece tradurre. Sulla lavagna c'era scritto, "Perceus, mio fratello, è morto per colpa mia" Quello che vi era scritto mi turbò moltissimo e anche Annabeth si sconcentrò appena la lesse. Lei subito dopo mi guardò, e io stavo stringendo il pugni sugli angoli del banco. Mi arrabbiai moltissimo, e il tempo iniziava a peggiorare. Prima il cielo fu ricoperto di nuvole completamente nere, poi inizio a piovere fortissimo e poi cadde qualche fulmine. Dopo qualche minutino tutti ebbero tradotto la frase e la correggemmo  con il prof. La mia rabbia aumentava e una venti di fulmini caddero contemporaneamente. Cercai di calmarmi e di pensare a qualcosa d'altro. Pensai a tutto quello che non comprendeva Percy. Iniziai a calmarmi. Il temporale terminò e dopo una mezzora anche l'ora di greco antico. Arrivò il prof della quarta ora. Ovviamente quell'ora non la seguii e non seppi neanche che materia fosse. L'ora passo molto velocemente e suonò la campanella della seconda ricreazione. Questa volta Io ed Annabeth restammo vicino ai quattro mezzosangue. La seconda ricreazione si fece al chiuso per colpa del precedente temporale, quindi fu più semplice seguire Tris e i suoi amici per la scuola. Ad un certo punto il prof di greco antico li chiamò e li fece entrare in un aula. Chiuse la porta a chiave e non potremmo entrare. Quell'insegnante non mi piaceva aveva qualcosa di strano, soprattutto per la frase che scrisse alla lavagna. "Io entro da sotto la porta sotto forma di acqua e tu cerca di entrare dalla finestra di quell'aula" dissi ad Annabeth. Dopodiché mi nascosi e mi trasformai in acqua. Passai in mezzo alle persone che camminavano per i corridoi. Arrivai di fronte alla porta nella quale il prof di greco antico fece entrare i Mezzosangue. Passai sotto la fessura della porta. Intanto Annabeth fece un giro fuori dalla scuola per entrare dalla finestra. IL profe stava parlando di cose strane, tipo che quando qualcuno ha fame quel qualcuno deve saziarsi. E indovinate di cosa aveva fame il prof?!! Di Semidei ovviamente. Successivamente si fece vedere per quello che era realmente. Una Furia di Imòrtallis. Cercò di ucciderli ma io ed Annabeth intervenimmo subito. Lei Infilzò la Furia Trapassando il suo corpo e io tirai fuori Tsunami, e tagliandogli la test. La Furia morì diventando polvere. Tris e gli altri ragazzi stavano per parlare ma prima che lo facessero io li afferrai tutti e viaggiai attraverso l'acqua in direzione del campo Mezzosangue.         

Imòrtallis, il paradosso mitologicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora