Solangelo spezzata

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"Bene, visto che il tuo istinto suicida è sotto controllo credo che tu possa uscire dall'infermeria." Disse Will sorridendomi. Lo osservai per un po' e capii il perché Nico lo amasse. Calma, non dico che mi piace Will, ma è così cuttosooooo. Dopodiché mi alzai e lentamente mi misi a camminare alla ricerca di Tris ed Annabeth. Prima controllai nella cabina di Atena, ma non si trovavano lì. Poi andai nella mia cabina ma nessuna traccia di Tris. Girai e rigirai il Campo una decina volta almeno. Tris era scomparsa, non si trovava da nessuna parte. Chiesi a chiunque incontrassi se per caso avevano visto Tris, ma nessuno fu capace di dirmelo. Iniziai a preoccuparmi moltissimo, il fatto che lei fosse sparita all'improvviso mi fece impazzire. Poi, mentre la cercavo, mi accorsi che anche Nico era sparito. Ci pensai per un po' e mi resi conto che molto probabilmente lei stava facendo viaggi-ombra con il figlio di Ade. Allora smisi di preoccuparmi per mia sorella e iniziai a farlo per il povero Nico Di Angelo che avrebbe dovuto portarla ovunque lei volesse. Sarebbero tornati la sera, o forse anche la notte.  Fare i viaggi-ombra era stancante, soprattutto se con te devi portare una ragazza amante dei viaggi. Infatti mio cugino e mia sorella tornarono verso le 00:00. Sinceramente ero anche stanco e non volevo aspettarli fino a quell'ora, ma la rabbia non mi fece dormire. Lì vidi da lontano e sembravano ubriachi. Corsi verso di loro e notai una striscia di vomito dietri di loro. "MA SEI IMPAZZITO!! CHE CASPIO LE HAI FATTO BERE!!" Stavo quasi per svenire dal nauseante puzzo di vomito. Tris invece stava perennemente in disequilibrio. Non riusciva a stare in piedi da sola infatti doveva appoggiarsi a Nico. "Ma nulla, sta tranquillo, del Nettare non ha fatto mai male a nessuno." Nettare, avevano bevuto nettare. Berne troppo non fa bene, anche se buonissimo, sarebbe come bere tre bottiglie di Vodka per gli umani non mezzosangue. Andai alla sinistra di Tris e aiutai Nico a portarla in infermeria. Ovviamente Will era lì, ad aspettare il suo ragazzo. Aveva uno sguardo ben più arrabbiato del mio e non so nemmeno come visto che la sorella messa male era la mia. "Will non è il momento di fare il duo discorso a Nico." Dissi  appoggiando Tris su un lettino. "Ok, ma dopo tu le prendi, va bene??" Disse il ragazzo biondo semi-urlando contro il suo ragazzo. "Che le è successo Tedi?" Mi chiese Will cercando di non pensare allo spavento causato dall'arrivo notturno di Nico. "Se te lo dicessi qualcuno morirebbe e andrebbe da suo padre per l'eternità." Mentre dissi "qualcuno" mi girai a guardare il figlio di Ade. Will capì tutto e mi chiese in forma ironica:" Quel QUALCUNO per caso le ha dato da bere 300 litri di Nettare, giusto?!!" Disse uccidendo mio cugino solo con lo sguardo. Nico abbassò lo sguardo triste, sembrava stesse per scoppiare come se fosse una bomba a orologeria. Avvertii che tra i due c'era qualcosa che non andava e la cosa mi dispiaceva. "Tedi prendimi un po' di Ambrosia, credo debba bastare." La sua voce era spezzata e notai che la sua gola stava diventando più rossa. Lui nascose il suo volto cercando di nascondere, per quanto poteva, il suo dolore e la sua tristezza. Cercai di avvicinarmi per consolarlo un po' ma lui si spostò evitandomi. Non voleva stare con nessuno in quel momento e io lo capivo, lo capivo benissimo. Feci quello che mi aveva chiesto antecedentemente. Presi dell'Ambrosia e gliela diedi e poi lui la fece mangiare a Tris. "Devi farla riposare e do-" non gli feci nemmeno finire quello che stava dicendo rispondendogli "Stai tranquillo so cosa devo fare, ricordati che passo più tempo in infermeria che in qualsiasi altra parte!" Dissi scherzando per farlo distrarre un attimo.  Lui fece un accenno di sorriso per poi tornare serio. Poi presi in braccio Tris e la portai in cabina. Mentre mi allontanavo vidi Will uscire dall'infermeria molto arrabbiato e Nico che lo seguiva cercando di fermarlo, non riuscendoci. Will gli urlò qualcosa che non riuscii a capire, però intuii che non era qualcosa di bello. Infatti Nico cadde in ginocchio fissando il nulla di fronte a lui, poi si mise ad urlare. Era un urlo fortissimo, tutto il campo lo sentii. Vidi uscire Annabeth dalla sua cabina dicendo ai suoi fratelli e sorelle di stare dentro e di non uscire, Corsi verso di lei. "CHE CASPIO SUCCEDE!!" Dovette urlarmi per farsi sentire. "Non so con precisione che cosa sia successo, ma so che tra Nico e Will c'è qualcosa che non va. Credo che ultimamente litighino per qualsiasi piccolezza" Dissi prendendola da parte. Poi il suo sguardo si spostò su mia sorella che stava ancora tra le mie braccia. "Nico le ha fatto bere MOLTO Nettare." Poi feci un piccola corsetta verso la cabina numero 3. Poggiai Tris nel suo letto, le imboccai le coperte, le sorrisi e poi tornai da Annabeth. "Che facciamo per calmarlo?" Mi chiese lei appena ritornai. "Non lo so, ma devo provare ad avvicinarmi" Lo sguardo della figlia di Atena era completamente in disaccordo e sicuramente mi avrebbe bloccata. "Non devi Tedi. Puoi provare ad aiutare le persone, ma non sei obbligato" Disse lei sorridendomi mentre un lacrima le attraversò il viso. "Lo so che senti il bisogno, il dovere di salvare tutti ma non puoi. Lo sai anche tu che non è così che lo riporterai indietro e sai anche che salvare tutti non ti aiuterà non ti toglierà questo immenso peso e questo senso di colpa completamente insensato" Continuò la figlia di Atena. "Si lo so Annabeth, ma se lo faccio tengo la mente occupata. DEVO essere forte per tutti soprattutto per lei, non posso sembrare fragile e debole, devo sembrare forte quasi indistruttibile, non posso permettermi questi privilegi." Il mio sguardo era ricoperto di lacrime che non smettevano di scendere. Continuai a guardare la mia cabina come se potessi vedere attraverso le cose e poter d'occhio mio sorella. Poi mi diressi verso Nico che ancora non aveva finito di urlare. Sembrava di vedere il me del passato quando ancora ospitavo le anime. Solo che tra me  e lui c'è una grande differenza, lui sta soffrendo per tristezza, io soffrivo per controllo. Cercai di avvicinarmici, ma appena lo feci si creò una cortina di fumo nero che lo ricoprì. Non potevo avvicinarmi. Pensai instintivamente ad una soluzione. Non ci pensai due volte. Presi la mia Bic blu, tolsi il tappino, vidi nuovamente il mio caro e adorato Tsunami e poi mi misi a correre verso la cortina di fumo nero. Una volta abbastanza vicino saltai più che potei e cercai di infilzare la barriera. Ma nulla. La spada non penetrò all'interno, io fui sbalzato addosso ad alcuni figli di Ares. Ero abbastanza arrabbiato per la faccenda di Tris inoltre essere usato come palla da booling da una stracavolo di barriera di fumo nero mi fece inalberare talmente tanto da farmi avere una visione. Vedevo un edificio abbastanza grande, era tutto così sfocato all'inizio non capivo dove mi trovavo. Poi fui travolto da una folla di persone. Era tutto veloce. Poi il tutto iniziò a rallentare. Riuscii a distinguere le persone, erano ragazzi, precisamente studenti. Non capivo cosa potesse centrare una scuola con tutto quello che ci stava accadendo. Poi, mentre mi muovevo in mezzo alla massa, vidi un ragazzo. Occhi azzurri, capelli di un biondo abbastanza scuro. Uno sguardo penetrante, un viso sereno, sicuro di se. La mia mente era ancora più confusa. Capii chi era il soggetto della visione solo da una cosa. Il ragazzo che avevo visto sembrava come osservarmi come se mi stesse guidando da qualche parte, mentre gli altri non mi calcolavano. Il ragazzo mi fece cenno di seguirlo. Io ero abbastanza perplesso e diffidente, ma era una visione quindi non poteva succedermi nulla di male. Lo seguii e poi, da una massa di studenti mi ritrovai in un posto completamente bianco. Non vi era nulla, solo io e il ragazzo. Dopodiché lui mi mise la mano di fronte agli occhi e una volta tolta vidi una creatura. Non riuscivo a capire cosa fosse. Poi sentii una voce, proveniva dalla mia destra. Era il ragazzo. Disse solo una parola "Basiliscooo...". Ancora non capivo. Instintivamente ripetei il nome della creatura. Poi lui mi rimise la mano di fronte agli occhi e un altra creatura comparì. La nuova creatura era un leone, un leone grandissimo. Era il Leone di Nemea quello che solo Eracle era riuscito ad uccidere. Il ragazzo mi ricoprì gli occhi altre otto volte. Ogni volta compariva una nuova creatura. Le creature comparse erano le seguenti: Basilisco, il Leone di Nemea, le Sirene e le Carridi, un mostro dei sogni che tramite essi ci può uccidere, le Arai, Trtitone, Ladone, il Licaone, Cerbero e infine Loro le tre Parche Atropo, Lachesi e Cloto. Quando le vidi capii il significato della visione. Queste erano le sfide che avremmo dovuto affrontare per poter arrivare a Percy. Ma non era finito qui. Ad un certo punto comparve una sfera nera. Non era un buon segno, infatti dopo che essa scomparve comparve Imòrtallis, ma era strano era una versione baby come un figlio (azzardai a pensare). Era completamente nero come il nulla, come Imòrtallis, ma con un particolare in più. L'iride dei suoi occhi non era rossa, ma gialla. Era una delle due cose che lo differenziava da Imòrtallis. Poi l'entità avvicinò la sua mano a me e all'improvviso comparve una chiave. Era bellissima. Era di grandezza abbastanza grande e aveva un colore violaceo. Emanava una fievole luce che in qualche modo infondeva sia fiducia e speranza sia paura e terrore. Era una sensazione strana mai provata prima. Poi tutto scomparve e rividi il campo. Scossi un po' la testa per tornare a Nico. Mi rialzai e Annabeth corse verso di me. "Hey, come ti senti? Sei ferito?" Chiese lei un po' proccupata. "Non è nulla, ho subito ocse ben peggiori." Poi ripresi a camminare verso la barriera di fumo. Misi apposto la spada e poi feci uno dei miei viaggi-acqua. Passai sotto terra per evitare di scontrarmi di nuovo con la barriera. Quando capii di averla oltrepassata salii e vidi mio cugino Nico in ginocchio mentre piangeva e si menava. Gli corsi in contro. "NICO!!" Urlai per attirare l'attenzione. Lui non mi calcolò. Mi abbassai di fronte a lui e gli dissi "Nico, sta calmo non è successo nulla. Calmo Nico calmo. Ora devi guardarmi negli occhi." Dissi tenendogli forte le mani. Lui lo fece. "Ok, bravo Nico. Ora non chiuderli per un minuto e continua a guardarmi negli occhi" Dissi io facendo diventare l'iride dei miei occhi d'acqua. Lui mi osservò per il tempo datogli e poi una volta finito si calmò. La barriera scomparve e lui riprese a piangere, ma senza volta nessuna barriera. Arrivarono da me e lui anche Jason e Annabeth. "Hey Nico, che è successo?! Ti prego diccelo, dobbiamo saperlo non voglio vederti così senza nemmeno sapere il perché:" Dissi io con voce più calma possibile. "Mi.. mi ha... MI HA LASCIATO, HA DETTO CHE MI ODIA!" Disse lui disperato e appoggiandosi su di me per piangere. Io lo abbraccia e guardai Annabeth negli occhi. "Chi ti ha lasciato?" Chiese Jason non avendo capito. "Will, Will mi ha lasciato." Annabeth si mise le mani a mo' di cupola di fronte alla bocca portandole poi nei capelli. Io invece continuai ad abbracciarlo mentre lui piangeva. 


Spazio autore.

Non è stato semplice scrivere sto capitolo, io shippo Solangelo un botto e averla separata mi distrugge but keep calm. Si rimetteranno insieme non posso distruggere la Solangelo  sarei peggio di Gea. QUINDI NON STALKERATEMI E NON UCCIDETEMI. GRAZIE       

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2020 ⏰

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Imòrtallis, il paradosso mitologicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora